38-So far away

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MIO POV.

Lo sapevo benissimo che questo amore non poteva avere futuro

Cinque giorni dopo ero già pronta per partire. Non credevo che sarei rimasta a Seoul per così poco tempo, non credevo mi sarei mai innamorata, non credevo che sarei stata tanto fortunata.

Così come nemmeno un anno fà mi ritrovavo a spacchettare tutte le mie cose, ora le ho già sistemate in valigia. Sembra un deja-vu, anche la giornata era simile a questa, forse con molta meno amarezza però.

Anche Hana era pronta.

La nostra macchina era arrivata così dopo aver dato un ultimo sguardo a quella piccola casa, uscii con la mia valigia rosa e chiusi la porta alle mie spalle.

Durante il tragitto in macchina cercavo di guardare il più possibile il panorama per memorizzare e ricordare più quante cose possibili di questa città.

Il lasso di tempo tra casa e l'aeroporto sembrò brevissimo ed in un batter d'occhio eravamo già dentro la struttura. 

Non ero mai stata in aeroporto, mai preso l'aereo, ma non avevo ansia, c'era altro che mi preoccupava in quel momento. 

Riuscii a vederli entrambi da lontano, tutta la gente attorno a me scomparve. 

Tra me e lui c'erano soltanto 100 metri, sentivo i passi farsi pensanti e in mente vagavano mille pensieri e cose che avrei voluto dirgli, spiegarli.

Suga e Jimin erano venuti lì con la massima discrezione. 

Anche se erano poco riconoscibili ci era stato espressamente detto di non avere troppo contatto o dialogo con loro per non creare guai.

"Quindi ci salutiamo qua piccola Mio?" disse Suga 

Alla fine Hana non sarebbe venuta con me. Anche se lei non mi aveva detto che aveva pensato di venire, Suga mi aveva riferito tutto poichè era davvero preoccupato per lei.

Alla sua domanda annuii 

"Grazie di tutto Suga oppa, davvero. Prenditi cura della mia Unnie, non farla piangere e...." E non riuscii a trattenere le lacrime.

Negli ultimi cinque giorni ci avevo pensato e ripensato, tanto da non dormire la notte. E ancora nel momento in cui ero davanti a loro continuavo a pensare se stavo facendo la cosa giusta.

Probabilmente in quel momento anche Hana iniziò a piangere, ma non vedevo, non volevo vedere per non stare ancora più male.

"Mio, se vorrai tornare, anche domani, fallo. Ricorda che tu hai una famiglia qui che ti accoglierà in qualsiasi momento" disse mia sorella abbracciandomi e palesemente cercando di stare calma.

Di sicuro mi sarebbe mancata, ma fortunatamente avremmo potuto sentirci e vederci con Skype.

Dopo averli salutati, Suga ed Hana si allontanarono, per lasciarci soli. L'ultima cosa che ricordo di loro e Hana che si allontana e scoppia a piangere tanto da accovacciarsi vicino ad un muro e Suga che cerca di confortarla abbracciandola, sorreggendola e sussurrandole dolci parole all'orecchio. 

Devo ammettere che a quella vista pensai che stavo facendo una grande cavolata ad andarmene, ma ormai avevo deciso.

"Quindi parti"

"Si"

"Mio, ti amo"

"Jimin, ti prego, è difficile per me.....lasciamo svanire questi ricordi, il tempo guarirà tutto, facciamo scivolare via questi sentimenti.....anche se fa male."

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