Capitolo 7.

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Pov's Jungkook

Quando avevo tanto lavoro da svolgere mi toccava ritornare a casa in ritardo di due, tre addirittura cinque ore, proprio come oggi. Ero arrivato a casa molto stanco ma nello stesso tempo felice, il perchè? non lo so nemmeno io.
Entrai, notai che non c'era anima viva, era impossibile che Yuriko non era ancora tornata da scuola erano le cinque, notai che il mazzo di chiave di chiavi che le avevo dato erano sopra al mobiletto, segno che era a casa. "forse è in camera sua a fare i compiti" pensai.
Salì le scale dirigendomi verso la sua camera, ma invece vidi che la stanza in cui lei non doveva metterci piedi era aperta.
Odiavo vedere quella porta aperta, perchè appena si apriva, mille ricordi di lei mi invadevano la mente, e io non volevo ricordarli, ricordi dolorosi che dovevano andarsene dalla mia mente e sopratutto dalla mia vita, ma vedere in quell'attimo la porta che doveva restare chiusa per sempre,trovarla aperta i ricordi in un secondo si fecero vivi e io non potevo farci nulla.
In quell'istante non pensai a nulla, la rabbia si era impossessata della mia mente, ma non la rabba che Yuriko abbia curiosato in quella stanza, ma la rabbia che lei non ci sia più vicino a me, e sopratutto sono arrabbiato con me stesso perchè non riesco ad affrontare le mie paure ed andare avanti con la mia vita.
Entrai spalancando la porta facendola sbattere contro il muro.
Le urlai contro. Le urlai i peggio insulti, non sapevo cosa stavo facendo in quell'istante che avevo il suo corpo tra le mie mani mentro la stavo maltraddando.
Non ero in me.
Le diedi schiaffi, botte, calci; ma la cosa che feci che mi fece sentire un totale schifo ed un totate mostro è stato proprio abusare del suo docile corpo, nonostante le sue suppliche di fermarmi.

-Rivestiti e scendi a mangiare. Spero che la lezione tu l'abbia capita- dissi per poi andarmene lasciandola lì.

Uscii da quella stanza sbattendo la porta, cercando di fermare quei mille ricordi che si erano impossessati della mia mente, rinchiudendoli in quella stanza per non farli mai più uscire da essa.
Me ne andai nella mia stanza,chiusi la porta, ci poggiai la schiena, e scivolai su di essa per poi toccare terra avendo un contatto con il suolo freddo, in quel momento speravo solo di liberare la mia mente da quella rabbia cercando di calmarmi.
Iniziai a piangere come un bambino indifeso, mi facevo schifo, ero un mostro, come ho potuto picchiare a sangue una ragazza? come cazzo ho potuto? ma la cosa che più mi sta tormentando è aver abusato di lei, al posto di starle vicino ed aiutarla ad uscire dalla crisi del suo stupro che l'ha portata in gravidanza, ho solo peggiorato la situazione, facendo come lo sconosciuto che l'ha violentata.

Pov's Yuriko

Dopo aver passato un'ora abbondante seduta in quella posizione, decisi di alzarmi, avevo tutto il corpo dolorante, ma mi feci coraggio e mi alzai sentendo dolori allucinanti da tutte le parti.
Mi vestii con  quei pochi vestiti interi che erano rimasti per terra e me ne andai in camera mia, cercando di non incontrare Jungkook per strada.
Prima di entrare nella mia stanza, sentii dei singhiozzi provenire dalla sua stanza, stava piangendo.
Volevo andare da lui e chiedergli cosa aveva, ma mi limitai entrando nella mia stanza.

Presi tutto quello che mi serviva per una bella doccia ed andai in bagno.
Con molta fatica e lentezza mi spogliai guardando i lividi che avevo su tutto il corpo, mi guardai allo specchio e mi spaventai a morte, avevo tutto il viso gonfio: l'occhio destro era cerchiato da un livido viola che stava cambiando colore, le labbra erano spaccate e continuavano a sanguinare, per non parlare delle mie guancie.
Dopo essermi guardata allo specchio riempii la vasca di acqua tiepida, per poi aggiungerci il bagnoschiuma ed immergermi dentro.
Ci passai una bella oretta lì dentro.
Uscii dalla vasca, avvolgendomi nel mio accappatoio asciugandomi per bene, mentre ai capelli misi un asciugamano, almeno così non mi bagnavo con le goccioline che scendevano dai capelli.
Iniziai a vestirmi sempre con molta fatica, dopo aver finito presi il kit di emergenza ed iniziai a medicarmi il viso: pulii le ferite che avevo sulla guancia con l'acqua ossigenata per poi metterci sopra dei cerotti.
Alle labbra applicai una crema, stessa crema che misi sotto l'occhio ormai  violaceo-verdastro.
Dopo aver finito me ne andai in camera mia a fare i compiti.

Dopo ore di compiti e di studio mi misi sotto le coperte,anche se non avevo cenato, ma di fame non ne avevo; cercai di dormire, ma non ci riuscii visto che Jungkook aveva invitato una sua amichetta e ora stavano scopando come mucche in calore, allora infastidita da quei gemiti, presi le cuffie ed il telefono e faci partire una canzone a caso.
Cullata dalla melodia della musica non mi accorsi finchè non mi addormentai, ma prima di farlo levai le cuffie e poggiai il telefono sul comodino, poi sprofondai nel sonno.

Durante il sonno, feci un incubo, ormai quell'uomo misterioso che aveva osato portarmi via la mia verginità mi perseguitava.
Nel sonno stavo rivivendo i momenti di quel giorno, e sembravano così reali finchè non gridai

-NOO!- urlai aprendo con velocità gli occhi, mi resi conto che ero sudata mezza e respiravo con molta fatica, guardai l'orologio e vidi che erano appena le 4 del mattino.

Decisi di andare in cucina a prendere un bicchier d'acqua per rinfrescarmi un pò.
Ma a quanto pare non ero l'unica.

Ecco a voi un altro capitolo.
Sinceramente a me fa schifo.Ringrazio con tutto il cuore chi sta seguendo questa ff vi lovvo❤
Aggiorno a 31 likes.

Donia~

La mia ancora di salvezza [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora