Capitolo 6

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Cosa stava succedendo? Perché stavano facendo del male a Brad? Erano me che volevano veramente, no?
Mi guardavo intorno: la sala era ancora vuota, mentre lo schermo si era riacceso, replicando sempre lo stesso messaggio: Non puoi vincere contro di noi, Emily.
In qualche modo sapevo, anzi ne ero certa, che il capo dei cacciatori e tutti loro, o quasi, mi stavano osservando, aspettando una mia reazione. Eppure, me ne restavo lì, per terra, con sguardo assente, mentre le immagini di Brad che veniva torturato, ripassavano in rassegna nel mio cervello.
Logan. Lo avrei ucciso con le mie stesse mani, appena l'avessi visto.
Avevo provato a mandare messaggi telepatici a Ethan, ma non rispondeva. Avevo provato anche con Brad, ma sapevo già in anticipo, che non avrebbe risposto.
Se fosse morto per colpa mia? Non sarei mai riuscita a vivere senza di lui.

Passarono secondi che diventarono minuti; passarono i minuti che si tramutarono in ore.
Pian piano lo schermo diventò bianco e poi nero, di nuovo.
«Emily! Che gioia vederti!» una voce oltre lo schermo mi fece venire i brividi, costringendomi ad alzarmi sulle gambe tremolanti e a sedermi su una delle poltroncine rosse del cinema. «Ti vedo un pò giù. Qualcosa non va?» Quell'umorismo mi stava facendo venire il voltastomaco. «Voglio essere molto chiaro, piccola Emily.» lo schermo era tutto nero ma sapevo che l'uomo oltre la telecamera stava sorridendo, come se tutto questo fosse uno stupido gioco. «Sono successe molte cose nell'ultimo periodo: Logan ti ha sequestrato, ti trovi in Italia, ti manca Brad. Bene, tra poco potrai tornare qua. Dai tuoi amichetti e potrai rimanere tranquilla per sempre.» questa cosa puzzava. Puzzava come un gatto morto. «Però, devi fare una cosuccia per me.» di nuovo quel tono come se stesse sorridendo. «Nulla di particolare, certo. Devi solo dirmi che famiglio ti è capitato. So che mi dirai la verità altrimenti il tuo bellissimo fidanzato verrà ucciso dal sottoscritto.»
Riflettei un attimo: non sapevano veramente che famiglio avessi e non lo avrebbero mai scoperto, a meno che io o Ethan glielo dicesse. «Hai ragione: non ti mentirò. Solo voglio sapere chi sei.»
«Oh, mia cara!» scoppiò in una sonora risata. «Di questo non ti devi preoccupare: ci vedremo presto, molto presto.» chissà per quale motivo mi immaginavo un uomo con la barba a sedere su una poltroncina reclinabile e un gatto seduto sulle gambe, mentre lo accarezzava tramando la fine del mondo. «E adesso bando alle ciance. Dimmi di che famiglio si tratta, Emily.»
Mi guardai intorno, pensando ad un possibile animale feroce che non ricordasse una tigre bianca come Snow.
«Una pantera.» dissi senza pensarci troppo.
«E di che grandezza è?» rimbombò la voce nella sala vuota.
«Piccola. Un cucciolo praticamente.»
«Grazie per la tua collaborazione, sono sicuro che Brad te ne sarà molto grato.»

Ero fuori dal cinema, mentre pensavo a cosa avrei fatto. Logan aveva fatto bene a non presentarsi altrimenti l'avrei ucciso. Guardandomi intorno e facendo mente locale, ritornai nella casa fredda e vuota. Mi cambiai mettendomi più comoda: uscii prendendo un po di soldi e andando al supermercato aperto 24h su 24h. Presi un po' di latte, carne e panini.
Ero pronta per andare dal piccolo Snow: ci saremmo allenato tutta la notte.

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