The Stoneheart Killer.

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Non io stavolta. Non io quella volta.

Si può amare? si. Si può soffrire per amore? Si, si può quando un lurido figlio di cagna si appropria di ciò che è vostro.

Lo venni a sapere da un mio amico, Jhonny, l'unico vero amico che avessi mai avuto. Avevo diciasette anni e io e Jessica stavamo insieme da tre. Non ho mai sopportato il suo migliore amico, Charlie, sapevo che le stava dietro e che aspettava solo che litigassimo per provarci con lei, ma evidentemente aveva capito che io e lei eravamo troppo affini per litigare e ci provò lo stesso con Jessica.

Ci riuscì.

Lo venni a sapere due giorni dopo, il giorno prima io e Jessica avevamo fatto sesso e sapere di averlo fatto con lei il giorno dopo che lei l'aveva fatto con Charlie mi faceva rabbrividire.

Non persi tempo e le scrissi:

"E così Charlie è meglio eh? Ha un cazzo più buono, è così? Beh stai con lui se ti va, lurida schifosa!"

Inviai il messaggio e lo rilessi, per poi mettermi a piangere di fronte alla mia stessa crudeltà. Non ci mise molto a rispondermi:

"Ma che stai dicendo? Non ti credevo così, Charlie ha sempre rispettato sia me che te, ti rendi conto di quello che mi hai scritto?"

"Mi hanno detto ciò che hai fatto con lui l'altro ieri, non ti voglio più vedere, io, che ti ho sempre dato tutto!"

"Tutto? Mi hanno detto che andavi con altre, ma ho sempre chiuso un occhio perchè ti amavo, ma ora basta, hai ragione non vediamoci più"

Quel bastardo! Chissà cosa le aveva raccontato!

Passarono i giorni e mi accorsi che la mia vita aveva sempre meno senso senza di lei, avevo ricevuo una pugnalata e stavo morendo senza accorgermene e probabilmente Charlie nel frattempo si stava fottendo Jessica. Non potei sopportare oltre, nessuno mi aveva mai messo i piedi in testa così e come ho sofferto io doveva soffrire lui.

"Charlie, ciao, so che ti sembra strano che io ti scrivo, ma ho dei problemi con Jessica, forse te ne ha già parlato, ho riflettuto e penso che non sia colpa tua e voglio riconciliarmi con lei, mi puoi aiutare?"

"Lei non mi ha detto niente, ma se devi parlare riguardo a lei non c'è problema, dove ci troviamo?"

"Se non ti è di disturbo, potresti venire a casa mia? Non ci sei mai stato vero?"

"No, ok, arrivo verso le cinque, a dopo"

"Si, alle cinque perchè prima devi scopare con la troia vero?" pensai e mi feci schifo da solo in quel momento.

Aspettai le cinque sulla poltrona, avevo gli occhi rossi a forza di piangere e tremavo, ma non avevo mai provato quella sensazione, non era ne freddo ne paura, cos'era?

Driiiiin! Cazzo è già qua!

Aprii la porta e lui era lì, davanti a me, un tremito di rabbia mi fece tremare una spalla, fece una faccia sbalordita, evidentemente aveva notato i miei occhi tremendamente arrossati.

Lo invitai ad entrare ed accomodarsi, i miei non erano in casa e per l'occasione gli offrii del liquore che mia madre si divertiva a fare alcune domeniche, accettò assecondandomi nel mio bisogno di bere.

Mi diressi in cucina, tirai fuori il liquore dal frigo (frigo?) e ne versai un po' un due bicchieri, poi me ne scolai un bel po' dalla bottiglia cercando di non fare rumore. Portai in soggiorno i due bicchieri, mi ringraziò e bevemmo insieme.

Dopo minuti di silenzio gli rivolsi la fatidica domanda: "Sei andato a letto con Jessica?"

Mi fissò, proprio come si fissa un pazzo e rispose: "No, chi ti ha detto una cosa del genere?"

Dissi:"Non importa, probabilmente è una cagata, altro bicchiere?"

Ero convinto che mentisse, lui se la era scopata, ne ero certo, così andai in cucina per prendere il liquore, e un coltello, il più grosso.

Quando tornai in salotto la sua poltrona mi dava le spalle, si voltò e vedendomi col coltello in mano fuggì immediatamente verso la porta d'ingresso. Pensai che se cercava di scappare evidentemente era perchè sapeva di essere in torto, così gli sbarrai la strada verso la porta e alzai la mano con in il coltello. Colpii. A vuoto. Aveva aperto la bocca, stava per urlare, non potevo permetterglielo.

Un sinistro sui denti lo zittì.

Si portò le mani alla bocca sanguinante e in me sentivo crescere quello strano brivido che non è paura ne freddo.

Un altro colpo. Non pensavo che l'intestino della gente potesse essere così duro.

Estrassi il coltello, ora aveva una mano alla bocca e una alla pancia, ma era ancora vivo.

Avrei voluto smetterla, avrei voluto non averlo invitato, non averla conosciuta, ma ora non potevo lasciare le cose a metà, avrebbe detto tutto e avrei perso tutto.

Il tremito smise.

Salì l'angoscia.

Tornò il tremito.

Un coltello impiantato nel collo lo uccise.

Era morto.

Rimasi fermo a tremare per un minuto, poi mille pensieri invasero la mia mente.

Come faccio? C'è sangue dappertutto. Come spiego la sua scomparsa? Dove lo nascondo? Come pulisco?

Angoscia. Angoscia. Angoscia e ancora angoscia. Scoprii che cosa provano gli assassini al loro primo omicidio, terribile.

I miei sarebbero tornati il giorno dopo, presi un sacco nero, ci infilai Charlie dentro (non prima di aver controllato le dimensioni del suo pene, era più piccolo del mio) e lo chiusi per bene, poi pulii tutto il sangue, che schifo (lo assaggiai),che buono (lo riassaggiai), mi ci volle un'ora e mezza, poi lavai i bicchieri, cancellai i miei messaggi e distrussi nel camino il suo cellulare, rubai i suoi soldi (era ricco il bastardo), e tutto tornò alla normalità.

Verso le nove feci una piccola buca in giardino e durante l'operazione misi accanto dei vasi con dei fiori, (per sviare cattive attenzioni), poi di notte ci infilai il sacco e richiusi il buco, piantandoci i fiori.

Niente più angoscia, i miei tornarono e Charlie non fu mai ritrovato.

Due settimane dopo scrissi a Jessica per tornarle insieme, ma rimasi pietrificato quando mi rispose: "Sto con Jhonny ora". Nella mia testa tutto si mise in ordine: Charlie era innocente, Jhonny ha sempre desiderato Jessica e ci ha fatto separare dando la colpa a Charlie.

Ho ucciso un'innocente e perso Jessica, che era tutto per me, per i capricci di Jhonny.

Bene, ora, a quindici giorni dall'accaduto so cosa devo fare.

Sto arrivando Jhonny, sto arrivando Jessica, io, lo stoneheart killer, sto venendo per prendervi.

Gennaio 2013

"THE STONEHEART KILLER TROVATO E CATTURATO"

Dopo mesi di terrore e dopo l'uccisione di quindici persone è stato catturato finalmente lo "stoneheart killer", così si fa chiamare, che seminava il panico oramai da due mesi nella nostra umile cittadina, è stato trovato nei pressi del bosco, dove era stato avvistato da un passante della zona che disse di averlo visto "trasportare due persone morte sulle spalle", non siamo certi della veridicità dell'affermazione, ma il killer c'era, e nel bosco sono stati trovati quattordici cadaveri di compagni di scuola e dei suoi genitori, tutti riportavano ferite da taglio in più parti del corpo.

"Ma ciò che stupisce" afferma il capitano della polizia "è l'aspetto di quel ragazzo, occhi neri come la pece, senza sopracciglia e con denti affilati da lui stesso, orribile!"

Ora il killer è rinchiuso nel carcere della zona e la sentenza lo ha condannato alla sedia elettrica, tra soli due mesi.

Articolo del giornale locale: Marzo 2013

Una scritta si ripete sui muri delle case il giorno 2 maggio 2013, una scritta rossa, a grandi caratteri:

LO STONEHEART KILLER è TORNATO

STAI ALL'ERTA

IL PROSSIMO POTRESTI ESSERE TU!

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