E' quasi ora di cena e dello zio nessuna traccia. Ho bisogno di parlare con lui per sapere di mio padre ma non è ancora tornare. "zio non torna?" chiedo vedendo Emma che apparecchia per tre.
Mia zia scuote la testa. Strano. "tutto okay?" chiedo e annuisce. Altra cosa strana.Mi siedo e aspetto che mi venga servita la cena. In quel momento squilla il telefono a mia zia che si affretta a rispondere. "pronto?- si sai qualcosa?- cosa?- non è possibile- ma ne sei sicuro?" e scoppia a piangere. Mi alzo e vado a rassicurarla.
Attacca il telefono e mi abbraccia come se volesse proteggermi. "zia cosa è successo?" chiedo. "povera piccola Bea. Tutte a lei " dice senza calcolare la mia domanda e chiamandomi Bea. "zia non sono più Bea" dico io quasi arrabbiata. "si invece. Tuo padre ha bisogno di Bea ora non di Laila" dice. Mio padre? Sa cosa è successo?
"zia dimmi cosa sai su papà" quasi la minaccio.
"non sai niente vero? Non sai perché sei venuta qui. Ma non sai nemmeno perché ti sei trasferita. Perché hai cambiato identità. Perché tua madre è morta. Tuo padre non te l'ha detto" dice
No. Mio padre non mi avrebbe mai mentito. Il ricordo della mamma lo uccideva così ce ne siamo andati. Ho cambiato identità perché volevo io lui non mi ha mai costretto. Sono qui per superare questa cosa anche se sto fallendo completamente.
"papà non mi avrebbe mai mentito" dico scandendo la parola mai. "invece si. Per proteggerti ti ha mentito e ora gli si è rivoltato contro. Ho sempre pensato che mio fratello fosse stupido ma non così tanto"
Non riuscivo a capire se fosse felice o triste. Le sue parole erano intrise di veleno ma il tono di voce era triste e disperato.
"no! Papà era depresso dopo la morte di mamma e siamo andati via. Questa è la verità" dico cercando di non considerare l'idea che mio padre mi abbia mentito nell'ultimo anno.
Papà è l'unica persona che è sempre stata al mio fianco costantemente. Non mi avrebbe mai mentito. "se non vuoi ascoltarmi non farlo. Non ho intenzione di dirti la verità perché ti metterei in pericolo. Ma stai attenta Be... Laila" dice e poi se ne va in camera.
La cena non è nemmeno pronta e decido di andare a mangiare a un fast food. Ho la mente troppo incasinata e devo smettere di pensare per un po'. Prendo una sigaretta e quando arrivo al fast food la spengo ed entro.
Ci sono dei ragazzi e fra questi riconosco Genn. Sicuramente non mi considererà di striscio ma in questo momento voglio stare da sola. Cerco di non passare vicino a lui e ordino un semplice toast e una coca.
Mi siedo sugli sgabelli quando sento delle voci venire verso di qua. Riconosco quella di Genn e quella di Alex .Cerco di non farmi notare e continuo a mangiare il mio toast.
Quando ho finito loro sono ancora al tavolo a chiacchierare e nel momento in cui mi alzo anche loro decidono di farlo.
Corro verso l'uscita. Non so perché la mia voglia di parlare con Genn sia pari a zero ma mi sento un tale schifo. Solo pensare che mio padre mi abbia mentito mi fa venire da piangere. Un anno di bugie e forse non solo quest'anno. Forse la cosa va avanti da più tempo... No! Mio padre non mi ha mentito.
Prendo un'altra sigaretta e comincio a fumare fuori dall'uscita. In quel momento sento qualcuno che mi tocca la spalla.
"hai un accendino?" dice.
Sempre il solito...
Mi giro e noto subito la sua faccia sorpresa. "perché non mi hai detto che venivi?" mi chiese subito. Alzo le spalle e gli do l'accendino. Si accende la sigaretta, mi ridà l'accendino e quando credo che se ne stia andando mi bacia.
All'inizio non ricambio sorpresa dal gesto e mentre mi accorgo di quello che sta succedendo si stacca. "scusa, non volevo" dice e se ne sta per andare ma io lo fermo. Lo faccio girare verso di me e questa volta lo bacio io.
Lui sorride nel bacio e penso che sia il bacio più bello che ci siamo mai scambiati. Si stacca e mi sorride. "scusami tu" dico io. "è successa una cosa e non so cosa pensare e non mi aspettavo che lo facessi e..." continuo ma vengo interrotta dal suo dito sulle mie labbra. "tranquilla" dice sorridendo e ricambio. "tanto non stiamo insieme" dice infastidito.
Ecco dove voleva parare. Già la mattina mi era sembrata strana la sua reazione a quello che avevo detto e ora me lo rinfaccia.
Non so cosa dire.
Ci sono secondi di silenzio imbarazzanti che però vengono interrotti dalla sua voce. "per te sono qualcuno?" mi chiede. Certo che lo era. Che domanda assurda.
Annuisco e lui sorride. "un amico?" mi chiede e li non so cosa rispondere. Vorrei che fosse qualcosa di più ma non so se lui vuole. "perché per me non sei un'amica" ammette alla fine. "sei di più. Io mi trovo bene con te e credevo... insomma...che non fossimo solo amici ma poi tu questa mattina hai detto che non stavamo insieme e io.. bhe... ecco... ci sono rimasto male."
Allora lui credeva che stessimo insieme? E' vero forse è un po' presto perché lui conosce Laila da circa due settimane ma io lui lo conosco da sempre. So tutto di lui. Ogni suo dettaglio, tutto. Quindi per me non è correre. E' quasi un tornare indietro.
"forse è presto ma..." lo interrompo baciandolo. Parla troppo. Lo ha sempre fatto. "lo prendo per un si?" "a cosa?" "a vuoi essere la mia ragazza?" annuisco e continuiamo a baciarci per qualche minuto. I suoi amici se ne sono già andati e ringrazio Alex per aver capito.
#spazio autrice#
okay forse è un po' presto ma mi piacciono troppo questi due hahaha. Comunque tranquille i problemi arriveranno e non sarà tutto rose e fiori. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e aggiorno a 95 visualizzazioni e 15 voti.
Ah la storia è 99 in teen fiction... GRAZIE<3
Forse l'ho già detto ma lo ripeto se vi va passate a votare le storie iscritte al mio concorso
STAI LEGGENDO
This story can not begin again {Urban Strangers}[Sospesa]
Teen FictionLaila, una ragazza con un passato da dimenticare. Dopo quasi un'anno torna nella città da cui era scappata. Qualcosa è cambiato in lei però: un nuovo nome, un nuovo taglio di capelli e il colore, il suo aspetto fisico, il colore dei suoi occhi. Perc...