1. Persa

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Che poi è l'unica festa a cui sono riuscita ad andare. La luce accecante di quasi tutti i colori, i vini sul bordo del tavolo messi in ordine dal più costoso al meno costoso, la puzza di fumo che mi invade il cervello. Così, mi viene veramente la voglia di farmi una canna. Chi mi crederebbe: sono Katrine Smith, la cosiddetta Kat la sfigata secchiona, l'unica di tutto il college che non ha mai avuto un ragazzo, che non si è mai ubriacata e che non vorrebbe mai entrare in ritardo alle ore della Miss Laurence; o almeno così dicono tutti e così è rimasto, perché non ho intenzioni di litigare con nessuno. L'ultima volta che ho provato a incontrare un ragazzo era 5 anni fa, quando io avevo solo 12 anni e non sapevo nemmeno che cosa significasse la parola trans. Posso dire che c'è da stupirci.
Scaccio i pensieri quando Susan mi tira dal braccio dicendo che c'è un barman figo che stava cercando di attirarle l'attenzione. Ovviamente a lei, non a me. Susan è una bellissima ragazza, dai capelli biondi, leggermente ondulati, ha un fisico da urlo e solo con uno sguardo riesce ad avere il mondo ai suoi piedi; ha gli occhi castani e da quando la conosco mette sempre un Eyeliner nero che le da un'aria di ribelle. È bella.
Ci avviciniamo al barman dai capelli neri, e con un sorriso malizioso sposta lo sguardo su Susan. Ci chiede che cosa desideriamo alzando di tanto la voce per superare la musica assordante, mentre sta cercando di filtrare con la mia amica.
Mi giro e guardo la folla che è in continuo movimento. La guardo come se fossi incantata, ma mi risveglio subito appena vedo che la coppia vicino a me, mi stava letteralmente schiacciando. Il ragazzo staccandosi dalla bocca della partner mi guarda stupito, mi guarda negli occhi; sono di un bellissimo azzurro verso il grigio, la bocca è carnosa e si intravedono benissimo i pettorali attraverso la maglietta. Anche se qui è buio, riesco benissimo a notare la cicatrice che va a dividere il sopracciglio sinistro. Chissà cosa avrà fatto. Guardando il sopracciglio mi ricordo che quando ero piccola cadetti in un fossa e mi riempii il ginocchio di sangue; di conseguenza le cicatrici non sono sparite.
Rimango comunque incantata come se quel locale o lui non fossero sulla Terra e dopo po' di secondi mi sorride e con sarcasmo mi fa l'occhiolino. La ragazza notando la mia aria imbarazzata e leggermente scocciata da quello che stava succedendo intorno , lo prende per mano e gliela possa sul suo sedere e cominciano ad allontanarsi, cercando di sorpassare la folla e infine uscire dal locale.
Comincio a provare disgusto solo nel vederli, ma capisco che ormai nei giorni d'oggi farebbero di tutto per essere solo scopamici. Guardo la folla, un po' confusa per il motivo per il quale avevo accettato di andare alla festa; poi giro lo sguardo e Susan è parecchio concentrata sul barman, che ha ormai gli occhi a forma di cuoricino. Mi avvicino e le dico che mi gira la testa a mo' di scusa e che me ne voglio andare. Mi guarda perplessa ma sa benissimo che non sono il tipo che resta ad una festa e mi dice che sarebbe tornata tardi. Non la capisco nonostante fosse fidanzata si comporta così. Mi allontano salutandola con la mano; affondo nella folla ed è impossibile oltrepassarla perciò faccio finta di ballare, muovendo delicatamente i fianchi. Sento qualcosa caldo, sento il respiro di una persona vicino all'orecchio, sento le mani che scendono dalla vita in giù. Mi giro di scatto, in prenda al panico e gli tiro involontariamente uno schiaffo. Mi guarda in cagnesco e mi allontano da lì al più presto, calpestando piedi e sentendo gridare di stare attenta a dove metto i piedi. Me ne fotto ed esco. Sono fuori. Fa freddo e sono sudata. Sembra che abbia faticato tanto a superare tutta quella folla, e cerco di respirare profondamente e di rimanere calma, perché sento che il cuore mi sta per uscire dal corpo; mentre cerco di riprendermi vedo che il ragazzo che si sbaciucchiava con la ragazza di prima, è appoggiato al muro fumando un sigaretta. È invaso da una nebbia di fumo e rimango attenta a come inala il fumo, come se fosse l'unica cosa di cui ha bisogno in questo momento. Improvvisamente tossisco e non so perché ma comincio a vedere il ragazzo correre verso di me, vedo tutto sfocato. Buio.


Un terribile disastro (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora