Capitolo 31

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Appena Davide va via furioso, clementino corre da me e mi abbraccia.

- Tranquilla ci sono io!- dice cercando di calmare il mio pianto.

- Grazie - riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro.

Mi accarezza dolcemente i capelli e mi lascia piccoli baci delicati sulla fronte, fin quando cado tra le braccua di morfeo.

****

" Sei una puttanella, tua madre doveva abortire e non far nascere una nullità come te, guarda lei, lei è davvero nostra figlia, lei ci da amore tu invece sei una lurida servetta, ecco cosa sei e ora fila a pulire casa mentre noi andamo a portare nostra figlia alle giostre! "

Un boato per fortuna mi sveglia dal mio sonno ormai maledetto, non dormo più tranquilla per colpa di questi incubi, è da quella notte dove mi sono confessata con clementino che questi sogni non mi danno tregua.

Mi alzo dal letto con fatica, sembra che un tir mi sia passato per tutto il corpo, guardo fuori, un lampo illumina la stanza seguito dal boato di un tuono.
Prorpio come il mio umore è questo tempo.

Vado in cucina, Pier e Carla saranno andati via da poco sicuramente, guardo il pavimento e vedo il mio telefono al suolo, mi viene in mente la senzazione di vuoto che ho provato nel guardare quel maledetto video e il dolore che ho provato nel guardare negli occhi la causa del mio male.

Raccolgo il telefono e ci trovo un messaggio di clementino dove mi dice che starà via una settimana per colpa del tour rispondo velocemente e lo metto via.

Prendo una sigaretta dal tavolo, apro la vetrina nella sala e l'accendo.
Mi è sempre piaciuto fumare con il rumore della pioggia, è rilassante.

Però in un certo senso questo tempo mi fa riaffiorare ricordi che saranno incancellabili, come quel giorno che pioveva qui a roma, Davide mi aveva salvato la vita, eravamo nella solita villetta con la pioggia sul viso a guardarci negli occhi e morire dentro dalla voglia di baciarci.

Caccio via questo ricordo, butto giù il mizzone e entro in casa.
Prendo il trlefono e vedo un messaggio sul blocco schermo.

" Oggi ho finalemente capito quanto possa fare schifo la vita, oggi ho capito che senza amore non si vive, oggi ho capito che non è tutto come nelle favole ' vissero felici e contenti ' ma bensì ' divisi e sofferenti ', il mio cuore è malandato, e in tutto il mondo c'è solo una cura, e questa cura alla stesso tempo ha bisogno di una cura, quella cura sei tu e la tua cura sono io, ma ora mi odio e io odio te, lo so che è difficile accettarlo ma io ti odio solo perché ti amo, sei il mio punto debole, se una persona volesse rovinarmi tu saresti il mio tallone d'achille, e ti odio per questo, però poi ti amo perché sei tu, perché ti arrabbi sempre, perché ti arrabbi dicendomi che non ho il senso del limite, ti amo bene e ti amo male. Quella canzone quando l'ho scritta pensavo solo a te. "

Le lacrime scendono a dirotto dai miei occhi, non posso crederci, questo è davvero Davide? Ho bisogno di parlargli ora!
Compongo il suo numero e lo chiamo.

- Monica.
- Davide.
- Dimmi
- Vieni ora a casa mia ho bisogno di parlarti.
- Non aspettavo altro.

Subito dopo la fine della chiamata sento il citofono.
Apro.

Appena entra in casa, lo vedo completamente bagnato dalla pioggia.

- Ma dove cazzo stavi? - dico guardandolo.

- Qui giù, aspettavo la tua telefonata! - mi sorride mentre una goccia d'acqua percorre i lineamenti del suo viso.

- Ti prendo dei panni asciutti e un asciugamano. - corro in camera da letto ed esco le sue robe nascoste da tempo nei cassetti.

- Ma questa è mia - dice prendendo una sua vecchia felpa.

- Si - dico - solitamente la uso per dormirci la notte, ed è l'unica della tua taglia - dico sentendomi in imbarazzo.

- Allora sicuramente profumerà di te - dice fissandomi, so dove vuole arrivare ma questa volta parleremo, ho bisogno di parlargli.

- Metti quella cazzo di felpa e rispondi alle mie domande. - dico, quel petto nudo potrebbe iniziare a confondermi le idee meglio che lo copre.

- Calma ragazzina - dice ridendo, mi viene in mente la prima volta che l'ho conosciuto, non credevo che potessi arrivare a tanto, prima lo vedevo solo come il mio idolo,mentre ora è il mio ossigeno.

- Spiegami quel messaggio. - dico schietta.

- Sono stato abbastanza chiaro. - dice.

- Invece no, prima mi dici che è sbagliato baciarci perché sta con quella, poi mi dici che mi ami, poi fai quella canzone e ci metti quella nel video, e ora mi dici che l'hai scritta pensando a me?? Scusa ma non ci sto capendo un cazzo. - dico.

- Mi è bastato stare lontamo da Ema per iniziare a ragionare da solo. - dice portandosi le mani sul viso.

- Perché lei ti fa il lavaggio del cervello per caso?- dico quasi urlando, anche se non è il massimo alle due di notte.

- Tu non capisci - fa una piccola pausa - lei ogni volta mi minaccia, tira sempre in ballo ciò che gli ho fatto per farmi sentire di merda e rimanere con lei, poi quella dannata canzone l'ho scritta pezzo dopo pezzo pensando a noi, e lei credendo fosse riferita a lei si è intromessa obbligandomi a girare il video con lei. - dice, sembra sincero.

- E quindi non la lascerai mai visto che ti rinfaccia cose del passato?- dico alzando un sopracciglio.

- Non lo so come fare perché quella xhe voglio al mattino nel mio letto sei tu, quella con cui voglio fare l'amore ogni notte sei tu. - dice avvicinandosi.

- Io non ho fatto più l'amore da quando mi hai lasciata. - dico con gli occhi lucidi, lui abbassa lo sguardo e guarda il pavimento - tu si, lo immaginavo. - dico delusa.

- Non c'è stata volta in cui mentre l'ho fatto vedevo te nel letto, non c'è stata notte che non ho sognato te e le tue mani sul mio petto, non c'è stato giorno in cui non ho pensato chw tutto questo fosse stato solo un incubo. - dice, ha gli occhi arrossati dal fumo e dalle lacrime.

- Sono distrutta... dentro. - dico scoppiando in lacrime.

Mi stringe tra le sue braccia, mi bacia la fronte poi mi guarda negli occhi pieni di lacrime e mi sussurra - Ora sono qui, e lo giuro che è per sempre te lo dimostrerò questa volta. - dice mentre una lacrima scende giu dai suoi occhioni.

La Ballata Del DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora