Capitolo 34

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Appena arrivo difronte al portone della casa di Davide noto che è socchiusa, apro e prendo velocemente le scale, anche la porta di casa è aperta, entro di scatto ma non trovo nessuno, giro ogni angolo della casa ma di lui non c'è traccia. Noto che in camera da letto i cassetti del comò sono aperti e vuoti sembra sia passato un uragano.

Non sto capendo davvero niente, prendo il telefono e provo a chiamarlo, ma risulta irraggiungibile, faccio un tentativo nel chiamare Pier ma anche lui non è raggiungibile.

- Lo sapevo,non è riuscito a dire di no ad ema, le sue parole erano solo bugie, fottute bugie! - dico urlando e sbattendo un pugno contro il muro.

Passano i giorni ma di Davide nessuna traccia, sempre irragiungibile. Questa storia mi sta davvero stremando forse è arrivata l'ora di mollare tutto e dimenticare per sempre quel fottutissimo ragazzo.
Devo ringraziare Clementino per il grande supporto che mi sta dando, la mia unica forza ora è lui e se ultimamente qualche sorriso riaffiora sulle mie labbra è solo grazie a lui.

- Dai principessa che stasera amdiamo a divertirci. - dice Clementino entusiato.

- Oh si come ieri sera certo,che siamo finiti nell'addormentarci in macchina dalla noia! - dico sarcastica mentre mi infilo la maglia.

- Dai andiamo!- dice urlando trascinandomi dal braccio verso la porta di casa.

- Ma perché tanta fretta - dico.

- Perché stasera si spacca! Conoscerai un mio grande amico. - dice sorridendo.

- Ehy ehy non è che per caso questo è un tuo fottutissimo piano per farmi conoscere ragazzi a random nel disperato tentativo di farmi invaghire di esso?? - dico quasi intellettualmente.

- Mmmmh no dobbiamo solo spaccare le vetrine - dice trascinandomi in macchina.
Dopo svariate ore di viaggio eccoci arrivati a meta! Una grande discoteca è davanti a noi piena di gente alcol e erba.

- Allora aspetta qui ora te lo presento sarà tra quei ragazzi a fumare vicino quel grande albero. - dice andando nella direzione di quei ragazzi.

Guardo attentamente a è buio pesto, noto solo il grande albero, è un salice piangente secolare e meraviglioso proprio uno da scena di film, la mia immaginazione viene bloccata quando da lontanto scorgo uscire dalle tenebre clementino abbtacciato ad un ragazzo con un cappello alla sampei nero, un paio di bermuda dal ginocchio e una t-shirt bianca forse quattro taglie in più con una scritta famigliare.

Nel frattempo che cerco di capire quella scritta cosa mi potesse ricordare sono davanti a me.
Alzo lo sguardo e per poco non perdo il fiato.

La Ballata Del DubbioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora