37-Don't go

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MIO POV.

"S-si sono io"

"La chiamo dall'agenzia di modelle Stardust, ricorda le foto che ha fatto?"

"Si certo"

"Bene. Erano davvero belle, uniche, infatti non ci è voluto molto prima che una nostra compagnia associata ci mandasse una richiesta di assunzione per lei"

"M-ma è fantastico, oddio, ormai non ci speravo"

"Bene. Potrà guadagnare molto, inoltre avrà un alloggio e lezioni con i migliori del settore"

"Ok wow, mi sembra così surreale!  Quando devo venire? "

"Il contratto ha una durata minima di 9 mesi, dovrà partire tra un paio di giorni se decide di firmare"

"Mi scusi.... Come partire?  Per dove, Busan? Jeju-do, Gimpo? "

Sentì una risata inaspettata dall'altro lato del telefono. Ed intanto Jimin era ancora lì che mi teneva stretta, in silenzio ad ascoltare

"Ma no, ma no. Lei volerà verso Milano, Italia"

"Ah"

"Venga in agenzia il prima possibile chiariremo tutto e poi potrà partire"

In quel momento sentii la presa di Jimin su di me farsi sempre più stretta fino a quando di scatto mi lasciò facendomi perdere un pò l'equilibrio e sbattendo la porta andò via.

"Va bene, grazie. Le farò sapere, devo valutare tutto attentamente"

Dopo la telefonata corsi fuori per cercarlo.

HANA POV.

"Mio dove va-"

Che avranno litigato?

"Non dovremmo andare?"chiesi preoccupata

"Ma no, sono adulti. E poi qui c'e una festa in corso!" disse Jhope continuando a ballare. Probabilmente era anche un pò ubriaco perchè continuava a volteggiare per tutto il salone con il suo bicchiere tra le mani e con un'espressione più ebete del solito.

Dopo circa un'ora la porta si riaprì, era Jimin, ed era solo.

"Hei, dov'è Mio?" dissi avvicinandomi a lui

"Perché? È uscita?"

"È venuta a cercarti STUPIDO!"

"Ma io non l'ho vist-"

"Se gli succede qualcosa, sappi che ti ammazzo!!" dissi stringendo la maglietta e tirandolo ai miei occhi. 

Presi il telefono e provai a chiamarla, ma fù chiaro che lo aveva dimenticato qui da "Save me" che iniziò a suonare improvvisamente dalla cucina. Seguita da Jimin e Suga uscimmo immediatamente, senza dare spiegazioni ed iniziammo subito a cercarla.

Era da un pò che abitavamo a Seoul, ma era grande ed inoltre questi quartieri non ci erano molto familiari, soprattutto di notte quando si perde ogni punto di riferimento.

"Dividiamoci" suggerii

"Ma sei matta? Perderei anche te così" disse Suga ridendo

Jimin prese un'altra strada, mentre Suga mi teneva per mano e insieme urlavano il suo nome

"Oppa e se non dovessimo trovarla?"

"Non succederà. E poi Jimin farebbe una brutta fine"

Impossible LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora