Susan mette la cintura mentre io mi guardo nello specchietto.
-Non ci posso credere Dio mio!- Susan si mette le mani nei capelli e io non faccio nient'altro che sorridere.
-Beh, credici.-
-Si fida di te, quindi è già una cosa in più. Mi raccomando i pali ti aspettano!- si mette a ridere e la fulmino con lo sguardo facendo finta di essermi offesa.
-Beh Susan se oggi ti senti particolarmente di buon umore, potresti andare pure a piedi fino al centro commerciale, sai?-
-No, no. Sono depressa.- fa un faccia da cagnolino. -Vai, vai! Partiamo!- dice entusiasta.Dopo un'ora di traffico arriviamo al centro commerciale. È la prima e penso anche l'ultima volta che faccio shopping con tanta, ma tanta passione. Giriamo un po' tutti i negozi e alla fine troviamo qualcosa di bello. Dopo quattro ore di shopping ci fermiamo a prenderci un gelato, poiché avevo voglia di mangiare qualcosa di freddo e dolce:
-Beh solo tu puoi mangiare il gelato a Dicembre!- dice Susan tutto d'un fiato.
-Intanto lo stai mangiando anche tu!-
-Come mai tutte queste voglie? Hai qualcosa da raccontarmi Kat?- alza un sopracciglio facendo uno sguardo abbastanza sensuale.
-Beh, no. Non sono incinta. Non diventerai presto zia.- mi alzo per buttare il fazzoletto alla spazzatura e cade il gelato dal cono sulle scarpe di qualcuno.
-Oh cazzo! Non volevo. Scusami.- lo guardo negli occhi e somiglia a qualcuno, ma non mi viene in mente. E' un ragazzo alto, dalla corporatura muscolosa, con i capelli castani e gli occhi azzurri. Alza un angolo della bocca, mostrando di essere abbastanza divertito. Che cosa vuole pure questo?!
-No, stai tranquilla. Non è colpa tua.-
-Oh... prendi questi fazzoletti. Sul serio, non volevo.- prende i fazzoletti, mette un piede su una sedia e comincia a pulirsi le scarpe. Ha dei jeans neri, un maglioncino nero e sotto una camicia e sopra un cappotto. Io continuo a guardarlo come si pulisce la scarpa mentre Susan mi tira dal gomito cercando di dirmi a bassa voce che è troppo bello.
-Okay, fatto.- si alza e mi guarda negli occhi, comincio subito ad arrossire poiché sono veramente troppo imbarazzata. -Ora devo offrirti il gelato, no?-
-Sì.. no.. cioé non devi offrirmi n-nulla. Tranquillo.- mi giro subito e prendo le buste. Susan mi segue.
-Hai visto quanto è bello?! Oh Dio.. sembrava Dio sceso in terra.- mi ferma, si mette davanti a me -cioè aspetta. Dio non è così bello.-
-Susan la puoi smettere un pochino?! Non era bello. E poi tu sei pure fidanzata, quindi ti conviene non dire nulla a riguardo.- Susan smette di guardarmi negli occhi e sposta lo sguardo su qualcuno dietro di me. Mi giro e vedo il Dio di Susan avviarsi verso di noi. Mancano gli angeli intorno a lui e in teoria dovrebbe essere nudo con una tunica addosso.
-Non volevo romperti. Ti sei scordata la busta.- la busta con il mio vestito.
-Già, grazie.- mi fa un sorriso che farebbe sciogliere le gambe di ogni donna, ma con me non funziona. Prendo Susan dal braccio e ci dirigiamo verso l'uscita. Andiamo al parcheggio, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa. Accompagno prima Susan:
-Mi raccomando divertiti Kat, dopo sarai obbligata a raccontarmi tutto!- mi avverte Susan, io le faccio di sì con la testa, la abbraccio e parto.17:30 appartamento Christopher, Jacksonville
-Amore, sei tornata?- Christopher si avvicina a me, lui è già con addosso una camicia sbottonata e jeans neri.
-Amore sì.- lo abbraccio forte e poi gli stampo un bacio sulle labbra.
-Cosa ti sei comprata di bello?-
-Stasera vedrai. Vado a farmi la doccia.- lo bacio di nuovo e mi dirigo nella sua stanza, mi spoglio e vado in bagno.2 ore dopo...
Mi aggiusto per l'ennesima volta il vestito e metto il profumo.
Stasera ho deciso di non esagerare, poiché sono con i suoi genitori, perciò ho comprato un vestito rosa antico a maniche lunghe, molto semplice, con qualche fiore in pizzo davanti. Nulla di particolare. I capelli li ho lasciati così e ho messo solo il mascara e un po' di fard, che tra l'altro mi danno anche un'aria molto naturale.
Metto il cappotto ed esco dalla stanza cercando di restare in equilibrio. Giro l'angolo e noto Christopher sulla poltrona con le auricolari attaccate al cellulare. Muove la testa a ritmo di musica, facendo muovere i capelli ribelli. Mi ricorda il primo giorno che siamo usciti. Non era proprio un appuntamento, ma comunque andare all'acquario è stato davvero divertente.
Alza lo sguardo, si toglie le auricolari lentamente e si avvicina a me. Affonda la testa nei miei capelli e posa lentamente le labbra sul mio collo facendomi sussultare.
-Mi farai impazzire.- mi sussurra e io alzo lo sguardo concentrandomi sul colore chiaro dei suoi occhi.
-Andiamo?- gli chiedo.
-Sì. Devo darti una cosa prima.-va nella sua stanza.
-Che cosa?- non mi risponde e appena torna nel soggiorno mi dice di chiudere gli occhi. Faccio quello che mi dici ed improvvisamente il mio udito è diventato più potente di prima. Riuscirei a sentire anche i passi delle formiche. Sento che va dietro di me. Non riesco a capire che cosa stia facendo. Mi sposta i capelli da una parte e mi mette qualcosa di freddo al collo. Sussulto e infine tocco con le dita la finissima colonna che mi ha appena messo al collo.
-Apri gli occhi amore.- apro gli occhi e lo vedo sorridere. Mi prende dalla mano e mi porta allo specchio.
Una bellissima colonna in argento con un piccolissimo cuore formato da tantissimi minuscoli diamanti.
-Oh, Christopher... Non dovevi. Il motivo..-
-Non c'è un motivo Pich. Semplicemente ti amo. Accetta.- mi interrompe.
-Anche io ti amo.- mi giro lentamente e lo bacio appassionatamente. Lo amo davvero.
Mi prende dalla mano e mi trascina fuori.
Andiamo nell'ascensore e appena comincia a scendere comincio ad arrossire:
-Cosa c'è Pich?- alza l'angolo della bocca, nel modo in cui lo faceva anche il Dio di Susan, però come lo fa Christopher non lo fa nessun altro.
-Niente.-
-Stai pensando a qualcosa.- mi spinge contro la parete e mi bacia. Le nostre lingue si incontrano. Mi alza la gamba scoprendomi la coscia. È tutto così intenso, che lo farei pure qui. L'ascensore si ferma d'improvviso e Christopher si stacca velocemente da me. Mi tira verso di se e rimaniamo fermi immobili. Saluta con un cenno i due signori che entrano e rimango stupita dalla sua capacità di cambiare velocemente. Ora sembra serio, ma io... non riesco proprio ad esserlo. Sono parecchio imbarazzata.
Usciamo tutti dall'ascensore. Christopher mi prende dalla mano e ci dirigiamo verso la sua macchina. Mi apre la portiera e salgo, mi mette la cintura e mi bacia sul naso freddo. Sale anche lui:
-Non abbiamo finito nulla.- mi fa l'occhiolino ed io gli sorrido. -Pich sei bellissima e non so più come dirtelo.- mi sorride e io ricambio baciandolo sulla guancia.
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Un terribile disastro (SOSPESA)
ChickLitKatrine Smith ha solo 17 anni e solo Dio sa quante ne ha vissute. Trasferita a Jacksonville per motivi scolastici e soprattutto perché non sopportava più stare a casa, incontra una ragazza che le diventa amica, ma il problema appare quando, ad una f...