SPLAT

206 19 4
                                    

Avrebbe potuto essere migliore una giornata?
Al secondo giorno di vacanza, con una numerosa famiglia unita in una villetta nel bel mezzo della campagna francese, una violenta pioggia si riversó sulle tegole in terracotta e sull'acciottolato del vialetto. All'interno la compagnia si era riversata nel salotto riscaldato dal fuoco.
Andy, il primo ad essersi svegliato, l'aveva acceso per tutti e ora se ne stava alla finestra a guardare fuori con una tazza di caldo té tra le mani. Tutto sommato quel tempo non gli dispiaceva, non era quello che aveva immaginato per la loro breve vacanza ma andava bene.
Mika non era della stessa opinione e non esitava ad esternare la sua noia torturando i presenti in cerca di intrattenimento. Nessuno pareva soddisfarlo a lungo perció scese in cantina e prese una bottiglia del vino che aveva portato da Londra e precedentemente dall'Italia. La stappó e ne versó il contenuto in due bicchieri trovati in un ripiano dell'elegante mobile in legno chiaro della cucina. Portò uno dei bicchieri ad Andy e cominció a sorseggiare il liquido rosso scuro e brillante nelle parti illuminate dalla seppur debole luce che filtrava dalle nubi. Il ragazzo lo ringrazió e accettó l'invito di fare quattro chiacchiere insieme con un bicchiere di buon vino tra le mani. Non fu un solo bicchiere quello che ingurgitarono quel pomeriggio, metà della bottiglia era ormai vuota, e le parole non scarseggiavano nelle loro bocche. Andy ormai aveva dato il via alle battute senza un vero senso e tutti se n'erano resi conto; la sua singolare risata risuonava nella casa contagiando i presenti che ormai ridevano solo per quello ignorando le frasi umoristiche. Con l'alzarsi del tasso alcolemico anche la sua voglia di esprimere affetto (e amore) venne fuori senza dare scampo a Mika e il resto della famiglia che in quel momento non poteva minimamente immaginare la tranquillità. Presto cominciarono i preparativi per la cena della vigilia e alcune delle pietanze destinate al giorno successivo. Andy gironzolava per l'ampia cucina prendendo un pezzo di pane da una parte e un biscotto dall'altra, pagandoli con i pizzicotti di chi li aveva preparati. Presto si stancó di gironzolare per la cucina e letteralmente si buttò sul pavimento accanto al fuoco, come la sera prima. Canticchió un'allegra melodia senza impegnarsi troppo, sorseggiando il vino a cui si era ormai affezionato. Il bicchiere si svuotó in ben poco tempo e l'uomo lo abbandonó sul piccolo tavolo vicino a lui per poi cadere in breve e tranquillo sonno. Si risveglió sentendo la voce di Asia non troppo lontana da lui, parlava al telefono e girovagava lentamente per la stanza, soffermandosi di tanto in tanto a osservare un oggetto o scostarsi una ciocca che le ricadeva sulla fronte. La sua voce delicata e ritmata lo stava cullando come una ninna nanna quando sentí pronunciare il suo nome.
"Andy? Andy è qui, sta dormendo accanto al camino. Credo abbia bevuto un po' di vino."
Dicendo queste parole si voltó verso di lui e notando lo sguardo confuso dell'uomo sorrise.
"Non sta dormendo."
"Lo facevo." Suggerí il biondo invitandola a sedersi accanto a lui con un cenno della mano.
La ragazzina si sedette e, dopo aver stampato un tenero bacio sulla sua guancia barbuta, ricominció a parlare.
Ora Andy poteva distinguere chiaramente la voce di chi stava chiacchierando con Asia;
La voce calda e leggermente impastata di Fortuné oltre la cornetta raccontava le cose più disparate che gli erano capitate nel breve soggiorno nell'enorme città che lo ospitava.
Dopo qualche minuto Asia depositó il telefono sul tavolo, accanto al bicchiere vuoto, strinse Andy in un abbraccio.
"Asietta mi porti il vino?"
"Non hai già bevuto abbastanza?"
"È la vigilia di Natale, per una volta..."
La ragazza si alzó e portò al greco la bottiglia di vino piena a metà. Andy rimpí il calice e lo avvicinó per l'ennesima volta alle labbra ma questa volta si fermó prima di toccare il vetro brillante.
"Ne vuoi un sorso?"
"No, grazie. "
"È arrivata la santarellina. Un sorso di vino non ti rovinerá la reputazione né ti farà male."
"Non è per questo." Ribatté mettendosi nuovamente seduta accanto a lui.
"Certo che è per questo." Replicó portando il calice alle labbra della ragazza che cedette e bevve un sorso del buon liquido rossastro.
Fece una smorfia e scostó l'elegante recipiente.
-Non ti piace?-
-È... è... brusco. -
-Brusco? Scherzi? È dolcissimo.-
-È dolce quando ne bevi mezza bottiglia in 3 ore.- ribatté facendo un sorrisino furbo.
-Hei! Non sono ubriaco. Sono perfettamente in me e posso dire che questo sia un ottimo vino.- rispose lui con tono offeso incrociando le braccia sul petto.
-Certamente. Quanti bicchieri ne hai bevuto?-
-Ehm... non ric... Non sono affari tuoi!- rispose cercando di trattenere una risata fragorosa rendendosi conto della quantità di vino che aveva versato nel suo bel bicchiere.
-Tesorino non dirai nulla a Mika, vero?-
-Fammici pensare un attimo... -
-Che bastardella ho in casa?!- disse quasi urlando accompagnando le parole ad ampi movimenti delle braccia, provocando la caduta del vino sul tappeto su cui si erano accomodati.
Appena si accorse del danno spalancó gli occhi e la bocca, per poi chiuderli e sussurrare un "ops" strozzato.
-Come farai ora?-
-Chiedró aiuto a Yasmine, lei saprà sicuramente come riparare.- rispose alzandosi e dirigendosi alla cucina in cui si erano riuniti. Non appena entró nell'affollata stanza Yasmine lo spinse fuori, seguita da Mika che portava un vassoio zeppo di appetitosi antipasti.
-Andy, è tutto pronto, dobbiamo mangiare ora.- gli comunicò l'uomo.
-Va bene. Yas posso parlarti un attimo?-
-Più tardi, Andy- rispose la ragazza aprendo la porta della sala da pranzo. Mika, incuriosito dalla richiesta alla sorella, gli chiese il motivo di quello domanda ma non ottenne nessuna risposta dal biondo che ora stava parlando con Asia. La ragazzina, appena entrata nella stanza, aveva guardato Andy con un sorrisetto furbo e lui aveva risposto portandosi l'indice destro alla bocca, premendo appena sulle sue labbra carnose. In un altro contesto Mika sarebbe rimasto incantato dalle mani bianche come la prima neve dell'inverno a contatto con le rosse morbide labbra del greco ma era troppo impegnato a capire cosa si celasse dietro quel sorrisetto per godere appieno di quello spettacolo.
Tuttavia nessuno dei due glielo sveló e dovette scoprirlo da solo andando a sedersi proprio nel punto in cui si era accomodato Andy qualche ora prima.
Una macchia circolare si estendeva per una decina di centimetri lungo un angolo dell'elegante tappeto sui toni del rosso e del blu con una cornice bianco panna. Tra i complicati intrecci di rami del disegno composto da mani esperte spiccava, solo un po' camuffata dal rosso di una figura, il frutto di quella disattenzione.
"Con cosa si pulisce questo?" Chiese il moro con tranquillità. Andy fece un sospiro di sollievo e riempì di vino l'ennesimo bicchiere.
-Vuoi un po' di vino?- chiese ormai certo che non fosse infastidito dell'errore.
-Mi prendi in giro? Certo che voglio del vino ma sarai tu a pulire questo.-
Finita la pacchia. Andy passò il suo stesso calice a Mika e domandó ai presenti se conoscessero un metodo per cancellare la macchia.
La soluzione fu trovata da sua sorella, che gli procuró tutto il necessario per farlo tornare come nuovo. Dopo qualche minuto sul tappeto solo una misera macchiolina giallognola spezzava l'ordine della composizione. Probabilmente i padroni di casa non se ne sarebbero neanche accorti.
Per festeggiare la buona riuscita del rimedio si riempí il bicchiere di vino qualche altra volta, stando ben attento a non farne cadere neanche una goccia. La luna spiccava già brillante e alta nel cielo, tra le nubi che stavano salutando la campagna francese dopo una giornata in cui avevano avuto un gran daffare, quando Andy si spostó e andò a sedersi sulle gambe della sorella Xeni. Dopo aver fatto un paio di battute che avevano senso solo per lui si incantó guardando Mika che riponeva degli oggetti sul mobile in legno dandogli le spalle.
"Xeni guarda che bel culo Mika!"
Disse sottovoce alla sorella. Lei annuí trattenendo una risata.
"Mika! Vieni qui!" urló questa volta.
Il ragazzo si girò di scatto con aria stranita.
"Cosa c'è?" chiese avvicinandosi al biondo.
Appena fu abbastanza vicino avvolse il suo bacino con le braccia e appoggió la testa sulla sua pancia. Il riccio, intenerito dall'abbraccio di Andy, prese ad accarezzargli i capelli dividendoglieli in corte ciocche dorate. Andy prese a picchiettare sulle natiche del compagno suscitando una sua risata.
"Ma che stai facendo?"
"Sono più sode di quanto ricordassi, sai?"
Le guance gli si tinsero di un rosso porpora che anche un cieco avrebbe visto. Xeni, accorgendosi dell'evidente imbarazzo, afferró per i fianchi il fratello e fece per alzarlo, dicendogli che non pesasse più come quando aveva 7 anni, obbligandolo a spostarsi per ridurre l'imbarazzo del giovane cognato.
Il biondo si alzò sbuffando sonoramente, non intuendo neanche lontanamente il reale motivo.
"Non pesi più come a 7 anni...", la scimmiottó. La sorella scosse la testa ridendo per l'imitazione sempre perfetta, dalle movenze alla voce.
Andy si spostó in una sedia vicina trascinandosi Mika che prevedeva il peggio.
"Mika muoviti!" Disse prima di rivolgersi alla sorella più giovane di Mika, Zuleika.
"Neanche tu l'hai notato?"
"Cosa?"
"Mika"
Sapendo cosa le avrebbe detto gli tappó la bocca con una mano e l'altra l'appoggió alla spalla della sorella che non aveva sentito il discorso precedente.
"Non ascoltarlo, ha bevuto un po' troppo."
Andy si liberó della sua mano.
"Non ho bevuto quasi nulla!"
"Certo, ti crediamo tutti."
"Comunque stavo dicendo una cosa a Zuleika. Non hai notato anche tu il culo pazzesco che ha Mika?"
"Ehm... No."
"Mika girati."
"Ma Andy!"
"Tesoro fammi questo favore, dai."
"No" rispose allontanandosi dal futuro marito. Afferró la sua felpa e tornó da lui, intenzionato a farlo andare a letto perché non importunasse ancora i presenti.
"Hai visto Zul? Quando cammina sculetta e si vede ancora di più! Due sfere perfette!" Lo sentì dire.
Si avvicinó a lui senza dar peso alle sue ultime parole e accarezzó i lacci bianchi della sua felpa blu.
Lui dimenticó cosa stesse dicendo e si concentró solo sulla persona che aveva davanti, a poca distanza da lui. Fece un po' di pressione sulle lunghe braccia facendolo avvicinare al suo viso. Quando furono abbastanza vicini si persero in un bacio di una manciata di secondi, per poi subito allontanarsi.
Non amavano baciarsi sotto gli occhi di tutti.
"Che ne dici di andare a letto?"
"Insieme?"
"Non so cosa tu intenda ma si."
Salutarono tutti dando la buonanotte e uscirono.
A qualche metro dalla porta Andy si voltó verso Zuleika e fece risuonare un sonoro splat sulla natica sinistra di Mika. La mano completamente distesa affondó leggermente e Mika, sorpreso, mise il broncio, incroció le braccia e aspettó che un Andy scosso dalle potenti risate passasse avanti.
"Idiota" disse bonariamente chiudendo la porta della stanza.

Buongiorno.
Innanzitutto mi scuso per la lentezza e l'incostanza con cui scrivo.
Spero di aver scritto qualcosa di decente e che voi non siate indecisi sull'eliminare la mia storia dalla biblioteca; è una cosa a cui tengo veramente ma purtroppo non sono una scrittrice modello.

Al prossimo capitolo.
Grazie a tutti. :*

POISED • Mika •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora