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-Fort non mi sento tanto bene
•Cosa hai?
-Mi gira la testa
•Mettiti seduta è dillo a qualcuno
-Poi si preoccupano... Sto sdraiata ancora un po'.
•Dillo a Yasmine almeno.
-Ma che vergogna!

La porta si aprì e la giovane ragazza libanese entró nella stanza per poi mettersi seduta accanto a lei.
"Ti fa male anche la testa?"
Chiese senza premettere nulla.
"Un po'..."
"Guardami." Disse tenendole il mento.
"Hai gli occhi rossi. Hai dormito bene stanotte?"
Annuì richiudendo gli occhi e lasciando la testa sprofondare sul morbido cuscino.
"Tirati su, ti accompagno al tuo letto."
"Non ci riesco..."
"Ti tengo io, fidati."
Si alzò fino a essere seduta e la ragazza la aiutò a mettersi in piedi per poi afferrarla per i fianchi in modo da non farla cadere. Lentamente, arrivarono al corridoio delle camere da letto ma una volta a metà Asia si lasciò cadere pesante, prendendo alla sprovvista Yasmine.
"Asia, Asia! Guardami... riesci ad alzarti?"
I suoi due occhi stanchi incontrarono lo sguardo materno della zia, facendo non poca fatica a rimanere fissi.
"Non riesco." Sospirò.
La donna sorrise teneramente, le fece poggiare la schiena alla vicina parete e si allontanò per chiamare qualcuno che potesse aiutarla.
La prima idea fu chiamare Andy, perciò tentò di aprire la porta della sua camera, mosse la maniglia a vuoto, poi bussò.
"Andy, apri."
"Yasmine non è momento!" Rispose per lui Mika.
"Asia è a terra, se non venite a sollevarla ve lo trovo io il momento!"
"Asia?" Chiese Andy muovendo una decina di oggetti prima di aprire la porta. Uscì dalla stanza con espressione preoccupata.
"Dove è?" Chiese guardando a destra e sinistra, scorgendola infine vicino all'alto mobile bianco che occupava un lato del corridoio.
La raggiunse ad ampie falcate e si inginocchió accanto a lei.
"Cosa hai?"
"Le gira la testa e basta, stai tranquillo" rispose la cognata.
Fece segno di aver capito e si sollevó per alzarla.
"Riesci a tenerti? Abbracciami, su. "
Le braccia della giovane si aggrapparono debolmente al suo corpo permettendo all'uomo di risolevvarla.
"Non sta in piedi."
"Dirmelo prima? Asia aggrappati di nuovo, okay?" Disse prima di prendere in braccio la ragazzina. La lasció sul suo letto.
"Hai mangiato?"
"Si."
"Dormito?"
"Si"
"Cosa hai?"
"Io non..."
Mika entrò nella stanza allarmato.
"Cosa ha?" Disse precipitandosi nel letto di Asia.
La ragazza allungò un braccio e lo puntò sul petto del riccio, come per allontanarlo.
"Sto bene, per favore..."
"Mi dici cosa hai e ti lasciamo, va bene?" Chiese lui.
"Mi gira la testa e sono stanca anche se non dovrei. Non sto morendo."
"Chiamo l'ambulanza?" Chiese Mika con il volto pallidissimo.
"Ma sei scemo? Ora si riposa un po' e dopo starà meglio, vero Asia?" Questa annuí e chiuse gli occhi.
"Io rimango qui." Disse Mika sedendosi sul letto posto proprio di fronte a quello su cui era sdraiata Asia.
Andy andò ad accoccolarsi accanto al suo uomo, approfittando del momento di quiete.
"Mi potete portare il telefono?" chiese la ragazzina senza voltarsi.
"Vado io" rispose Yasmine, facendo un cenno al fratello e al cognato.
"Hai mangiato?" chiese invece Mika non appena calò nuovamente il silenzio nella stanza.
"Si." rispose Andy per lei.
"Va bene..."
"Perché siete qui?" chiese Asia, questa volta girandosi.
"Non dovremmo? Questo letto è molto comodo." rispose Andy facendo stendere Mika sulla coperta blu e facendogli mantenere le gambe piegate.
La ragazza si mise seduta per poi alzarsi, fece un paio di passi traballanti e arrivó alle braccia pronte a prenderla di Andy.
"Non credevo che ti avremmo dovuto insegnare a camminare..." disse Andy ridente. Si alzò per farle spazio vicino a Mika e si stese nuovamente, accomodandosi tra le gambe di Mika e stendendo un braccio sul suo petto fino al suo viso. Con la mano libera tirò fuori dalla tasca il suo telefono per rispondere alle numerose mail di lavoro che aveva ignorato in quei giorni.
"Mika" esordì per attirare la sua attenzione, "Tra due mesi cominciano le riprese in Grecia, lo sai?".
Il ragazzo sospirò, "Lo so... Beh non saranno infinite".
"No, non saranno infinite." disse con un filo di voce. Una mano gli strinse con amore il braccio.
"Non lo saranno."
"No."
"Okay, l'abbiamo capito. La conversazione può andare avanti."
"Non lo saranno, davvero" rispose ridendo.
"Idiota" si congratuló tirandogli un pizzicotto.
"Aiaa! Insulso frocietto, come osi?" reagì saltando e andando a porsi sopra il corpo del moro.
"Frocio?" Chiese assottigliando gli occhi. Andy gli rispose con uno sguardo di sfida.
"Levati" ordinó sinceramente offeso posandogli le mani sul suo petto per allontanarlo.
"AH! Asia guarda mi sta toccando."
"Andy finiscila. Non mi piacciono queste parole."
"Sei serio?" chiede trattenendo un risata, sorpreso da quel comportamento.
Vedendolo mantenere quello sguardo si spostò le mani dal petto e si distese su di lui poggiando la testa sulla sua pancia.
"Non posso credere che ti sia offeso davvero, Mika." dichiaró ignorando il paradosso che lo stava facendo sorridere.
"Stavo scherzando" rispose con non troppa convinzione accarezzandogli il capo teneramente.
"Non sono stupido quanto credi".
Il telefono di Mika cominció a vibrare nella tasca destra dei suoi jeans. Andy lo estrasse, lesse il mittente e, ritenendolo appropriato, rispose al suo posto. Fortunè chiedeva notizie su Asia, da cui non aveva più avuto notizie.
In quel momento si era quasi del tutto ripresa e stava accanto a loro rilassata, anche se distante dalla discussione che stavano avendo i due piccioncini.
Terminata la chiamata Asia si alzó e si diresse nuovamente al salotto. Una volta sola in quella stanza chiamò lei stessa l'alto ragazzino che si stava preoccupando per lei.
Intanto in cucina Yasmine preparava il pranzo con la sorella e la cognata, condendolo con chiacchiere.
Il centro degli argomenti era la nuova arrivata: Asia.
C'era molto da dire sulla ragazza italiana appena trapiantata nella loro famiglia, ma non fecero in tempo a parlare di tutto prima che Andy entrasse nella stanza. Improvvisarono una conversazione sulle patate arrosto e vi inserirono timide domande sulla giovane, timorose di essere offensive o invadenti.
Andreas neanche se ne accorse, o almeno finché non ripresero in mano l'argomento con l'ingresso dell'oggetto delle loro curiosità.
Passarono velocemente dalla sua salute alla sua vita antecedente fino alle nuove conoscenze, omettendo la parte ch'era bene conoscessero solo i pochi che la conoscevano già.
La loro sete di informazioni quel giorno fu soddisfatta al punto che nelle loro teste non ci furono altre domande per giorni, coprendo tutto il tempo di permanenza nella fredda campagna francese.
Presto la vacanza finì e le loro vite ricominciarono, nel bene e nel male.
Però dei piccoli segnali di quello che sarebbe successo si insediarono nelle loro vite; annunciarono la rivoluzione delle loro vite.

Buonasera,
Sto scrivendo questo breve spazio autrice per informarvi su un pochino di cose riguardanti il capitolo.
L'immagine di copertina è una fanart sherlock (guardatele, sono bellissime) che ho scelto perché particolarmente collegata al capitolo.
Questo capitolo è uno degli ultimi di questo tipo, presto ci sarà un momento cruciale della storia che la caratterizzerà per tutta la seconda parte.
Infine voglio scusarmi ancora una volta per l'irregolaritá con cui pubblico.
Buona Pasqua :* .

POISED • Mika •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora