La Neva

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Uscii senza dedicare un solo sguardo alla cameriera e raggiunsi Mika all'auto. Salii appena aprí la vettura con il telecomandino sulla chiave.
-Mika...-
-Non voglio sentire scuse.-
Sapevo che continuare non avrebbe avuto effetto sull'animo testardo di Mika. Restai in silenzio ad aspettare che qualcosa avvenisse.
Lo guardai a lungo prima di chiedere se potessi accendere radio.
Osservai ogni centimetro del suo viso e cercai di interpretare quel sorriso appena accennato che si era dipinto sul suo viso da qualche istante. Guardai le sue mani dalle dita affusolate e le unghie curate. Sull'anulare la fascetta del prezioso metallo mi ricordava quanto lo amassi, e la gemella quanto fossi amato, nonostante tutto. Lui non era di certo perfetto, io meno ancora. Eravamo completamente diversi, ma andava bene così. La perfezione ce la saremmo creata come avevamo sempre fatto.
-Mika, posso?- chiesi indicando la radio. Mi permise di accenderla e mentre scorrevo tra le varie stazioni mi fermò appoggiando un palmo sul mio. Appena ottenne che io spostassi il mio dito indice dal tastino nero tornó indietro di due stazioni.

You don't have to be beautiful
to turn me on
I just need your body, baby,
from dusk till dawn
You don't need experience
to turn me out
You just leave it all up to me,
I'm gonna show you what it's all about.

La celebre canzone di Prince mi travolse e cominciai a canticchiarla, senza badare al testo. Mika si girò per guardarmi mentre io lo guardavo. Aveva l'aria di saperne una in più del diavolo. Cominciò a cantarla.
Lui sapeva realmente le parole.

You don't have to be rich
to be my girl
You don't have to be cool
to rule my world
Ain't no particular sign
I'm more compatible with
I just want your extra time
and your . . . kiss.

Così cantando allungò un dito verso le mie labbra, sfioradole con il polpastrello. Sollevai una mano e la portai sulla sua, provocando un lieve tintinnio dato dai due anelli appena incontratasi.
-Andy, I just want your...kiss. -
Gli lasciai un bacio umido sul dorso della mano.
Si sporse a sinistra, verso di me. Lo raggiusi e coronammo un veloce bacio a stampo. Un bacio fuggiasco ma prudente, considerando che il moro fosse alla guida. Eravamo praticamente arrivati alla casa della madre perciò parcheggiammo e decidemmo tacitamente di ricominciare da dove avevano lasciato.
Il tempo di slacciarci le cinture e il telefono di Mika squilló. Dopo un lamento afferró il telefono dallo schermo illuminato e rispose svogliatamente.
-Pronto?-
-ciao Andreas, come promesso ti ho chiamato...-
-Ma veramente...-
-Un attimo solo.- continuò inserendo il vivavoce e tirandomi uno scontrino accartocciato.
-Dimmi pure.-
-Ecco, volevo dirti che dal primo momento che ti ho visto avrei voluto baciarti...-
-Fossero stati solo baci i miei...- rispose trattenendo a stento una risata sincera.
-Possiamo vederci?-
-Certo che possiamo, quando sei libera?-
-Mercoledì è il mio giorno libero ma vanno bene anche altri.-
-Mi spiace, mercoledì ho un concerto.-
-Concerto? Scusa, puoi ripetermi il tuo nome?-
-Andreas, ma il mio vero nome è Michael, in arte Mika.-
-Ah okay... Giovedì va bene?-
-Va benissimo.-
-Allora ci risentiamo per decidere il posto-
- Va bene , ciao .
-Ciao.-
Riattaccó.
-E così il bastardello mi ha cercato una ragazza?-
Annuii, senza neanche cercare di frenare le risate.
Mentre mi dimenavo per sfuggire ai pizzicotti arrivó un messaggio, sempre a Mika, che fermò il gioco.
"Ho detto il tuo nome ad un amico, era convinto che tu fossi gay."
-Ah si? Pensa quante stupidaggini si dicono su di te. Il più etero degli etero.- dissi ironicamente appena lessi il breve messaggio whatsapp. Mentre lo dicevo lui rispose.
"Lo credono in molti, tipo il mio fidanzato."
"Attento alle O"
"Sono stato attento"
"Ma... Cosa intendi?"
"Secondo te?"
*visualizzato alle 00:23*
"Ciaociao "

-Mika ma così non potrai uscire con lei. Come farai a vivere senza di lei?-
-Qualcuno dovrà risarcirmi, non credi?-
-Sono d'accordo. Molto d'accordo.- risposi, deciso a non rinunciare alle sue labbra per un altro secondo.
Era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento, ma era comprensibile che non potessi approfittarne troppo a lungo: sarebbe stato troppo comodo, infatti il telefono di Mika squilló ancora una volta e dovemmo nuovamente separarci. Dopo aver borbottato frasi incomprensibili ma di certo non molto carine afferró il telefono e rispose con tono scocciato.
-Si, sono gay. Ora se permetti ho un conto in sospeso con lui. Ciao.-
N

on fece in tempo a riattaccare che sentì una risata che conosceva molto bene.
-Potete venirmi a prendere appena saldate il conto?-
-Ehm... Ti passo Andy.- rispose imbarazzatissimo passandomi il telefono.
-Asia, non è cosciente di quello che dice. Deve essersi fumato qualcosa al ristorante.-
-Seh Seh, tra quanto credete sia opportuno venire a prendermi?-
-Quanto ci dai?-
-10 minuti?-
-10??? Fai la brava bambina. Mika ne vuole almeno 15.-
-Sbrigatevi, dai!-
-Va bene, Mika ha già messo in moto. Arriviamo.- dissi in procinto di chiudere la chiamata.
-Andy!-
-Dimmi-
-Vestitevi.-
-CIAO ASIA-
-Ciao- rispose in coro con Fortuné tra le risate.

-Mika ma cosa ti salta in mente?-
-Credevo fosse quella del ristorante- disse infilando le dita tra i folti ricci tirandoseli indietro.
-Non torturarti la testa.- gli ordinai affondando una mano nella massa corposa di capelli incredibilmente morbidi.
-Neanche tu.- ribatté scuotendo il capo.
-Vai, su!- lo incitai a partire.
Arrivammo da Asia che ci aspettava fuori, seduta sulle piccole scale dinanzi alla porta, in compagnia di Fortunè che rientró appena la ragazza salì a bordo. Ci prese in giro per 5 minuti, poi rimase in silenzio. Si era assopita sul sedile posteriore, spalmata sullo sportello. Toccò a me svegliarla e le feci visita a letto per darle la buonanotte.
Tornai nella mia nuova camera da letto, in cui Mika si era già addormentato con la faccia immersa nel cuscino e con parte del corpo ad invadere la mia metà di letto. Gli sistemai le coperte e mi infilai a letto silenziosamente, godendo di essere l'unico ancora sveglio nella casa ormai addormentata. Un freddo pungente caratterizzó quella sera e ci riservó una bella sorpresa il mattino seguente.
Asia venne a chiedermi delle coperte in più perché le sue erano troppo leggere e così mi accorsi dello spettacolo fuori dal balconcino della nostra camera da letto.

Ciao carissimi,

se vi state chiedendo in cosa consista lo spettacolo rileggete il titolo;
Se non capite nulla d'inglese cercate la traduzione di Kiss, di Prince per sapere cosa stiano a significare quelle strofe;
Se vi state chiedendo come mai non pubblichi più regolarmente lapidatemi e se siete dei bravi bimbi lasciate un commento o una stellina che non fa mai male. :*

POISED • Mika •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora