Little do you know
How I'm breaking
while you fall asleep
Little do you know
I'm still haunted by the memories
Little do you know
I'm trying to pick myself
up piece by pieceMi alzai dal letto consapevole che sarebbe stata un altra di quelle giornate noiose e monotone. Era ormai un mese che Stefano non mi rivolgeva una parola, se non per interrogarmi. Mi domandavo cosa potessi aver fatto per farlo allontanare da me, ma non trovavo risposte.
Avevo anche iniziato a fumare molto di più, il pacchetto che normalmente esaurivo in un mese lo esaurivo in un giorno.
Forse mi nascondevo dietro questo solo perchè il mondo era troppo difficile per me da affrontare.Ma alla fine cosa pensavo sarebbe successo? Era ovvio che mi avrebbe lasciata. Certo, almeno un messaggio, un 'ehi, scusami ma...' mi sarebbe bastato ma evidentemente era troppo vigliacco per farlo.
Mi vestii velocemente e decisi che forse sarebbe interessato a Stefano se avessi indossato la maglia del suo gruppo di youtube.
Infatti Sal mi aveva regalato la magliettina con scritto MATES, la utilizzavo solo per dormire, ma decisi di metterla per andare a scuola. La abbinai con dei leggings neri e una felpa rossa.
Era l'ultimo piano che mi rimaneva o avrei dovuto dimenticarlo realmente.
Arrivai in classe e mi sedetti silenziosamente nel mio banco. Sentivo gente parlare, era girato un po' il fatto di me e Stefano. Dicevano che stavo con lui per alzarmi i voti, o perchè semplicemente ero troia.
Come facevano a giudicare? A parlare di cose che non sapevano?
Come facevano a dire quelle cose su una semplice ragazza? Avrei voluto gridare loro contro il mio implacabile odio ma mi limitai ad asciugarmi una fredda lacrimuccia.Entrò Stefano ed io abbassai lo sguardo, lui mi guardò un attimo la maglia, ma poi si girò indifferente. Forse non gli interessavo proprio più.
Decisi di scrivergli un biglietto, per fargli capire tutto ciò che avevo paura di dire.
Alla fine dell' ora glielo consegnai, senza degnarlo di un minimo sguardo.
Stefano's POV
Corsi nel mio ufficio stringendo quello che era un semplice biglietto ai miei occhi.
Mi sedetti nella mia sedia e lo aprii."Non vorrei scriverti un poema, vorrei solo dirti le cose che mi sono chiesta in questo ultimo mese.
Mi chiedo come fai a dimenticare quello che siamo stati, quello che ci siamo detti.
Mi chiedo come puoi fingere che non ci sia stato nulla, che il tempo che abbiamo passato insieme non sia mai esistito.
Mi chiedo come tu possa dimostrare così tanta indifferenza e disinteresse davanti al disastro che siamo ora, senza neanche dispiacertene."Avrei voluto gridare, sbattere la mia inutile testa contro un muro, sfogare la mia rabbia.
La colpa non era di nessuno, non era di Sascha, non era di Salvatore, non era della scuola, la colpa era tutta, fino all'ultimo, mia.Lasciai qualche lacrima scivolare sul mio volto, per poi, come se lei potesse sentirmi, dire un "Mi manchi.".
Per qualche istante ci sperai anche, che lei entrasse correndo, abbracciandomi e dicendomi che andava tutto fottutamente bene.Ma non fu così.
Dopo aver finito la mia giornata di lavoro uscii dalla scuola e corsi a casa.
Trovai Sascha, seduto su un divano, disinteressato."Ehi." mi salutò facendo un cenno con la mano.
"È tutta colpa tua, cazzo. Non dovevo darti retta." lo fulminai con lo sguardo per poi correre nella mia stanza.
Sapevo perfettamente che lui non c'entrava nulla, ma dovevo sfogare la mia rabbia su qualcuno, dovevo convincermi che in fondo non ero così stupido.Dovrebbe, dico DOVREBBE, venire il cast della genta.
Giusto perchè faceva figo.
Ho rotto con il fatto del "fa schifo" quindi patate.
Kiao.
instagram: matesitaly
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Math's Prof | Stefano Lepri
Fanfiction«"Cosa vuoi? Perché mi hai baciata nel tuo ufficio? Perché mi segui ovunque vada?" avevo bisogno di risposte, e lui era l'unico che poteva darmele. Alzò le spalle con menefreghismo "Non lo so, con te sto bene." disse per poi guardarmi negli occhi ed...