Sto tremando come una foglia e voglio solo andare via da quella stanza, il più lontano possibile da quell'uomo, ma lo devo fare per Pier che mi è stato accanto e anche per Davide.
Lui mi guarda con lo stesso sguardo con cui mi guardava quando era piccola, e provo ribrezzo e odio verso quell'uomo tanto volerlo morto con tutte le mie forze.
- Allora signorina Evans lei conosce quest'uomo?- mi indica un uomo, penso sia qualche capitano o quel cibo d'importante viste le sue stelle sulle spalline.
- S-si...è mio padre..- dico con voce tremante, vedo Davide che spalanca gli occhi e mi guarda fisso e lo stesso fa Pier.
- Bene, l'abbiamo convocata qui oggi perché è l'unica apparente familiare del signor Evans. - dice - in merito a ciò le accuse contro vostro padre e la signorina qui presente figlia adottiva del signor Evans sono di violenza e rapimento dei qui presenti, lei ora ha potere si quest'uomo è sua sorella. - conclude.
- Mia sorella?- dico sbaloridita.
- Vede signorina Evans lei poco dopo essere entrata in orfanotrofio vostro padre ha dichiarato che la signorina qui presente come sua vera figlia dicendo che eravate davvero voi sua figlia.- dice.
- Maledetto! - urlo mentre cerco di avventarmi ma due braccia ben salde mi tengono ferma sul posto.
- Si calmi signorina, vogliamo sapere se preferisce mettere un avvocato. - dice.
- Io po denuncio per maltrattamento di minori nei miei confronti all'età di 5 anni se questo basta per chiuderlo in prigione facci pure!- dico quasi urlando, mentre lui rimane lì impassibile come se sapesse già la sua fine, mentre Ema piange a dirotto.
- Metto agli atti ma si fidi bastavano anche le accuse precedenti per sbatterlo dentro.- dice con un po' di ironia.
Dopo varie carte, firme e domande sono finalmente fuori da quel posto mentre suonano le sirene di una macchina dei carabinieri alle mie spalle mentre si portano via mio padre e Ema.
Aspetto fuori Pier e Davide, non appena escono gli salto quasi addosso e li stringo forte a me, le lacrime iniziano a rigarmi il viso e non riesco a smettere di pensare che per tutto questo tempo sono stati chiusi in una cantina e presi a botte tutti i giorni, è solo per colpa mia, perché sono entrata nella loro vita e ho portato loro alla rovina, quel mostro non gli avrebbe mai conciati in quella maniera se non fosse per colpa mia, perché lui era ossessionato dalla mia vita è dal successo che stavo avendo mentre lui è rimasto solo un misero uomo fallito assume a quella strega di Ema, ma alla fine devo ringraziarla perché se non fosse stato per la sua presenza nella mia famigli io sarei finita tra le mani di quel mostro e avrei sicuramente fatto la fine di mia madre.
- Scusatemi!- dico tra una lacrima e l'altra.
- So che vita dura hai avuto e ora lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle e non devi chiederci scusa perché ora siamo qui e lo potremmo raccontare, non c'è niente di più bello al mondo di un abbraccio dopo così tanto tempo! - dice Davide con voce tremante.
- Giusto, questa vicenda ci ha fatto crescere e capire, è stata dura sopravvivere ma ora siamo qui e non c'è niente di più bello al mondo! - conclude Pier.
STAI LEGGENDO
La Ballata Del Dubbio
FanfictionDammi una ragione per amarti Quando ci addormentiamo la sera tardi Per non volerti condividere insieme agli altri Per sentire la tua mancanza appena parti Che per prepararsi ad amare servono gli allenatori Prima di farci ammazzare dal filo che ci le...