Capitolo 30

319 18 5
                                    

Davide p.o.v.

Riguardo il video e maledico me per aver accettato di far partecipare quella sanguisuga di Ema.
Lo riguardo per altre volte e immagino la reazione di monica.

Lei ora sta con clementino non dovrebbe importargli molto di questo, ne sono proprio sicuro.
Il telefono sul tavolo vibra, distolgo lo sguardo dal portatile, e guardo chi mi chiama.

-Pier dimmi.
- Davide sono carla corri a casa di monica.
- Cos'è successo?
- Corri davide non c'è tempo per le spiegazioni!

La chiamata si interrompe, il mio cuore batte a tremila al pensiero che possa essere successo qualcosa a monica.
Prendo la giacca e esco fuori di casa.

- Davide dove vai così di corsa?- dice ema sbucando dal portone.

- Ho da fare dei servizi urgenti non so a che ora ritorno. - dico con la speranza che non mi intrattenga molto.

- Posso venire con te se vuoi!- mi si avvicina e mi accarezza il viso.

- No amore vedrai che sarò di ritono in un attimo. - dico sorridendole.

- Mmmh Davide sicuro che hai da fare dei servizi? Devo ricordarti cosa mi hai fatto anni fa?- dice incrociando le braccia.

- Amore credimi!- le stampo un bacio sulle labbra e incrocio le dita, spero che ora si levi dalle palle.

- Vabene, vieni presto! - mi saluta e sale in casa.

Prendo l'auto parcheggiata sotto casa e scappo via.
In pochi minuti sono sotto casa di monica, suono, il portone si apre e salgo velocemente di sopra.

- Davide finalemente abbiamo bisogno di te. - dice carla con le lacrime agli occhi.

- Che succede? Dov'è monica?- dico andando nel panico.

- Ecco, prima ho accennato a monica della tua nuova canzone come uno stupido, abbiamo provato a fermarla e non fargli vedere il video ma non ci siamo riusciti. - dice tutto d'un fiato pier.

- Quindi? Dov'è? - dico guardandomi intorno.

- Ecco appena lo ha visto e crollata al suolo e ha iniziato a piangere a dirotto, abbiamo cercato di calmarla e ora dorme, solo che non si sveglia ancora! - dice carla singiozzando.

- Avete provato a svegliarla? - dico urlando.

- Si abbiamo provato con l'aceto anche ma niente! Credi che dovremo chiamare l'ambulanza! - dice pier preoccupato.

- Ci penso io!- dico.

Corro in camera da letto e la vedo distesa che dorme come un angelo.
Vorrei avvicinarmi e abbracciarla stretta a me dicendole la verità su ciò che provo ma ho paura, non avrei il coraggio perché c'è una parte di me e che mi ricorda Ema e cosa gli ho fatto.

Mi avvicino lentamente senza far rumore, mi chino su di lei e sfioro il naso sulla sua pelle morbida e liscia, noto che migliaia di brividi percorrono il suo corpo, mi si stampa un sorriso in volto, allora non sono poi così tanto indifferente.

Ad un tratto i miei occhi incrociano i suoi ben spalancati.
Non me ne ero neanche accorto che si fosse svegliata, mi guarda come se avesse visto un fantasma.
Abbasso lo sguardo, ma quella sensazione di sconforto mi pervade, lei continua a fissarmi, l'aria diventa pesante e il rumore del suo respiro affannato spezza il silenzo nella stanza.

Sta per avere una delle sue crisi di panico e io non so cosa fare, odio vederla in quello stato per me, sono solo un coglione senza palle che non è in grado di dire ciò che pensa e di riprendesi ciò che è suo.

Il suo respiro diventa più forte e il suo viso si colora di un rosso acceso proprio come i suoi occhi.
Mi avvicino e creco di avvolgerla tra le mie braccia ma mi respinge i mal modo.

- Vai via!- dice affannata e con gli occhi del diavolo.

- No fin quando sarò sicuro che stai bene! - dico cercando mi avvicinarmi a lei ma continua a evitarmi e spingermi.

- Starò meglio se vai via. Ora!- la sua voce non sembra neanche sua, non la riconosco.

- Ho detto di no!- dico deciso senza farmi intimidiere dalla sua voce, Davide sii uomo per una volta.

- Vai a cantare quella stupida canzone a quella bugiarda della tu ragazza!- dice alzando la voce.

- No!- dico.

- Davide fallo almeno per me, se mi vuoi bene ancora un po vai via. - dice con le lacrime agli occhi.

- È questo il problema monica, io non ti voglio bene, io ti amo!- dico disperato, quille parole sono uscite da sole dalla mia bocca senza che neanche me ne rendessi conto.

Mi guarda un ultima volta e inizia a piangere come una disperata, come se le avessi appena detto che la odio con tutto me stesso.

Di colpo la porta della camera si apre, clementino irrompe nella camera.

- Davide sparisci ora!- mi urla contro correndo verso monica e stringendola tra le sue braccia.

Lo guardo con rabbia, e allo stesso tempo invidia, vorrei essere io al suo posto, ma sono solo un codardo e ciò che mi riesce bene è andare via, scappare dai problemi proprio come ora.

Esco velocemente da quella casa mentre alle mie spalle Pier e Carla mi fanno domande ma non gli do ascolto e vado via.

Fanculo a tutto! Non credo che tornerò a casa stasera!

La Ballata Del DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora