CAPITOLO 6

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Isabella dopo che uscì dalla cucina corse verso la stanza di Erika.
Arrivata davanti alla porta.

-Erika apri-

Bussando alla porta.
Ma Erika pensando che fosse Hace.

-Vai via non ti voglio più vedere-

La voce era tirata e le lacrime rigavano il suo viso.
Isabella apri la porta,si fece vedere.

- Sono io sciocca, ti sembro quel cretino?!-

Sorrise per strappare un sorriso a Erika e ci riuscì.

-Ho scusami ho un po' la testa in sobbuio-

Asciugandosi le ultime lacrime.
Erika le fece un cenno per entrare, Isabella entrò nella stanza chiudendo dietro di se la porta.
Si sedette sul letto, accanto a Erika, ci fu un momento di silenzio e poi la voce di Erika spezzò il silenzio

-Perché ho tanta voglia di rompere gli oggetti?-

Erika non capì se fece una smorfia di odio o amore.

-Non saprei Erika,come mai ti interessa così tanto?-

Inclinò la testa per osservare bene le espressioni del viso di Erika.

-Non lo so Isa, so solo che ho...ho provato tanta rabbia una rabbia che...che non so nemmeno come descriverti, le volevo spaccare la faccia...quella ragazza-

Erika strinse le coperte nei pugni nel ricordo di quella ragazza.

-Beh in effetti pure io gli vorrei spaccare la faccia,siamo in due eh?si chiama Annabeth ed è la racchia di tutto l'istituto,ma anche lei è un'agente,quindi-

Sospirò.

-La dobbiamo tenere-

Qualcuno bussò alla porta,Isabella fece un gesto ad Erika di stare zitta,poi rispose a quel bussare insistente.

-Chi è?-

Isabella teneva la mano destra tesa verso Erika per farle capire di stare zitta.

-Sono io Isa...dov'è Erika?-

Hace posò la testa contro la porta,era distrutto.

-Vattene via!-

Rispose Erika.
Isabella rimase allibita.

-Erika posso spiegarti..-

Venne interrotto da Erika.

-Non c'è niente da spiegare-

Alzandosi dal letto.

-Ti prego fammi spiegare..-

Hace tolse la testa dalla porta e si mise in piedi davanti alla porta in attesa.
Erika in silenzio camminò verso la porta,l'aprì con calma.

-Erika!..-

Ad Hace gli si illuminarono gli occhi.
Ma Erika non gli diede ascolto,presa dalla rabbia gli sferrò un pugno che lo fece girare in due piroette per poi casca a terra di schiena.
Erika con tutta la sua voce urlò.

-E resta lì!-

Non sapeva nemmeno lei se era un obbligo o una opzione.
Erika si chiuse la porta,alle spalle,per poi mettersi a ridere insieme a Isabella,come se si fosse tolta un peso dal cuore.
Chiusa la porta Hace rimase lì a terra, non riusciva a pensare,alla sua destra sentì dei passi,si girò e vide Ben che con una faccia molto divertita.

- Ti ha steso eh..-

Lo prese in giro.

-Lascia stare Ben-

Fece una faccia imbarazzata.

-Dai vieni-

Tese il braccio.

- Ti porto in infermeria ti sta spuntando un livido bello grosso sulla faccia-

Così detto Ben ed Hace si diressero verso l'infermeria,arrivati lì un'infermiera fece accomodare Hace su di un lettino e gli curo il livido tutta la notte così che il mattino dopo non si potesse vedere il pesto.

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Ciao !
Se ti è piaciuto il capitolo ti ringrazierei se metessi una stellina o un commento,i consigli o le correzioni di parole/frasi scritte male sono ben accette! :-) spero che ti sia piaciuto e che continui a leggerlo ;-) buona lettura!

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