Sono sveglia, non ho niente. E' tutto buio, però sento il profumo del detersivo con cui ho lavato le lenzuola. Sono nella mia stanza. Mi alzo piano piano e avanzo nell'ombra cercando di trovare l'interruttore vicino alla porta. Schiaccio ed ecco fatto! La mia vocina interiore non la smette. La mia stanza, a quanto pare sembra abbastanza in disordine. Spero soltanto che il tuo carissimo amico non ti abbia accompagnata fino a qui, in questo porcile. Già, che fine avrà fatto? Come sono arrivata qui? Che cosa è successo? Tutte domande alle quali protrebbe rispondere solo Mr. NonSoComeSiChiama. Mi giro e avanzo lentamente verso lo specchio. Mi guardo, mi raccolgo i capelli con difficoltà dietro la nuca, cercando almeno di sembrare 'normale', perché dopo tutto quello che è successo non penso io stia bene, ed esco fuori dalla stanza, sperando che ci fosse il ragazzo. Sento voci. Provengono dal soggiorno; è Susan e... il ragazzo!
-Comunque grazie di nuovo per averla accompagata.-
-Ma di che... figurati. Quando hai bisogno, chiedi pure.- questa è la la voce del ragazzo, è ancora qui. -È una ragazza molto fragile e sensibile, è diversa dalle altre, in un certo senso mi ha colpito - sospira -però è antipatica. Se le dici che vorresti aiutarla, si rifiuta; anzi si allontana come se avesse paura di essere aiutata da qualcuno. Ha qualche problema?-
Io? Qualche problema? Mi sa che tu hai i neuroni fuori posto! Ma hai indovinato, non sono come le altre.
-Sai... è una ragazza che non ha mai chiesto nulla a nessuno ed è sempre riuscita a cavarsela da sola. Non dirmi che ti sei...-
- No, no ...assolutamente no- Non l'hai conquistato. Non sei brava a niente; però se non l'hai conquistato perché sembra così abbattuto. Taci.
-Ah... Meno male, perché dal mio punto di vista non stareste bene insieme. Avete due caratteri totalmente diversi. Sono affari tuoi. Vuoi una birra? -
-Sì, grazie.- ride - Mi ricordo quando eravamo piccolini, raccogliavamo bottiglie di birra e creavamo castelli. Eravamo così carini. Non capisco perché ti sia allontanata da me, ti volevo tanto bene.- stanno andando in cucina: vai e seguili! Faccio quello che mi dice la vocina e percorro il corridoio. Il parquet fa rumore sotto i miei piedi, ma cerco comunque di muovermi lentamente e silenziosamente. Sono alla fine del corridoio e con la coda dell'occhio guardo verso la cucina. Mentre Susan prende due birre dal frigo e le apre, lui si siede e guarda verso il soggiorno. D'improvviso schianto sentendo alzare la voce di Susan. È arrabbiata.
-Senti Christopher, se sei venuto qua a rompermi le scatole, faresti bene ad andartene, perché comincio a non sopportarti! Ormai è passato tutto. Non stressarmi. Sai benissimo che ero in un periodo molto particolare e non volevo stare con gli amici. E' stato difficile. -Christopher! Bingo! La mia vocina salta per la felicità e sinceramente sorrido anch'io maliziosamente. Faccio un passo in avanti perché si sono spostati di nuovo
- Okay, non volevo, hai veramente.. - e scivolo giù per le tre sale che portano nel soggiorno. Persona più tremenda di te non ho mai visto. Sei un disastro.
- Pich!- Christopher corre velocemente verso di me. -Pich, ma che diamine hai fatto?! Perché ti sei alzata dal letto?!-Sembra incazzato o ... mi sbaglio?
-Sai benissimo cosa ha detto l'infermiera! Devi riposarti.- ha una voce dolce e forte nello stesso tempo. Mi prende dai fianchi sbuffando e io mi alzo lentamente.
- Buongiorno principessa. Avevi paura che perdessi il principe azzurro?- dice Susan tutto di un fiato.
- Volevo solo bere un po' d'acqua.- la tua amica si è resa conto che stavi ascoltando. Non va bene.
-Così prenderai anche le vitamine- aggiunge Christopher.
-Bene, allora io vado da Marie, devo prendere gli appunti di matematica, se avete bisogno di qualcosa chiamatemi. Passerò anche dal supermarket.-
Io e Christopher ci dirigiamo verso il mini bar della cucina, mi aiuta a salire sulla sedia e mi porge sul tavolo un bicchiere d'acqua con le vitamine da prendere. Guardo con schifezza le pillole. Non mi sono mai piaciute. Non riesco ad inghiottirle. Mi viene da vomitare solo vedendole.
-Ora cosa c'è che non va? Dai... Prendile.- Christopher mi guarda stupito.
-Beh...io...-
-Kat, vuoi che ti prendo qualcosa dal supermarket?- mi interrompe Kat.
-No, grazie.- ringraziandola mentalmente perché non avevo intenzioni di dire a Christopher perché non le voglio prendere.
-Va bene. Non ci metto tanto. A dopo!- ci saluta mentre esce.
Mi giro verso Christopher. Mi sta guardando, ed è impossibile non notare i suoi occhi azzurri. Ops, qualcuno si è innamorato.
-Siamo rimasti soli.- Sorride. -Prendi le vitamine e vieni con me sul divano- lo guardo incuriosita e preoccupata. Cosa vuole fare? La mia vocina non si stanca mai di fare qualche commento.
- Tranquilla non voglio fare nulla. Guarderemo un film finché tornerà la tua amica, ovviamente se ti va.-
Impallidisco solo al pensiero strano che mi ero fatta. -Sì certo-
-Perfetto. Torno subito.-
Dove sta andando adesso? Cammina piano e si dirige fuori sulla veranda...va a fumare. Gli mancava la nicotina nel cervello. Lo fisso. È bello da morire. Fa freddo fuori e sta piovigginando. Una bella giornata per stare in casa e guardare film. Si gira e io mi giro di scatto. Vedo la pillola; dunque cosa faccio la prendo o no? La pillola è ancora sul tavolo che mi sta aspettando. Dopo un paio di minuti lunghissimi, Christopher entra in casa. Prendo subito la pillola e la metto nella tasca della felpa e bevo. Lui intanto collega la pennetta alla TV e si accomoda sul divano al centro. Io mi alzo dalla sedia e vado a sedermi vicino a lui, come se ci conoscessimo da una vita. Mi infilo sotto la coperta. Mi guarda e poi sposta lo sguardo sulla TV. Seleziona il film e spegne la luce.
Siamo al buio. Solo noi due. Non so perché ma sento di crollare. Sono stanca.Mi sveglio. Mi sono addormentata e non so nemmeno come mai sono finita sdraiata con la testa sulle cosce di Christopher. È seduto e sta dormendo anch'egli. Rimango ferma perché non voglio svegliarlo. La sua mano è sulla mia pancia e l'altra è vicina ai miei capelli, sicuramente ci avrà giocato. D'un tratto inizia a muoversi e alza la testa velocemente. Mi guarda negli occhi. Mi siedo e lo guardo anche io. Siamo così vicini. Riesco a sentire il suo respiro, il suo battito, riesco a sentire quant'è agitato.
-Pich...- dice sussurrando -non ho mai incontrato una ragazza come te- e si avvicina ancor di più. Sento il silenzio infernale intorno a noi. Sicuramente Susan ancora non è tornata nonostante siano passate 5 ore da quando è uscita. Bacialo!
Sento il suo respiro sulla mia faccia, si avvicina ancora. Mi mette le mani sui fianchi e stringe lentamente, io metto la mano sul suo petto, sentendo il cuore battere fortemente. È muscoloso, ha dei pettorali incredibili. Si avvicina e le sue labbra toccano le mie. Sento il calore che trasmettono. Mi rendo conto di quello che sto facendo e mi stacco, alzandomi in piedi.
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Un terribile disastro (SOSPESA)
Romanzi rosa / ChickLitKatrine Smith ha solo 17 anni e solo Dio sa quante ne ha vissute. Trasferita a Jacksonville per motivi scolastici e soprattutto perché non sopportava più stare a casa, incontra una ragazza che le diventa amica, ma il problema appare quando, ad una f...