Capitolo 29

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"E Il risveglio è tutt'altro che delicato l'emicrania è per le volte che non hai meditato, impazzire pensando che tu non eri in grado di tenerla ogni volta che dice me ne rivado."

Apro gli occhi di scatto, guardo l'ora, sono le nove del mattino, nella mia testa "canzoni tristi" risuona come un tormentone.
Mi guardo accanto e per un attimo giuro di aver visto il viso di davide, mi strofino gli occhi e vedo clementino che dorme beato.

Indosso velocemente una felpa calda, prendo una sigaretta e esco sul balcone, l'aria è fredda, e c'è un silenzio rilassante. In quattro tiri finisco la sigaretta, entro in casa e mi preparo la colazione.

Clementino dorme ancora, siamo stati svegli tutta la notte a parlare e coccolarci, non so se è giusto ciò che sto facendo e so anche che potrò pentirmene ma lo voglio fare,non ho nessuno che può impedirmelo apparte il mio cuore.

Mi ricordo solo ora che oggi ho il corso di aggiornamento da tatuatrice, guardo l'ora e per fortuna sono ancora in tempo per andarci.
Indosso qualcosa di più presentabile e corro via.
Durante il tragitto mando un messaggio a Clementino dove gli dico dove sono così da non farlo preoccupare.

Entro nel grande edificio e vado nell'aula a me assegnata.
Credo che oggi ci eserciteremo sul chiaro scuro.
Entro in aula e per mia fortuna non hanno ancora iniziato.

- Bene ragazzi, oggi ci eserciteremo sulle sfumature, abbiamo qui delle cavie umane che si sono resi volontari, assegneró ad ognuno un disegno da fare e una cavia, massimo in due ore il tatuaggio dovrà avere delle sfumature precise e impeccabili, conto sulla vostra bravura. - dice il professore.

Bene, non sono agitata, le sfumature sono il mio forte e poi non per vantarmi ma sono la migliore quindi.

- Assegneró il disegno più difficile a te monica! - dice il prof con un sorrisetto sul volto.

- Me lo aspettavo, rimarrà sbalordito! - dico facendogli un occhiolino, amo il prof e lui ama me.

Fa entrare dalla porta la mia tela e non appena la vedo rimango pietrificata sul posto, non posso crederci! Davide!

Si avvicina a me e si siede difronte, il prof mi porge il disegno che devo dire è abbastanza complicato visto che è un volto e va via dandomi una pacca sulla spalla.

Gli lancio un occhiataccia, mi guarda e mi sorride compiaciuto nel vedermi in difficoltà, ad un tratto si abbassa i pantaloni. O mio dio!

- Ma che cazzo stai facendo?- cerco di bloccarlo ma è già senza pantaloni, ma cosa gli prende? Il cuore mi batte nel vederlo così proprio come se fosse la prima volta e anche per colpa della situazione.

- Vuoi farmi o no il tatuaggio? - mi guarda come se non capisse il mio comportamento.

- Si - dico non capendo cosa vuole.

- Devi farlo qui!- mi indica la coscia destra, abbasso lo sguardo che in tutta sincerità non si posa sulla sua coscia.

- Ci sei?- dice ridendo.

Mi sento andare a fuoco, ho le guance rossissime e sudo a dirotto.
Annuisco e mi metto all'opera anche se sarà dura concentrarmi.

Passate le due ore la mia opera è finita e pronta per farla vedere al prof.
Mentre guarda i lavori di tutti mi concentro su una ragazza che da quasi mezz'ora non fa altro che fissare Davide e mandargli occhiate accattivanti mentre lui se la ride e gli da corda se che ha un tik agli occhi mah.

- Ti ricordo che sei fidanzato, non vorrai tradirla di già! - dico provocandolo.

- Oh non lo farò, mi limito a guardare! - si volta verso di me e guarda la scollatura del mio maglioncino, ma dico fa un freddo fuori e ho avuto la brillante idea di mettere un maglioncino scollato e leggermente trasparente wow.

La Ballata Del DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora