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"Oh, baby.
Look what you done to me."

Lo guardai allontanarsi per poi toccarmi la guancia e col sorriso entrare in casa.

"Perchè quel sorriso? Ti ha accompagnata un ragazzo? Dimmi chi è." Disse Salvatore perquisendo il mio cellulare.

"Cazzo Sal, ho 17 anni. Non ne ho 5. Saranno cavoli miei o no?" Dissi incamminandomi verso camera mia.
Mi prese il braccio. "Stefano?" Sentivo che stava tremando.

Mi girai "Stai scherzando? Non ci proverei mai con un tuo amico!" Corsi nella mia camera.
Mi facevo schifo da sola, dovevo ignorare Stefano e basta, ma ogni volta che mi parlava pensavo solo al suono della sua voce, alla sua risata, al suo accento che mi piaceva troppo.
Le lacrime scendevano abbondanti sul mio viso.

Qualcuno bussò alla mia porta.
Entrò Salvatore e mi abbracciò.
"Scusami, ma lo faccio per te. Per la mia sorellina." Lasciai passare quella stupida frase.
"S-Sal ti devo dire una c-cosa..." lo stringevo ancora alle mie braccia.
Avevo deciso di dirgli di Stefano, non ne poteva stare allo scoperto.
"Stefano è il mio professore." sentii il corpo di Salvatore allontanarsi dal mio.

"Il tuo cosa?!" disse alzando la voce "Devi... devi stare lontana da lui. Okay?" disse alzandomi il viso con la sua mano.

"Perchè?" Sembrava come avere paura che io lo frequentassi.
"Tu fallo. FALLO E BASTA." Sbattè la porta dietro di lui.

Avevo paura. Cosa nascondeva Stefano che Salvatore non voleva dirmi?
Decisi di scrivere a Stefano.
A Stefano:
Dovrei parlarti, ma è meglio se ci incontriamo forse..

La risposta arrivò in pochi minuti.

Da Stefano:
Oh, okay. Ti va se ti passo a prendere e ne parliamo mangiando un gelato? ;)

A Stefano:
Okay, a fra poco ;)

Ripassai il mio trucco e indossai le mie Stan Smith, poi avvisai Salvatore che sarei uscita con Gaia. Lui stranamente ci credette.

Stefano mi mandò un messaggio, così uscii fuori di casa e lo aspettai pochi minuti.
Lo vidi arrivare e sorrisi istintivamente.
Mi sorrise di ricambio.
Non sapevo per quale motivo, ma quando mi sorrideva i miei problemi si annullavano, non pensavo al fatto che era il mio professore, non pensavo a Sal e non pensavo a nulla.
Tranne che a quel sorriso.

"Hey." disse avvicinandosi a me, forse un po' troppo.
"Hey Ste." risposi allontanandomi leggermente da lui.

Camminammo un paio di minuti, per poi fermarci davanti a una gelateria e prendere un gelato.
Litigammo per chi dovesse pagare il conto, anche se alla fine vinse lui.
Era più testardo di me.

"Allora.." incominciò a camminare verso la piazza "di cosa mi dovevi parlare?" disse per poi stringermi la mano.
Una sensazione di calore mi avvolse.

"Sì, beh." abbassai lo sguardo "noi cosa siamo?" sputai quelle parole ma subito dopo me ne pentii.

"Beh, vedi." mi guardò negli occhi "sinceramente in teoria non lo so... Ma in pratica siamo questo." Non mi lasciò il tempo di realizzare che avvicinò le sue labbra alle mie e fece sfiorare le nostre lingue.
Mi stava baciando.

Cosa dovevo fare? Allontanarmi? Sapevo che era sbagliato. Esageratamente sbagliato. Ma in quel momento ero felice e a me bastava quello.

"Io... penso di amarti." dissi quelle parole senza pensarci, per poi continuare a baciarlo.
"Anche io Ali." Mi sorrise.

Restammo un po' insieme a parlare, quando poi mi accorsi che erano le 6 passate.
Stefano mi riaccompagnò a casa.
Era molto gentile, non come i miei compagni di classe. Forse era questo che cercavo in un ragazzo.

Mi lasciò un bacio a stampo ed entrai nella mia casa.
"Oh, eccoti Alice." disse Salvatore venendomi in contro "abbiamo deciso con mamma che cambierai classe, così non dovrai avere come professore Stefano."

No, non poteva.

Spazio per la vostra cara me (?)
Che ne pensate del capitolo? Ringrazio Giulia che ha fatto anche questa copertina. Sappiatelo.. Senza Giulia le mie copertine sarebbero come il Molise.
All da Love.
Hila

Math's Prof | Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora