I due corsero in cucina, mano nella mano.
-Cosa c'è di buono da mangiare?-
Chiese Erika mentre Hace l'abbracciava da dietro, Ben a quello scambio di affetto si infastidì.
-Andate all'inferno-
Urlò facendo rovesciare il suo bicchiere e la sua sedia.
-Io me ne vado-
Sì incamminò a corsa nel lungo corridoio.
-Ci parlo io-
Disse Isabella, alzandosi goffamente dalla sedia.
-No, ci penso io-
La fermò Erika che corse dietro a Ben
-Ben fermati un attimo!-
Urlò Erika dietro di lui.
-Vai via robot-
Erika fece un balzo e in un attimo fu davanti a Ben.
-Cos'hai?-
Chiese Erika afferrandolo ad una spalla nel tentativo di fermarlo invana.
-Nulla!-
Ben non fece smorfie, sembrava senza emozioni, apatico, dopo pochi minuti fermi Ben prese Erika per mano e la porto nella sua stanza.
-Cosa c'è che non va?-
Erika era curiosa, non spaventata.
-Io!-
Ben si sedette sul letto con la testa tra le mani.
-Fatti capire meglio-
Erika non capiva cosa volesse dire Ben.
-Se ti dicessi che non mi piacciono le ragazze? e che non sono etero?-
Ben si lasciò scappare una lacrima.
Erika fece un sorriso ed un sospiro di sollievo.-Non c'è niente che non va in te!-
-Invece sì-
Ben non aveva il coraggio di guardarla.
-Ti piace eh(?)-
Ben alzò la testa e guardò Erika.
-Dai su-
Riprese Erika.
-Non ti odiare, perché non c'è niente che non vada in te, sei normalissimo. Adesso torniamo a fare colazione-
Ben si alzò dal letto barcollando e abbracciò Erika.
Insieme tornare in cucina, Moira Blade, Isabel, Jace, Ben ed Erika mangiavano beati ma il suono del campanello li fece immobilizzare.- Vado io-
Disse Moira, si alzò e andò ad aprire il portone.
Tornò a con un ragazzo.- Blade è tornato Jacob-
Erika quando vide il ragazzo si impaurì, prese il coltello che era sul tavolo, saltò davanti adesso e atterrò davanti al ragazzo.
-Battene via! altrimenti ti riduco in sushi!-
Erika puntava il coltello verso il ragazzo che sembrò non battere ciglio.
Hace la prese alle spalle per allontanarla.-Erica ma sei pazza?-
-È lui quello che mi ha drogata nel traghetto!-
Tutti guardarlo Moira.
-Gli ho chiesto io di farlo-
Il silenzio regnava nell'aria.
-Ti dovevi divertire, no?-
Erika buttò il coltello per terra chiedendosi se moira fosse o no dalla parte sua.
-La ringrazio-
Erika corse in camera sua seguita da Hace.
-Erika!-
Correndo dietro di essa.
-Fermati!-
Arrivò alla porta della stanza.
-Erica rispondimi-
-Non voglio parlare con nessuno!-
-Erika aprimi la porta!-
Questa si aprì e vide Erika che prendeva la sua roba o almeno lo stretto necessario e il suo zaino.
-Cosa vuoi fare?-
Hace era senza parole.
-Voglio tornare a casa mia!-
-Allora vengo con te-
Hace prese una su maglietta.
-No-
Erika fece bacillare la paura e la rabbia nella sua voce.
-Erika-
Hace prese le mani di Erika.
-io devo proteggerti-
Gli sorrise, ma lei non ricambiò.
-No, io devo proteggere te, non voglio che ti accada qualcosa di brutto e non per causa mia-
-Se è vero che non vuoi operarti e che tra tre giorni morirai io voglio stare con te!-
Prese fiato.
-Erika tu sei la mia principessa-
Erika fece cascare delle lacrime che le rigarono il viso.
-Facciamo così: io preparo la mia valigia e tu la tua e poi nel mentre tutti saranno nei loro letti noi andremo a casa-
-Ok, ci vediamo sta sera-
La giornata passò veloce, venne la sera.
I due silenziosamente si ritrovarono al portone, uscirono e davanti al pick-up trovarlo Isabella e Ben con i loro zaini.-Pensavate di andarvene senza di noi(?)-
Isabella abbracciò Erika.
-Ne abbiamo uno in più-
Con lo sguardo Isabella indicò Jacob e da un sorriso Erika passò ad un ghigno.
Isabella si frappose tra lei e Jacob.-È stato costretto Erika!-
Essa non fece nessuna espressione, si limitò a salire in macchina.
Hace alla guida, Erika al posto passeggero e il resto dietro.
Tornarono a casa in traghetto ed in poche ore New York.Ciao ragazzi, scusate la mia lunghissima assenza ma ho avuto dei contrattempi.
Spero che non vi siate dimenticate del mio libro e che vi piaccia.
STAI LEGGENDO
|| SUCS la ragazza drone ||
Science FictionErika una ragazzina comune o forse no? "Io non posso vivere senza di te e non permetterò che tu viva senza di me" [da revisionare]