-Christopher stai bene?!- chiedo preoccupata non sentendolo più.
-Sì…- esce dal bagno con Candy in braccio -Candy ha fatto la cacca in bagno.-
-Oh Dio, mi ero spaventata.- dico mettendo la mano sul petto e tutti ricominciano a respirare normalmente.
-Stai tranquilla, Pich. Cosa facciamo ora?-
-Venite a casa mia, no Kat?- dice Susan.
-Sì, è una buon’idea. Possiamo dormire nella mia stanza amore.- dico a Christopher.
-Va bene, andiamo lì.-Prendiamo tutti i giubbotti e usciamo di casa. Prendo anche Candy e la metto nel mio giubbotto per non avere freddo. Dopo che arriviamo, ognuno va nella sua stanza:
-Candy sta dormendo.- dice a bassa voce Christopher. Io mi spoglio e mi metto una maglietta a maniche corte e infine mi infilo sotto le coperte, vicino a Christopher.Mi sveglio di soprassalto. Guardo l’orologio che segna le cinque del mattino. Christopher sta dormendo profondamente, mentre Candy sta giocando per terra con i calzini. Mi alzo dal letto ed esco dalla stanza. Chiamo Candy per portarla con me in soggiorno così non sveglia Christopher. Vado in cucina, prendo il latte e comincio a bere lentamente, poiché è ghiacciato. Vado in soggiorno e mi siede sul divano. Candy viene vicino a me, come se volesse qualcosa. Infatti va vicino alla vetrata che porta sulla veranda.
-Oh cagnolina, ma fa freddo…- mi alzo e la accompagno fino a fuori. Esco anche io e la vetrata si chiude.
-Cazzo! Ora come entro dentro casa?!- Candy mi guarda e io comincio a ridere. Fa freddo da morire e non dovrei nemmeno chiedermi il perché. Ho solo una maglietta a maniche corte addosso. Fuori è buio, ma il cielo si sta aprendo. Meno male che ha smesso di piovere. Guardo attentamente il giardino e la piscina con tante foglie rosse e marrone che galleggiano sull’acqua. Candy va ad annusare tutto. Si avvicina al bordo della piscina e cade nell’acqua. Comincia ad abbaiare e corro velocemente vicino alla piscina, cercando di fare attenzione a non scivolare, visto che sono a piedi nudi ed è bagnato da stanotte.
-Ma cosa fai Candy?! Raffredderai così!- mi abbasso e cerco di prenderla, ma sento qualcosa che da dietro mi spinge. Sento l’acqua fredda entrare in contatto con la pelle. Comincio ad avere freddo e paura. Il cuore comincia a battere più forte del solito. Sento l’acqua entrarmi nelle orecchie e ogni tanto essa mi fa alzare la maglietta facendomi sentire del tutto nuda. Cerco di nuotare verso l’alto e uscire fuori con la testa per prendere aria. Appena esco e prendo una boccata d’aria qualcuno mi blocca e mi abbassa la testa sott’acqua. Muovo le braccia e lo prendo dalla maglietta o felpa. Cerco di tirarlo in acqua, ma non ci riesco. Sento i suoi avambracci forti e muscolosi. Lo graffio con le unghie senza alcuna speranza. Non smetto di muovere le gambe cercando di spingere l’acqua verso il fondo e provare a salire su o ad aggrapparmi al bordo della vasca. Ma non ce la faccio. La forza che si oppone è troppo potente. Apro e chiudo gli occhi e sento che mi entra troppa acqua dalla bocca. Non ho più forza e mi fermo. Un brivido mi percorre la schiena e chiudo gli occhi e mollo.Mi alzo verso le cinque e mezza quando sento Candy abbaiare da fuori. Pich non c’è. Apro la porta e vedo Susan e Ian assonnati nel corridoio. Non sanno nemmeno loro cosa sta succedendo. Li supero e vado direttamente nel soggiorno. Vedo Candy fuori e una persona vicino alla piscina, con un cappuccio in testa, vestita tutta di nero. Non sembra Katrine, poiché è una persona abbastanza robusta, perciò decido di uscire velocemente. Apro la vetrata che porta sulla veranda, mi avvicino lentamente e noto che sta tenendo sott’acqua qualcuno e… sembra Katrine. Corro velocemente verso il tizio vestito di nero, si gira e mi tira un pugno. Sento il sangue che comincia a scendermi dal naso e il labbro e tutto gonfio. Lo spingo facendolo cadere. Faccio segno a Ian per occuparsi di lui mentre io salto nell’acqua andando verso il centro della piscina. Prendo Pich e la porto al bordo della piscina.
-Katrine, cazzo… Katrine!- Fa freddo da morire e l’acqua in piscina è ghiacciata. Non respira e comincio anch’io a tremare.
-K-Katrine!- la prendo dalle spalle e comincio a muoverla. Non reagisce. Ha le labbra viola ed è bianca. I capelli rossi bagnati le circondano il collo e la maglietta è attaccata al corpo, mettendole in evidenza i capezzoli induriti dal freddo.
Mi avvicino e poso la testa sul suo petto così da poter sentire il cuore. Non sento nulla.
Premo tre volte sopra il suo petto e aspetto tre secondi.
-Dai, Katrine… dai!- premo di nuovo sul suo petto più fortemente e con tanta rabbia.
-Cazzo! Dai, Katrine!- comincio ad urlare. Non riesco più a vedere bene. Gli occhi lucidi mi offuscano la vista. Non posso perderla! Non posso! La amo troppo per perderla!
-Christopher! Porca troia! Svegliala! Fai qualcosa!- Susan mi tira pugni dietro la schiena dicendomi di svegliarla! Sta piangendo come me. Ma io a differenza sua sto morendo! Premo per l’ennesima volta sul suo petto e inspiro.
-Dai Katrine! Fallo per noi! Fallo per me… ce la farai…- poggia la mia fronte sulla sua che è freddissima -…ti prego… resisti.- le lacrime mi scendono velocemente sulla guancia e cadono sulle sue. Le cavità dei suoi occhi e le labbra stanno diventando nere. Metto la mano sulla sua guancia e comincio a tremare. Non sento il freddo, ma la rabbia sta crescendo dentro di me. Poso le labbra sulle sue e la bacio. La bacio, perché mi mancano le sue labbra morbidi. La bacio, perché l’unica cosa che voglio è che si svegli come nei quei cartoni in cui la principessa dorme da cento anni e arriva il principe e con un bacio la sveglia. Voglio rivederla sorridere. Scaccio i pensieri e guardo Ian che ha il naso tutto insanguinato:
-Dove minchia è?! Dov’è?!- vado verso di lui.
-Christopher ti devi calmare! Mi ha tirato una testata e se n’è scappato!-
-Coglione ma ti rendi conto che metti in pericolo tutti quanti! Che cazzo!- metto le mani tra i capelli bagnati e ho voglio soltanto di tirarmi i capelli.
-Vogliamo fare qualcosa?! Katrine è ancora qui cazzo! Fai qualcosa Christopher!- guardo Susan al in piedi anch’essa bagnata. Candy è in braccio a lei e dopo poso lo sguardo su Katrine. Vado velocemente verso di lei, mi abbasso e di nuovo premo sul suo petto.
-Cosa cazzo aspettate?! Chiamate l'ambulanza e portatemi il cellulare!- indico verso la casa e Susan mi guarda terrorizzata.
-L'abbiamo chiamata! Calmati Christopher! Tutti siamo agitati!- dice Ian.
Sposto lo sguardo sulla mia piccola:
-Svegliati Katrine! Cazzo, svegliati! Svegliati!- urlo contro di lei, come se mi potesse sentire. L’unica cosa che voglio è che apra quei maledetti occhi, che mi hanno rovinato la vita innamorandomi di essi. Premo per l'ultima volta sul petto, cercando e sperando di far uscire tutta l'acqua dai polmoni, ma senza risultati.
Tiro uno, due, tre pugni al cemento facendomi male. Non può essere vero. Non può essere vero.
-Katrine!- urlo a squarciagola.
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Un terribile disastro (SOSPESA)
Chick-LitKatrine Smith ha solo 17 anni e solo Dio sa quante ne ha vissute. Trasferita a Jacksonville per motivi scolastici e soprattutto perché non sopportava più stare a casa, incontra una ragazza che le diventa amica, ma il problema appare quando, ad una f...