Got any problem?

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La sala d'attesa era terribilmente sileziosa.

Gli unici, quasi impercettibili, rumori erano il ticchettio dell'orologio appeso al muro, lo scrivere della donna alla scrivania all'angolo della stanza e i respiri dei presenti.

Calum teneva in mano i risultati dell'ecocardiogramma di qualche giorno prima ed era pronto per l'altro controllo.

Era felice di poter fare tutto quello con Lucas.

Era sicuramente la cosa che preferiva in assoluto dei suoi diciotto anni: non dipendere dai suoi perché poteva, finalmente, prendersi cura di se stesso da solo.

Anche se ancora doveva risolvere la questione "lavoro e soldi". Ma non sarebbe tornato di certo a comprare cose di cui non sapeva perfettamente il contenuto e, soprattutto, illegali nel suo paese.

Le loro mani erano strette e nessuno parlava. Calum appoggiò la testa sulla spalla del compagno, che gli diede un bacio sulla fronte, e allora notó con la coda dell'occhio il signore seduto quasi difronte a loro guardarlo, o meglio, guardarli con disappunto e forse anche disgusto? Ribrezzo?

Allora Calum rialzó il capo e prese il mento da poco rasato di Luke, avvicinandosi per far combaciare le loro labbra.

Quello non poteva esattamente essere definito un bacio molto appropriato o casto , ma nemmeno esagerato e non c'erano bambini piccoli nella stanza.

C'era solo una ragazzina, poteva avere dodici anni, ed era proprio accanto all'uomo che li osservava male pochi secondi prima.

Quando i due si staccarono, Calum vide la bambina sorridere con sguardo sognante e divertito. Le sorrise di rimando.

Magari sperava di trovare un amore così anche lei.

L'uomo, invece, quasi sorpreso dell'atto di sfida del moro, distolse l'attenzione dai due innamorati, borbottando qualcosa.

Ma Calum non poteva stare in silenzio.

- Scusi, potrebbe ripetere? - chiese, e il signore si indicò, come per essere sicuro che stesse parlando con lui.

- Sì, signore. Ha qualche problema con me e il mio ragazzo? -

In tutto questo, Luke rideva cercando di non farsi sentire troppo. Trovava divertente quanto irrispettosa l'azione di Calum, ma il rispetto lo si dà a chi se lo merita.

Il tizio era sconcertato, mentre la bambina rideva addirittura più di Luke.

- Nonno, dovresti chiedere scusa. -

L'interpellato si giró verso la nipote e lei non se ne curò.

- Allora? - sopraggiunse Calum.

- Dai, può bastare così Calum. - gli sussurró all'orecchio Luke con fare dolce e baciandogli la guancia.

E Calum avrebbe anche continuato ad infastidire e provocare il vecchio, ma primo, le labbra di Lucas e il suo piercing lo distraevano troppo, e secondo, una dottoressa era appena entrata nella stanza, chiedendo al Signor Hood di accomodarsi dentro.

a/n:

Il prossimo capitolo è un po' più lungo del solito..dovrei dividerlo in due o?

Fatemi sapere nei commenti! Alla prossima 🌸🌸

Running Back to You || CakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora