Panic

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!at the disco

Calum aveva ricominciato a prendere diverse medicine.

Non vedeva Luke da settimane ormai.

O meglio, lo vedeva, lo ignorava e lo guardava sorridere a Melanie.

La stessa Melanie che lo aveva allontanato dal suo migliore amico in modo ridicolo.

Calum ci aveva pensato per un po' troppo tempo e poof! era quasi svenuto.

Per un periodo aveva addirittura smesso con le medicine, tant'è che neanche Luke sapeva dell'esistenza dei problemi di Calum al di fuori della sua vita sociale.

Ma era capitato davvero troppe volte per trascurarlo.

La prima volta era a casa. Aveva nove anni , e non riusciva davvero a trovare un senso a tutto ciò che gli stessero gridando contro i membri della sua famiglia.

Non ricordava più quel che aveva combinato.

Anzi, ricordava perfettamente di non aver fatto nulla, però vedeva solo rabbia negli occhi che lo fissavano, e fu lì che perse il primo respiro.

Non poteva proprio definirli attacchi di panico.

La verità è che non sapeva definire nemmeno sé stesso. Era troppo piccolo.

Ma neanche ora ci riusciva.

Calum, in ogni caso, aveva sempre mantenuto i suoi problemi dentro le mura di quella piccola casa rotta e non gli era mai successo di perdere la testa o la coscienza al di fuori di lì.

Di provare quell'orribile sensazione, quasi come un macigno sul petto, di aver bisogno di più aria di quella che il mondo potesse concedergli.

Ma adesso la cosa stava degradando.

Forse era proprio la sicurezza che gli scivolava via dalle mani.

La mancanza di un sostegno.

Non riusciva a reggersi da solo.

Non capiva comunque come quel ragazzo col piercing potesse essere la cause del ritorno dei suoi problemi.

Si era aggiunto un batticuore incontrollato quando ci ripensava, e gli si stringeva il petto.

Non capiva per quale dei due motivi a cui lui pensava.

Vedeva il biondo ovunque, anche quando non c'era.

Però era certo di una cosa: amava Luke.

Running Back to You || CakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora