Il riflesso nello specchio mostrava una figura non molto alta, con curve da nascondere. Ad un tratto sentii una voce alquanto fastidiosa rimbombare nella mia testa. Mi girai massaggiandomi le tempie e incontrai lo sguardo furioso di Cathleen. Aveva le mani sui fianchi e gli occhi verdi fissi su di me. "Alice! È da un'ora che cerco di avere la tua fottuta attenzione. Allora" sbuffò spazientita "L'abito nero o quello grigio?" chiese fissando i due vestiti che aveva nelle mani. Piegai la testa scrutandoli. Più che vestiti erano pezzi di stoffa, troppo corti per una serata al ristorante. "Cathleen, non pensi che siano un po' troppo appariscenti per una serata tranquilla in un posto tranquillo?" Chiesi con più pazienza di quanta mi fosse possibile avere. Lei mi guardò storta e fece una smorfia, poi si voltò e andò in bagno, sbattendo la porta.
A quel punto mi sedetti sul letto. Ma è possibile che debba sempre avere mal di testa? Mi sdraiai sul letto e ripensai al pomeriggio passato con Tom. In fondo era un ragazzo molto bello, affascinante, di buone maniere. Il ragazzo perfetto per una come me. Era stato imbarazzante stare in stanza con lui per studiare, mentre sapevo perfettamente che non mi stava ascoltando ma mi guardava. Quei suoi occhi color nocciola, profondi, e quei capelli biondi così ordinati e pettinati alla perfezione. Mi piaceva il modo gentile con cui parlava con me. Avevo preso una decisone, ci avrei parlato l'indomani e gli avrei chiesto se avesse avuto bisogno di ripassare qualcosa. In fondo, era molto piacevole trascorrere del tempo con lui. La cosa che però mi infastidiva di più era il fatto che dietro a tutti i pensieri su Tom ci fosse anche Derek. Erano riflessioni, più che pensieri. Verso di lui provavo un sentimento di odio mischiato ad attrazione, e questo mi innervosiva. Mi alzai dal letto e in quello stesso istante Cathleen uscì dal bagno indossando un abito pur sempre corto e scollato, ma non esageratamente come quelli precedenti. Stranamente la mia amica era cambiata da quando l'avevo conosciuta. Forse era successo perché aveva iniziato a frequentare un ragazzo poco affidabile. Neil, mi pareva si chiamasse. Aveva una bruttissima reputazione. Si diceva che si drogasse. Ero preoccupata per Cathleen, ma a lei non sembrava interessare.
Aprii l'armadio e scelsi un vestito adatto alla serata. Era nero ed arrivava sopra le ginocchia, e aveva il retro completamente di pizzo. Era davvero molto bello. Lo usavo solo nelle occasioni speciali, e dato che quella era la prima volta che andavo al ristorante da quando frequentavo il college, avevo deciso di metterlo. Per quanto riguardava le scarpe avevo deciso di indossarne un paio nere con il tacco non troppo alto. Lasciai i capelli sciolti e contornai i miei occhi con un po' di mascara. Cathleen cercò di convincermi a mettere la matita, ma il suo tentativo fallì miseramente. Preferivo applicare poco trucco, al contrario di lei che aveva una maschera.
Non appena indossai la giacca, bussarono alla porta. "Vado io!" dissi speranzosa che fosse Evelyn. Aprii e la vidi. Bella e sorridente come sempre. "Ciao meraviglia, pronta per andare?" disse pizzicandomi il sedere. Feci un risolino e chiamai Cathleen, che stava aggiungendo altro trucco al mascherone che già aveva. Mentre aspettavamo la mia compagna di stanza alquanto ritardataria, ci dirigemmo verso la macchina grigia di Eve. Entrai e mi sedetti sul sedile del passeggero, lei al volante. Mi guardò ansiosa, come se dovessi dirle qualcosa. Scrollai le spalle guardandola. "Che c'è?" dissi con voce curiosa. "Beh, com'è andata con Tom? Sai, le voci girano al college. Più veloce di quanto tu creda." Mi morsi il labbro ed arrossii lievemente. "Si... certo, bisogna dire che Tom è un ragazzo molto educato e.. beh, un vero galantuomo." Dissi imbarazzata. "Galantuomo, ah! Alice, sembra che tu sia uscita da un film dell'ottocento." disse lei sorridendo e scuotendo la testa. Non appena iniziai a raccontarle di Tom, Cathleen entrò, mettendosi sui sedili posteriori e sbattendo la portiera. Stette in silenzio e incrociò le gambe. "La tua solita grazia, eh Cath?" disse Evelyn con tono scocciato. Non appena Eve imboccò l'autostrada, Cathleen parlò. "Comunque, stasera ci saranno due mie amiche. Sarah e Sophie."
All'udire quei nomi sentii un brivido percorrermi la schiena. Erano due ragazze molto facili, ricche e viziate: il genere che non faceva per me. Erano conosciute per essere andate a letto con Derek, il ragazzo degli occhi verde scuro, misterioso, che aveva una brutta reputazione. Un ragazzo da cui dovevo stare lontana. Sbuffai. La serata non sarebbe andata bene come avevo previsto. Appena fummo arrivate, guardai fuori curiosa. Il ristorante era piccolo ma molto carino, semplice. Aveva una balconata piena di fiori di tutti i colori. Evelyn parcheggiò e scendemmo. Cathleen corse verso le due arpie che ci aspettavano al lato della strada, inciampando due volte per via dei tacchi troppo alti. Io e Eve ci guardammo schifate ed entrammo nel ristorantino. Sophie, Sarah e Cathleen si erano già sedute al tavolo. Quando arrivammo da loro le due ragazze bionde ossigenate mi fissarono dall'alto in basso. Iniziai a guardare per terra e poi volsi gli occhi verso Evelyn. Mi sedetti vicino a Sophie, che di scatto si spostò verso l'amica. Feci una smorfia e la guardai. "Piacere, Alice" dissi tendendo la mano verso di lei. Lei e la sua amichetta ridacchiarono e mi fissarono storte. "Sappiamo chi sei" cinguettarono in coro, dandosi delle gomitate da sotto il tavolo. Sospirai infastidita e guardai Evelyn, che intanto stava leggendo il menù. Cercai di distrarmi prendendone uno tra le mani e leggendo tutte le pietanze della lista. Giunse al tavolo una cameriera. Era una donna molto bella, di mezza età. I capelli scuri erano raccolti in uno chignon e gli occhi verdi si muovevano distrattamente da un tavolo all'altro per tenere sotto controllo tutte le ordinazioni. Tirò fuori una penna e un taccuino e, sorridente, chiese le nostre ordinazioni. Sophie e Sarah ordinarono cose troppo costose per il mio standard. Cathleen prese una cotoletta con delle patate arrosto, ed io e Evelyn prendemmo degli spaghetti alla carbonara, il mio piatto preferito. Mentre aspettavamo la signora ci portò del vino bianco. Stavo sorseggiando il vino squisito quando Sarah iniziò a parlare con Cathleen di Derek. Mi andò di traverso la bevanda quando spiegò nei minimi dettagli la notte passata con lui sei mesi prima. Evelyn mi guardò disgustata e si avvicinò al mio orecchio. "Sai, Sarah e Sophie sono andate entrambe a letto con Derek Steven, e per questo hanno avuto una grande litigata. Ma ora sembra tutto risolto tra quelle due troiette" disse sfacciatamente, fissandole. "Beh..." dissi io bisbigliando "Scusa, ma non mi interessa tutto questo gossip su Derek... come hai detto che si chiama?" dissi cercando di essere il più disinvolta possibile. A pensarci bene, mi faceva rabbia il fatto che quelle due fossero state intime con lui. Scossi via il pensiero e mi concentrai sul vino.
