Capitolo 2

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La sveglia mi aveva risvegliato dai miei sogni mescolati ai ricordi. Era strana la sensazione di svegliarsi sopra un letto nuovo, che non fosse il tuo ed io l'avevo provata già quella sensazione, ma era stato bello. Mi guardai intorno come tutte le mattine, e mandai a quel paese, alzando il dito medio, la piccola telecamera all'angolo della stanza, in alto. Lo facevo sempre e mi faceva sentire potente, almeno quel poco che potevo esserlo.
Mi alzai dal letto, dirigendomi verso il bagno, per fortuna non c'era nessuna telecamera lì. Il bagno era il mio luogo di lavoro: creavo piani per scappare, tenevo dei fogli nascosti sotto un ripiano accanto al lavandino, tra un cassetto e l'altro. Sentii dei passi fuori e la voce di Logan riecheggiò nel corridoio: «Emily.» aprii un cassetto e anche l'altro, i miei fogli non c'erano. Aprii tutti gli altri cassetti ma niente. Cazzo. Mi portai le mani ai capelli e li scaruffai ancora di più di quanto non erano prima.
Sapevo già dove erano finiti, così urlai di rimando: «Sono nuda.» dall'altra parte non rispose nessuno, così urlai di nuovo: «Devo farmi la doccia.»
Aprii l'acqua calda e mi spogliai il più veloce possibile. Entrai velocemente sotto il getto caldo, facendomi venire i brividi.
«Entro.» affermò Logan.
«Non provare ad entrare! Maiale che non sei altro.» sentii la porta aprirsi e richiudersi. Per fortuna il vetro della doccia era opaco, ma riuscivo a scorgere la sagoma ferma davanti a me.
«Emily, smettila. Ti ho già visto senza vestiti, quindi non scandalizzarti troppo.» sbottò lui. Era vero. Quando pensavo che fosse gay mi aiutava con i vestiti e con l'intimo per le feste e cose del genere. Mi aveva sfiorato. Brr, rabbrividii.
«Questo prima di scoprire che tu non sei gay.» affermai di rimando.
«Poverina.» mi fece il verso.
«Cosa vuoi?» domandai, cercando allontanarmi il più possibile da lui, ma era un po difficile dato che mi ritrovavo dentro una doccia che più piccola non si poteva.
«Darti questi.» alzò la mano e pensai che volesse aprire la porta della doccia, ma continuò fino ad arrivare al bordo della doccia in alto. Cascarono fogli e foglietti: tutti i miei piani. Cercai il prima possibile di salvarli, ma si bagnarono tutti, senza lasciarne uno.

Finita la doccia, buttai i fogli ormai zuppi nella pattumiera. Uscii dal bagno e mi diressi in camera "mia", trovando un Logan indaffarato a cercare se ci fossero altri fogli che potessero riportare alcuni dei miei piani. Ma non ne avevo fatti altri, anzi. Lui si voltò: «Ci sono altri fogli?» feci no con la testa e sapevo o almeno speravo che mi avrebbe creduto.
Stufo di aver cercato abbastanza, si buttò sul letto ancora da rifare. «Perché ti piace Brad?»
La domanda mi prese alla sprovvista, facendomi arretrare. Non avevamo più parlato di lui dal giorno dell'aereoporto, non che questo non mi facesse pensare meno a lui. «Non so..» sorrisi al pensiero. «È sempre stato così sbruffone e orgoglioso.» mi ricordai dei baci e delle parole non dette, quando ne avevamo la possibilità. «Eppure mi ha sempre voluto bene, anche se non è mai stato in grado di dimostrarlo.»
Logan mi stava fissando immobile, ascoltando parola per parola. Era strano trovarci in questa situazione assurda. Non capivo del tutto ciò che stava succedendo, ed avevo paura di scoprirlo del tutto. Non sapevo il piano di Logan e farsi ammorbidire dai sentimenti di bontà verso di lui, non era una cosa buona e non sarebbe mai finita a mio favore. Credevo di conoscerlo veramente bene, eppure l'amicizia tra me e lui era finita definitivamente. Che tristezza.
«Perché vuoi fuggire?» queste domande su di me e su cosa volessi fare non mi piacevano per niente e stavano iniziando a darmi sui nervi.
«Secondo te, perché?» ero immobile davanti a lui. Non intendevo muovermi e sapere che, chiunque fosse il capo dei Cacciatori, mi stesse guardando non mi spronava ad affermare qualunque cosa volessi dire. «Mi hai rapito e drogata per non farmi ricordare niente di Brad.» sbuffai stizzita. «Mi dispiace per te, ma le droghe non funzionano per lungo tempo su di me.» avrei voluto aggiungere che si stava mettendo contro la figlia di Dracula, ma loro non lo sapevano, quindi avrebbe rovinato tutto. Loro credevano che fossi figlia di Mihaoc, ma non sapevano che cosa potessi fargli. Ethan mi aveva spiegato che Dracula era uno dei vampiri più potenti e che aveva dei poteri diversi da tutti i normali vampiri. Anche il padre di Ethan e Brad era uno dei più potenti, infatti loro due avevano alcuni poteri, che però Ethan non mi specificò quali. Aveva detto che sarei dovuta essere molto forte per poter riuscire ad utilizzare questi poteri. L'aveva chiamata magia. Non credevo alla magia, ma dopo aver saputo dell'esistenza dei vampiri tutto era possibile.
«Perché non mi dici il motivo per cui non funzionano?» sorride sornione lui.
«E tu, perché non mi dici per chi lavori?» voleva la guerra, perfetto.
Volevo sangue, tanto sangue. Volevo il sangue di Brad, ma mi sarei accontentata lo stesso. «Lasciami sola.» affermai.
«No.» si alzò venendomi davanti. Arretrai ancora di più, mettendo a contatto la schiena con la parete. Non aveva armi, ma non era facile comunque vincere a mani nude contro un cacciatore. Mi guardai intorno per paura di un attacco improvviso. «Non ti sei mai accorta di nulla..» sussurrò al mio viso. Alzò una mano verso il mio viso, ma vedendo io che provavo ad arretrare ancora di più, la lasciò andare sul fianco.
«Riguardo a cosa?» mi fissò, sorridendo malinconico.
«Lascia perdere.» si allontanò da me, uscendo dalla stanza e sbattendo la porta di casa.
Ero di nuovo sola e pensavo solo ad una cosa: piani.

Vampire's Destiny IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora