15-Pace Fatta?

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"Io amo Hana" Sentii

Perché? Perché Jimin mi stava facendo questo? Pensavo che fossimo amici.

"NO!" Urlai quasi senza motivo

Amare. Si poteva amare una persona che non si considera più parte della tua vita? Puoi amare una persona che hai deciso di ignorare?

"Io amo Hana" furono parole inaspettate, parole che avrei sperato tanto sentire ancora pronunciare da lui. E lo aveva fatto. In quel momento Min Yoongi aveva appena urlato al mondo che mi amava. Allora perché mi sentivo così strana e sul punto di piangere?
Avrei dovuto realmente credere di nuovo a quelle parole rischiando? Forse erano parole uscite d'istinto, solo per mettere a tacere il suo rivale.
Non poteva essere, se lui mi amava allora perché?

Entrambi mi fissavano increduli, non conoscevo ancora il motivo del mio "no", forse avrei voluto che avesse ritirato quelle parole, per il suo bene.

Intorno a noi tre c'era un'aurea intrisa di tante emozioni indescrivibili tanto che nessuno aveva coraggio di parlare per primo.

"No, no può essere." Dissi. Ormai dà un pò mi ero fatta l'idea di dover vivere senza Yoongi e stavo provando, anche se con tanto dolore, a non farmi condizionare da lui.

"Hana....perché sei qui?" Chiese dolcemente Jimin.

"Dimmi, è vero ciò che hai appena detto. " Chiesi a Yoongi senza curarmi di rispondere a Jimin.

"Questo era tutto un tuo piano? EH JIMIN RISPONDI! Gridò Yoongi pensando che quella situazione fosse programmata.

"Certo che no! Non avrei mai voluto che Hana sentisse questo, almeno non adesso e in questo modo. Tu le hai causato già troppo dolore e..." Disse Jimin ma non fece in tempo a finire la frase che Yoongi rispose.

"E tu allora?? TU sei la causa principale del suo dolore. Per colpa TUA io non ho potuto starle accanto. Per colpa TUA io l'ho quasi persa.....sai come mi sono sentito impotente?"

"ORA BASTA! Basta, state zitti entrambi! Jimin ha sbagliato, lo sà e se ne fa una colpa ogni giorno." Dissi come a difenderlo. Non era giusto Yoongi parlasse così, nonostante tutto lui non sapeva tutti i retroscena e la sua storia.

"Bene. Spero tu sia felice con il tuo amico Jimin, vi auguro il meglio, ora perfavore non cercatemi più. " Disse Yoongi per poi andare via.

Ero sul punto di piangere, ormai non capivo più cosa era giusto e cosa sbagliato. Non sapevo più cosa dire, da che parte stare e i miei sentimenti reali.

A volte mi chiedevo il motivo del perché mi fossi innamorata di Yoongi, forse era una stupida cotta, ma ogni volta che lo vedevo o che sentivo il suo nome il mio cuore sobbalzava.
E anche in quel momento stavo per piangere perché avevo paura di averlo perso definitivamente.

"Vieni ti riaccompagno a casa" Fece Jimin riportandomi alla realtà.

"No, non preoccuparti vado da sola" Dissi per poi correre via.

Quella sera avrei risolto tutto.

Corsi, tra quella gente che rientrava nelle proprie case avvolte in grandi sciarpe e infreddolite.
Corsi fino a raggiungere la mia meta.

Eccola è quella.

Ormai ne ero sicura, avevo studiato quell'indirizzo da tempo. Avevo pensato tante volte di venirci, ma ero stata troppo codarda.

È qui che abita.

Attraversai il vialetto e subito mi ritrovai sotto ad un piccolo porticato nella quale si trovava la porta.
Bussai senza esitazione.
Sentii dei passi ma nessuno mi aprii, così bussai ancora, ma niente. Sapevo che Yoongi era in casa, sentivo la sua presenza oltre la porta.

"Resterò qui finché non mi apri. Sono venuta in pace." Urlai in modo che mi sentisse.

Cavolo se faceva freddo, era anche tardi ed io ero affamata.
Iniziò pian piano a piovere, così rimasi lì sotto al porticato in attesa.

"Sono ancora qui....non mi arrendo" continuai.

Passarono credo 40 minuti ma ancora niente.

"Vuoi tenermi sulla coscienza? Yoongiah aprimi!"

Ma niente ancora. Dopo 1 ora e qualcosa ero stanca così mi sedetti con la testa tra le gambe cercando di riscaldarmi.

Era tutto così silenzioso, si sentiva solo la pioggia che dà poco stava cadendo battere sulla strada e sui tetti. Poi improvvisamente i miei occhi pesanti si chiusero e niente più, non sentii niente più.

Mi svegliai di scatto in un luogo caldo, davvero piacevole

"Dove sono? Oddio mi sono addormentata aish!" Dissi.

"Che stupida! Perché non parlavi più, pensavo fossi morta!" Disse lui guardandomi come se volesse rimproverarmi.

Ero ormai seduta sul divano con una calda coperta sulle gambe e vicino a me avevo una stufetta che infondeva un piacevole calore in quella stanza dai mobili minimal.

"Non volevi avermi sulla coscienza eh!" Dissi scherzando per smorzare l'atmosfera.

"Credo di essere diventato troppo debole" Disse accennando un sorriso

"Bugiardo.....Yoongiah promettimi una cosa, dimmi che stasera mi dirai solo la verità."

Anche se titubante accennò un si con la testa.

"Bene. Io e Jimin ci conosciamo da quando siamo piccoli, mi è stato tanto vicino. Quello che ha fatto poi è imperdonabile, ma adesso è colui che mi è stato più accanto. Mi pento di ciò che ho fatto. In tutto questo tempo ho cercato di dimenticarti e di allontanarmi da te, perché stare con me ti avrebbe solo causato problemi e io...non potevo." Dissi guardandolo fisso negli occhi raccontando con fare sincero tutta la storia.

"Non hai pensato che io forse avrei voluto avere quei problemi? Sarei stato accanto a te qualunque cosa ci avesse riservato il futuro, ma quando tu mi hai allontanato è come se avessi creato un muro insormontabile tra di noi." Disse sedendosi ai miei piedi.

"Credevo che se ti avessi coinvolto sarei stata un'egoista..." Dissi abbassando la testa.

"Credo che abbiamo sbagliato entrambi. Ora, ora non sò come comportarmi ho paura che potrei farti del male." Disse lui con occhi davvero tristi.

"Il passato è passato, ora sono più forte di prima non ho paura di ciò che mi riserva il futuro." Dissi

"Lo so, lo hai dimostrato questa sera. Non sei cambiata affatto, sei sempre la solita testa di legno! Mi dispiace per aver pensato....." Disse avvicinando la sua mano ad accarezzarmi il viso.

I nostri sguardi erano persi negli occhi profondi dell'altro, era come se il tempo si fosse fermato. E poi la distanza tra i nostri volti divenne così breve che riuscivo a sentire il suo respiro e a vedere ogni sua singola sfumatura del volto. Mi mordevo il labbro presa dalla voglia di possere ancora le sue rosee labbra e anche presa dal nervosismo di poter mandare tutto all'aria. Volevo un suo bacio più di qualunque altra cosa, ma non osavo fare la prima mossa.

SUGA POV.

Avrei dovuto cedere a quelle parole? Avrei dovuto crederla e perdonare tutto? Forse le cose sarebbero potute non cambiare o anche peggiorare.
Volevo baciarla più di qualunque altra cosa, ma avevo paura di fare la prima mossa.
Eravamo così vicini e il modo in cui si mordeva il labbro mi faceva impazzire.
Se l'avessi baciata poi cosa sarebbe successo?
Mi avvicinai ancora di più, le nostre bocche erano ad un centimetro e lei ormai aveva gli occhi chiusi.

Sono sempre stato un codardo, questo è il mio difetto fin da quando ero piccolo.

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Capitolo finito. Scusate se ci ho messo tanto tempo, ma la scuola non mi dà tregua T.T
Grazie a tutto il vostro supporto e alle 1k visualizzazioni.
Ricordate la stellina e ci vediamo al prossimo capitolo, chissà cosa sveglierà di fare Suga....
Grazie ~

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