La voce stridula di Sarah mi distrasse. "Allora Alice... tu hai un ragazzo ?" disse lei cercando di trattenere una risata beffarda. Scossi la testa innervosita. "E scommetto che non ne hai mai avuto uno, no?" disse l'altra ridacchiando. D'un tratto Cathleen disse "E pensate che non ha mai neanche baciato nessuno!" disse, come se non pensasse a quello che aveva appena detto. Sospirò e aggiunse "Scusa Alice... mi è scappato." Era il mio segreto. Non lo avevo mai detto a nessuno, e lei, che sapeva tutto di me, aveva spifferato tutto a quelle due arpie. Iniziai a ribollire di rabbia ma stetti zitta. Le ragazze erano scioccate. "Mai baciato nessuno?!" chiese stupita Sarah guardando l'amica. "Beh, devi sapere che io e Sophie scopiamo da quando avevamo sedici anni. E non sai davvero cosa ti perdi, cara. Poi, se sapessi come muove i fianchi Derek..." disse lei maliziosa, e si leccò il labbro. Che schifo, pensai. "Grazie, ma non mi interessa davvero." Dissi cercando di fermare la conversazione davanti alla cameriera che stava posando il cibo sul tavolo. In silenzio, sovrastata dai risolini di tutte e tre, iniziai a mangiare. Dopo un po' iniziarono un discorso basato su cosa avrei fatto nelle prossime vacanze con Evelyn, che sembrava alquanto silenziosa durante il corso di tutta la cena. Erano davvero insopportabili quelle due, e la cosa che mi infastidiva di più era il fatto che si vantavano di essere andate a letto con Derek Steven. Il mio sguardo si spostò velocemente dalla faccia annoiata di Evelyn, quando con la coda dell'occhio vidi Derek entrare nel ristorante con le mani affondate nelle tasche dei jeans. Aveva un piercing al labbro, con cui giocherellava con i denti. Era incredibilmente sexy. Arrossii al pensiero leggermente erotico che mi era passato per la testa. Ma che ci faceva uno come lui da solo in un ristorante del genere? Andò dritto alla cassa e parlò con la cassiera mentre si guardava intorno. Le sue dita ticchettavano sul legno duro del bancone mentre aspettava, forse una persona. "Oh mio dio" sussurrò Sarah "È Derek!". Aveva usato un tono di voce troppo alto, lui la sentì, la guardò e le fece un cenno disinteressato con la testa. Poi il suo sguardo si posò su di me. Lo guardai per quelle che sembrarono ore, ma poi distolsi lo sguardo. Timidamente, alzai il menù per coprirmi il viso in fiamme. Il suo sguardo intenso sembrava penetrare il menù. "Ti sta guardando" mi bisbigliò Evelyn nell'orecchio. Sorrisi, ma smisi subito. Perché guardava me? Perchè ero sfigata? Perché gli avevo risposto male? A me lui, a differenza delle altre ragazze, non interessava. Era bello, sì, ma era troppo pieno di sé e troppo arrogante. Tom invece era perfetto. Bello, gentile, altruista... Abbassai il menù, e per mia fortuna Derek stava parlando con la cameriera. Cercai di indagare sull'argomento della loro discussione, ma non ebbi più dubbi quando lui se ne andò con delle chiavi in mano. "Sì mamma, ho capito, la borsa è al piano di sopra." disse con voce bassa e roca. Sbuffò e sparì dal ristorante stringendo a sé la sua giacca di pelle nera. La cameriera era sua madre. La serata continuò, breve e noiosa. Evelyn ed io ce ne andammo prima delle due arpie e Cathleen. Dal momento che Cathleen aveva svelato il mio segreto, non ero molto convinta di voler condividere la stanza con lei. Sospirai ed entrai in macchina con Evelyn, che mi portò agli appartamenti. Le diedi un bacio sulla guancia e la ringraziai del passaggio prima di entrare nella mia stanza. Mi buttai sul letto. Presi il telefono e scrissi un messaggio a Tom. 'Ciao Tom. Domani pranziamo insieme? Alice.'
Sorrisi, eccitata per il giorno dopo, e spensi il telefono. Ma, per mia sfortuna, i miei sogni furono sovrastati da un ragazzo silenzioso e totalmente insopportabile, ma anche irresistibile e affascinante.