17. Paura e rabbia

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Mi alzo dal letto poiché è da due ore che sono sveglia e mi giro e mi rigiro. Non ce la faccio più a dormire. Esco dalla stanza e vado come al solito nel soggiorno a guardare la TV. Appena entro nella stanza, un'ondata di luce mi stordisce del tutto. Oh cazzo. Ma che ore sono? Mi sono alzata pensando fosse ancora notte, ma invece no. È addirittura mezzogiorno.
-Beh... buongiorno!- mi dice Susan appena mi vede. -Hai dormito bene?-
-Quanto ho dormito?-
-Eh un bel po', Kat. Hai fatto il record. Hai dormito 24 ore.- assonnata ancora, mi metto al tavolo e le chiedo gentilmente se può darmi una tazza, il latte e i cereali. Mentre lei mi mette tutto davanti sul tavolo. Io rimango immobile a fissare Christopher che è fuori sulla veranda con Ian, stanno fumando. Susan mi tocca la spalla:
-Non ci pensare troppo... penso che ancora sia arrabbiato. Non vuole proprio provare a credere che non sia stata tu. Prendila con calma. Prima o poi capirà. Dopo devo raccontarti delle cose.- mi fa l'occhiolino e annuisco, infine continuo a fissarlo. È così bello. Osservo come mette la sigaretta in bocca, inspira, trattiene il respiro e poi espira, lanciando il fumo fuori. Non ci posso credere che mi sia innamorata veramente di uno come lui, non ci posso credere che non mi abbia creduta. Si gira sorridendo e appena mi vede smette di sorridere. Che cosa gli ho fatto ora? Mi giro anche io e comincio a mangiare. Non pensavo fosse così protettiva Susan, ha pure messo il latte e i cereali nella tazza.
-...sì, lo so... ma anche lei lo era...- entrano i ragazzi dentro casa e smettono di parlare. Sento le mani di qualcuno sulle mie spalle e spero soltanto che non siano di Christopher. Non ce la faccio ad affrontarlo in queste condizioni.
-Dunque... come stai Kat?- Ian si sposta avanti e mi fa un sorriso largo. -Ti ho comprato anche i medicinali, sai..-
-Grazie, Ian... sopravvivo.- faccio un sospiro e vedo Susan che fulmina con lo sguardo Christopher, che è dietro di me. D'improvviso sento lo sguardo di Christopher addosso a me.
-Meno male che sopravvivi.- dice tutto d'un fiato Christopher. Oh Dio... il cuore comincia a battermi più forte e sto sudando. Non fa caldo, ma sento di bruciare. Mi fa piacere che abbia parlato, ma lo ha detto con così tanta indifferenza che mi fa salire i nervi.
-Hai qualcosa da dire contro?- mi giro con la sedia verso di lui.
-Io?! No, sono semplicemente contento che tu stia sopravvivendo.- fa una smorfia, ma si nota che è arrabbiato. Il livido è ancora lì, sul mento. Ha i capelli bagnati, quindi molto probabilmente non si è nemmeno guardato allo specchio prima di uscire di casa. Ha dei jeans neri strappati, giacca in pelle, e un camicia rossa e nera. Kat concentrati. Non siamo qui per questo. Sei arrabbiata con lui, ricordi? La mia vocina ha ragione.
-Non ti rendi conto di quanta strafottenza dimostri!- mi alzo e Susan mi ferma dal braccio.
-Kat, sarebbe meglio non cominciare, sei ancora debole e stanca.- faccio finta di non sentirla.
-Mi spieghi cosa ci fai qui?! Se non mi credi perché sei venuto? Sai che sono sensibile e che la tua presenza mi farebbe soltanto del male ora. Che cosa vuoi Christopher?! Vai dalla tua carissima ex ragazza e vedi come stanno le cose, poi vieni da me!- Christopher stringe i pugni, e noto come contrae la mandibola, cerca comunque di non guardarmi negli occhi e appena mi siedo si avvia verso la porta e la chiude sbattendola forte.
-Sei una cogliona.-
-Susan, non posso stare con le persone che non mi credono. Perché sgolarmi quando semplicemente gli posso dire di andarsene?!-
-Hai fatto malissimo. Se poi lui non dovessere ritornare...-indica la porta -...tu sarai fottuta, perché lo ami!- guardo la tazza e la spingo verso il centro del tavolo. -Non ho più fame.- mi alzo e mi dirigo verso la mia stanza.

-Okay, è domenica, c'è sole... cosa potrei fare?- Alzo gli occhi al cielo e comincio a parlare come una demente con me stessa
-Vocinaa, hai intenzioni di rispondermi?!- mi butto sul letto e sbuffo.
Ethan! Lui è in città, perciò posso andare a trovarlo. Passiamo un po' di tempo insieme come quando eravamo piccolini. Mi metto dei jeans chiari, una felpa larga, le Stan Smith e la giacca in pelle. Mi lego i capelli in una coda ed esco. Appena giro l'angolo Susan salta in piedi:
-Kat, dove vai?-
-Vado a farmi un giro.- le rispondo secco.
-Che cosa ti sta succedendo Katrine? Da quando hai incontrato a lui, stai peggiorando, con me non vuoi più parlare. Sì, ti posso capire una volta, due, ma sto male quando ti vedo così, sul serio. Anche io sono fidanzata, ma mi faccio del tempo per la mia migliore amica.- Oh Dio, non me ne ero proprio accorta del fatto di aver trascurato la nostra amicizia. Per l'amor di Dio Susan, in che cosa mi sta trasformando questo ragazzo?! Mi scende una lacrima e in quel momento mi giro e vado ad abbracciarla:
-Scusami Susan, scusami. Non so. Il fatto è che mi piace davvero, e nonostante avessi paura di provarci o comunque di perderlo, non so... Sto cercando di lottare da sola. Ovviamente non mi dimentico di te, ovviamente mi rendo conto del fatto che tu stia cercando di aiutarmi, ma non te la prendere per come sono fatta. Ti voglio bene.- alzo la testa e noto che anche a lei scendono le lacrime. Mi dispiace davvero.
-Anche io ti voglio bene Kat. Ora...- si stacca da me e si asciuga le lacrime con la manica della maglia -non piangiamo come le cretine.- ci mettiamo a ridere tutte e due.
-Dunque... stavo dicendo che vado a trovare Ethan. Vuoi venire?- non appena finisco di parlare, squilla il cellulare di Susan.
-Scusami un secondo...- la guardo allontanarsi e mi siedo sul divano aspettandola. Dopo qualche minuto arriva e si siede vicino a me:
-Kat, puoi andare... io devo andare a prendere delle cose dalla farmacia per Ian e poi mi sa che rimango da lui. Dobbiamo fare delle cose. Ci sarà anche Christopher. Vieni?-
-Oh... no, sarebbe meglio di no.- alzo le spalle cercando di essere indifferente.
-Lui mi ha chiesto se saresti venuta.-
-Sicuramente me lo ha chiesto perché non vuole che ci incontriamo di nuovo. Mi raccomando digli pure che sono con Ethan così si incazza di più.-
-Di sicuro non glielo dirò e poi no, sembrava abbastanza tranquillo e nello stesso tempo preoccupato.-
-Non me ne frega Susan.- la abbraccio e poi mi alzo ed esco di casa. Sinceramente non è che non me ne frega. Non voglio litigare con lui; cioè lui sarebbe l'ultima persona al mondo con cui litigherei, ma non voglio essere presa in giro e poi soffrire come una dannata. Lui c'ha l'indifferenza nel sangue. Se me ne andassi, se ne fotterebbe. Sì, magari piangerà e starà male per due, massimo tre giorni, dopo di che non si ricorderà nemmeno come mi chiamo; o anzi immagino sia così. È solo il mio punto di vista.
Guardo il cielo che è diventato nuvoloso. Perché quando esco io deve essere sempre buio?! Si stava così bene con il sole. Cammino senza fermarmi. Ogni tanto mi fermo per salutare le persone conoscenti, però per il resto cammino. Oh cazzo, ma non dovevi andare da Ethan?! È vero, mi ero del tutto scordata di Ethan. Mi fermo un attimo e non riesco a non ridere per la mia stupidità: non so dove abita. Prendo il cellulare dalla tasca e vado nella rubrica a cercare il suo nome. Trovato! Ora chiama! Non risponde nessuno. Strano. Non è da Ethan. Non so per quale motivo ma continuo a camminare di spalle e improvvisamente sbatto contro qualcuno:
-Ma stai attenta cretina che non sei altro!-
-Oh scusami ma...- Sophie. Oh porca puttana, ora vedi come ti aggiusto -...veramente...- metto il cellulare in tasca -...non mi dispiace per niente.-
-Che cosa?! Ti dovrebbe dispiacere, okay? Quindi ora chiedimi scusa.-
-Ma chi pensi di essere Sophie?!- fa una risata ironica e infine mi risponde:
-La ragazza di Christopher Williams, bella.- a quelle parole, sento il sangue bruciarmi nelle vene. Mi avvicino di più a lei:
-La ragazza di chi? Non ho sentito bene...-
-Dovresti comprarti l'amplifon.- la prendo dalla coda e la tiro verso di me.
-Non agisco così di solito, ma ho già i coglioni rotti. E sai perché? Perché una ragazza alla festa mi ha messo della droga nel bicchiere ed è per questo che ho litigato con Christopher. Sapresti dirmi chi è, visto che tu sei molto informata e conosci a tutti, bella mia?- le stringo i capelli ancor di più.
-Ahi. Mi fai male.-
-Sai quanto me ne frega?!-
-Lasciami andare. Ti denuncio!- mi prende dai polsi e cerca di liberarsi.
-Mi denunci? E con quale coraggio?! E cosa dirai? Che dopo aver drogato una tua carissima amica, lei un giorno è spuntata dal nulla e ti ha tirato dai tuoi bellissimi capelli?! Ma per favore, smettila di fare la bambina.- la libero.
-Tu sei malata di testa! Io non ho fatto nulla. E se hai litigato con Christopher è perché lui non ti vuole più! Infatti mentre tu stavi male, io ero con lui a goderci i nostri giorni persi! Quindi vai a fotterti!- avanza e non appena mi supera le faccio lo sgametto e cade per terra.
-Ti sei fatta male?- le chiedo guardandola.
-Troia!- si alza e cerca di prendermi, ma la afferra un tizio.
-Ma smettila di fare la bambina e vattene!- Ethan. Mentre lui si gira verso di me, Sophie se ne va correndo.
-L'hai spaventata poverina!- mi metto a ridere. Lui mi fa un sorriso largo e noto che anch'egli ha dei lividi: uno grande all'occhio e due vicino alla bocca.
-Ethan che cosa ti è successo?- gli tocco i lividi e lui fa una smorfia e sospira.
-Non ho niente.-
-Come non hai niente?! Sei pieno di lividi!- mi preoccupa sta cosa.
-Non te l'hanno raccontato.-
-Cosa?- che cosa mi hanno nascosto Susan e Ian.
-Il tuo ragazzo...-
-Christopher ti ha fatto questo?- rimango perplessa. Il mio Christopher ha fatto questo? Beh, non c'era da stupirsi, ma rimango comunque bloccata a guardarlo.
-Sì. Stavamo ballando e quando ci ha visti e venuto direttamente contro di me. Eh niente. Tutto qui.-
-Sicuro Ethan?- non sembra convincente. -In più questo livido sembra fatto da poco.- gli tocco il labbro e lui mi prende la mano. Noto che in confronto alla sua è minuscola. Oddio, no Katrine, no.
-A te spero che non abbia fatto nulla, sennò...-
-No, Ethan. Non mi ha fatto nulla. Semplicemente abbiamo litigato.-
-Oh... vuoi bere qualcosa?- mi chiede un po' preoccupato.
-Sì, andiamo.-

Susan arriva. Speravo ci fosse anche Katrine. Non so più cosa credere. Non so se lo ha fatto lei oppure è successo qualcos'altro. Mi manca da morire. Mi manca vederla, sentirle l'odore. Senza di lei penso di morire. Me ne sono andato quando mi ha urlato contro. Non volevo farla arrabbiare. Mi sarei arrabbiato anche io e l'avrei soltanto presa dal collo e baciata senza smettere poiché mi fa impazzire. Mi fa morire ogni volta che la vedo. Mi piace quando litigo con lei, quando mi fa perdere la mente e mi fa salire i nervi. Mi piace e non smetterò di dirlo, ma ora più che mai mi manca. Quella sera, dopo averla portata a casa sono andata da Ethan, sì, l'ho fatto. È successo un casino, ma non voglio che la prenda nessuno. Lei è mia e sarà sempre così.
-Chri, ci sei?- Susan cerca di riportarmi sulla terra. -a cosa stai pensando?-
-A nulla.- rispondo secco e bevo l'ultima goccia di vino che c'era.
-Non pensi di aver bevuto troppo?!- guardo a Ian e poi a Susan.
-Dov'è?- rimango a fissarla.
-Dov'è?- fa una smorfia, poi si tocca i capelli e infine si siede.
-A casa.-
-Stai mentendo.- prendo la bottiglia che si trova sul tavolino e riempio il bicchiere. Ian ferma il bicchiere prima che io lo porti alla bocca. Me lo prende e lo posa sul tavolino. Lo guardo con indifferenza. -Dov'è?
-Non lo so.- risponde Susan con un filo di voce. Mi alzo di scatto e grido: -Dove cazzo è?-
-Amico stai calmo e non gridare alla mia ragazza!- si alza pure Ian. Conosco troppo bene Susan, eravamo amici e non ha perso le abitudini. Lei lo sa.
-Okay, okay! State calmi. È'
con Ethan. Non so dove, ma è con Ethan a piedi.- Ethan...Ethan...Ethan. Chiudo gli occhi e tiro con il pugno nel tavolino in vetro, rompendolo e facendo cadere anche la bottiglie e il bicchiere. I vetri mi perforano la carne, ma me ne fotto. Non importo io, Pich mia non c'è.
-Porca troia! Christopher calmati!- non è possibile, mentre io soffro qui, lei è con quel idiota! No! Tiro calci e pugni dappertutto. Ian cerca di calmarmi, ma non ce la fa.
-Christopher calmati! Sono solo amici, non puoi condannarti così! Smettila!- Susan e Ian carcano di calmarmi, ma è inutile. Sono tutto nervi. Prendo le chiavi delle macchina ed esco di casa. Ian mi raggiunge dicendomi di restare a casa poiché ho bevuto e che avremo risolti i problemi un altro giorno, ma non esisterà un altro giorno. O ora o mai più.
-Ian! Spostati dai coglioni! Non voglio farti male. Amico ti dico una cosa tieni stretta la tua ragazza e basta.-
-Christopher...- gli do un pacca sulla spalla e mi dirigo verso la macchina. Salgo e parto.
Passo da casa di Susan e Katrine e avanzo lentamente con la macchina lungo la strada. Passano minuti e infine vedo due sagome in lontananza. Pich... Accellero e salgo sul marciapiede, bloccando la loro strada. Esco dalla macchina:
-Sali!- ordino a Katrine.
-Che cazzo vuoi Christopher?!- fa due passi indietro cercando di allontanarsi da me.
-Che cazzo voglio?! Sali ora così ti mostro cosa voglio!- la prendo dalla mano piccolina, apro la portiera e cerco di metterla dentro, ma si oppone perciò la prendo in braccio e la metto sul sedile. Le metto la cintura, chiudo la portiera e blocco la macchina così non riuscirà ad uscire. Guardo a Ethan. Ha il cappuccio in testa e a malapena gli si vede la faccia:
-Che cosa vuoi da Katrine?- chiede con rabbia.
-Non voglio nulla, voglio soltanto che le stai lontano. Non voglio sforzarmi con cose del genere.- Mi avvicino a lui. -Lasciala in pace, i problemi nostri li risolviamo da soli.- li tiro un pugno nel petto e poi salgo nella macchina.

-Che cosa pensi di fare Christopher?! Liberami, voglio uscire!- mi avvicino a lei e la guardo nei suoi occhi spaventati. Non volevo che succedesse questo... sul serio.
-Tu porca puttana devi stare zitta, finché arriviamo in un posto sicuro.- oh cazzo, non sono mai stato così nervoso. Non riesco più a controllarmi. Ora sento il dolore alla mano. Sento che mi sta sanguinando.

Ho paura. Davvero tanta paura. Lo guardo con la coda dell'occhio e noto la sua mano sanguinante. Spalanco gli occhi:
-Christopher che diamine hai fatto?- non mi guarda. Noto tutti i muscoli facciali contratti e una vena vicina alla tempia sembra che gli stia per esplodere. È inquietante. Ho creato un mostro. -Christopher...-
-Non rompere.- vuole botte.
-Mi dici almeno dove cazzo andiamo?!- non risponde e comincia ad infastidirmi questa cosa.

#Spazio Autrice#

Ciaoo a tutti i lettori..
Secondo voi dove porterà Christopher a Katrine? Che cosa succederà? Faranno pace?
Ringrazio per i voti e le visualizzazioni.. E spero di riuscire ad arrivare a questo capitolo a 25 voti.
Spero che vi sia piaciuto e votatee sennò non pubblico il prossimo capitolooo ❤❤

Un terribile disastro (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora