Capitolo 25

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Alvaro's Pov
Mi trovavo davanti al citofono di casa sua, indeciso se suonare i no. Suonare o andare via? Suonare o scappare? Riconquistarla o lasciarla andare via? Beh ovviamente riconquistarla, quindi decisi di suonare. Alla porta si affacciò una figura di una donna sulla cinquantina, molto bella, uguale a Elisabetta. Era sua madre, Marianna.

-Alvaro che ci fai qui?- mi chiese sorridente.

-Sono venuto dalla Eli. Ho bisogno di parlarle.- risposi sicuro.

-Oh caro, vuoi entrare?- annuii guardandola negli occhi, azzurri come i suoi.

Non avevo mai visto casa sua, però era molto simile a come me l'aveva descritta lei. Molto bella, semplice in ordine, proprio come la padrona di casa e la figlia.

-Che bella casa signora, complimenti.-Le dissi

-Oh ti prego dammi del tu, non sono così vecchia, chiamami pure Marianna.- le sorrisi, era proprio come la figlia.

-Va bene, che bella casa Marianna, complimenti.-

-Grazie Alvaro, vuoi vedere la camera di mia figlia?-

-Volentieri- così mi portò fino alla mansarda. Camera sua era molto accogliente. Era ricca di mensole, piene di libri, come nella camera di Torino. Alle pareti erano appese numerose foto, con amici e suo fratello. E c'era anche una nostra foto, scattata molto tempo prima, quando non stavamo ancora insieme. Io tenevo per un braccio la sua vita e lei, di profilo, mi guardava sorridendo. Che bei ricordi! Spostai lo sguardo verso il suo letto, con al di sopra il suo pigiama piegato. Lo presi in mano e lo annusai. Riconobbi il suo profumo è una lacrima solcò il mio viso.

-Ti posso offrire un caffè?- mi chiese la donna, per sminuire la tensione.

-Si grazie- ci avviammo verso la cucina, dove, finalmente, le chiesi:

-Dov'è lei?- si girò di scatto verso di me. Il suo sorriso svanì.

-Non è in casa e per un po non tornerà.-

-Posso aspettarla.-

-Forse è meglio di no.-

-Perché Marianna? Voglio solo risolvere con tua figlia.-

-Lo so Alvaro, ma è ancora troppo presto. Ha bisogno di stare sola.-

-ma io ci sto male. Ho bisogno di lei.-

-Sono sicura che risolverete. Ma più avanti. Ora non è pronta.-

-okay, scusa il disturbo, tornerò a Torino.-

-nessun disturbo, ormai sei parte della famiglia. Ci vediamo presto.-

-Per favore, non dirle che sono stato qui.- la implorai.

-Ci proverò! Ciao Alvaro.- detto questo uscii di casa e tornai a Torino.

Non avrei detto a nessuno che ero stato lì, forse era meglio per tutto.

Volevo solo scusarmi per l'enorme ritardo. Ho avuto altro da fare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 07, 2016 ⏰

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Quien necesita drogas si existe tu sonrisa? ~Alvaro MorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora