Furto. (epica)

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Il mondo è un posto duro.

Non tutti possono permettersi una vita agiata. O anche solo del cibo.

Per questo rubi. Lo fai abbastanza raramente, quel poco che basta per tirare avanti.

Questa è una giornata come le altre. Sei nel tuo territorio, hai bisogno di qualche bel colpo di fortuna.

Quando improvvisamente, vedi la tua preda.

Una signora come tante altre, con la sua grande borsa bene In vista.

Si guarda intorno circospetta. Ha paura.

Probabilmente ha appena ritirato dei soldi.

Tutti sono poveri qui. Tutti devono stare attenti al loro denaro.

Ma è sopravvivenza, quindi ognuno pensa a se stesso.

Questione di secondi, non appena sei abbastanza vicino, scatti, andandole addosso, e le afferri la borsa, cominciando a correre.

Pesa. Sembra bella piena. Colpo grosso, questa volta.

La signora non prova neanche a inseguirti, cade In ginocchio, e disperata inizia a gridare:

'La prego, è tutto quello che ho! I miei bambini devono mangiare! Il cibo dei miei figli! Non possono sopravvivere senza! La prego, ho lavorato duramente per tutto questo, è mio!'

Non puoi lasciarti condizionare, la fame supera i sensi di colpa.

Continui a correre, ignorando le grida sempre più strazianti, l'ingombrante malloppo tra le mani.

Quando sei abbastanza distante, finalmente, ti fermi.

È ora di controllare quanto hai guadagnato.

Apri la borsa, e quasi non riesci a crederci. Un conato di vomito ti assale e la lasci cadere, inorridito.

Varie parti di corpi umani, lacerati orribilmente come se strappati a mani nude e prevalentemente di bambini, riempiono completamente la borsa.

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