NON VI SENTO SPOSTARE MOBILI!

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-Fortuné-

Non sapevo nè cosa fare nè dove.
Avrei voluto correre da lei, ma mi sarei reso ridicolo. Perché non potevamo essere ragazzi normali? Tutto era così complicato...
Ritornai al presente quando la vidi attraversare la strada sotto il mio naso. Mi fermai per non farmi vedere. Ci riuscii. Andava spedita verso la scuola, che ci faceva a scuola di pomeriggio?
Tutto si chiarí quando svoltó a destra, verso il parco. La seguii ancora, era più forte di me.
Elena? Che ci faceva la mia Asia con quella teppista? Non sapeva proprio chi conoscere? Non volevo stesse con lei. Non era di certo una persona affidabile, questo era certo. Qualche anno prima mi aveva preso di mira, mi minacciava e umiliava ogni giorno. Io non dissi nulla a nessuno ma poi lei distolse l'attenzione da me.
Decisi di non farmi vedere, non potevo.
Li seguii a distanza, oltre a Elena c'erano anche altri ragazzi più grandi. La stavano portando al laghetto, sapevo di quel posto ma non mi ci ero mai avvicinato.
Asia non sospettava di nulla. La strada si faceva sempre più stretta. Davanti a me una curva. Svoltai in silenzio, sporgendo un po' la testa dai cespugli. Stavano bloccando Asia, con uno straccio sul viso. La vidi accasciarsi.
Non potevo stare lì e assistere, perciò agii. Li colsi di sorpresa, erano di spalle e non sospettavano la mia presenza. Non avrei mai vinto se non avessi fatto in questo modo. Si accorsero di qualcuno dietro di loro e scapparono coprendosi il viso. Asia era lì, davanti a me, sembrava semplicemente addormentata.
Cercai di svegliarla ma nulla.
La presi in braccio e la portai fuori di lí, in una piazzetta vicina dove la feci sdraiare su una panchina e chiamai mia madre. Le dissi di venire perché Asia stava male e di non dire nulla a Mika. Non fece domande e salì subito in macchina per raggiungerci.
Mi sedetti accanto ad Asia priva di sensi.
Le toccai un braccio: era ghiacciato. Mi levai la felpa e gliela stesi sopra.
Le mie labbra cominciavano a diventare livide quando mamma arrivó nella piccola piazza alberata.
-Cosa le è successo? Portala in macchina. Qui ghiaccia, non vedi? E copriti! Ora la portiamo a casa di Mika che è più vicina.-
La presi di nuovo in braccio e la feci sdraiare in macchina, lasciando dello spazio anche per me. Mamma camminava frettolosa con il telefono appoggiato all'orecchio.
Mi infilai all'interno della vettura e chiusi la portina.
Allungai l'indice verso una ciocca di capelli che le ricadeva sulla fronte e la spostai delicatamente.
Percepii un suo movimento.
-Asia...-
Muguló appena.
-Asia ti prego svegliati, ti amo.-
-anche io- disse sbiascicando.
Si mosse inclinandosi a destra. Ora i suoi occhi mi osservavano, stanchi.
- Asia! Mi hai fatto preoccupare! Perché vai in giro con certe persone!-
-ssssh... ho mal di testa Fortunè. Aiutami, ti prego. -
Le posai due dita sulla fronte, accarezzandogliela, poi abbassai il finestrino.
- Mamma vieni! Veloce! Asia è sveglia ora!-
Corse verso la macchina. Era al telefono con Andy per avvertirlo.
- Tesoro come va?- disse senza staccare il telefono . -Andy ora è sveglia, vieni comunque a casa di Mika, non saprei come aprirla-
-Mi fa male la testa ma bene- rispose lei. Mamma si allontanó di nuovo. Questa volta era con Yasmine, le chiedeva di rimanere con lei. Sarei restato anche io. Almeno il giorno dopo saremmo andato a prendere l'aereo per Milano insieme. Infatti Mika mi aveva chiesto di andare da lui. Penso facesse parte del piano per farci mettere insieme.
- Davvero mi ami?- mi chiese lei dal nulla. -Con tutto il cuore. Ti avrei forse seguito se non ti avessi amato?- confessai sussurrando sorridente.
Ci interruppe Mamma, che entrò in auto. - Asia stasera starai con Yasmine, Andy e se vuole anche Fortunè.
-Sì mamma -
- Domani ho il volo per Milano- ci dissw con tono preoccupato.
- Devo andare anche io, fa parte del piano di Mika ahahah-
-Avete già preparato la valigia?-
- Io no, me la prepari tu?-
-No caro mio, vieni 10 minuti a casa e prendi tutto ciò che ti serve.
Eravamo già arrivati a casa di Mika e Andy ci aspettava all'entrata.
-Asia, riesci a camminare?- le chiesi facendola uscire.
- Si, ma ho tanto sonno-
- Ora ti facciamo dormire tranquilla, poi dopo mi spieghi tutto.-
-Ok-
La aiutai a camminare e la portai fino al suo letto, dove la lasciai sdraiare e addormentare. Evitai di baciarla, Andy era in agguato. Presto arrivò Yasmine e passammo il pomeriggio a parlare di lei, poi andammo a dormire; Io nel cassettone della camera di Asia, Yasmine nel divano e Andy al suo posto: alla sinistra del letto matrimoniale in cui dormiva Mika. La guardai per tutto il tempo prima di addormentarmi. Era bella anche nella penombra.
Troppo bella.

POISED • Mika •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora