Sono passati diversi anni da quando è successo l'ultima volta.
Pensavo sarebbe finita così,come tutte le volte,la solita minaccia spinta un po' più del dovuto. Ma stavolta...Non sembra essere così. Non mi presento mai con le persone tranne se non so di potermi fidare,anche i passanti potrebbero essere schive marionette comandate da lei. Mi dispiace solo di non aver fatto tutto ciò che ho sempre sognato. Il mio rendimento scolastico è ottimo,così come la mia "schiva e poco allargata" vita sociale. A causa sua. La odio. Mi ha rovinato la vita.
Non ve ne ho parlato? Mi dispiace.
Pensavo di essermene liberato,mi sbaglivo.Lei.
Non so bene chi fosse prima,o chi è adesso,resta il fatto che la odio.
Era circa 10 anni fa,vivevo con la mia famiglia in un appartamento poco lontano dal centro citta;era comunque un luogo affollato di giorno,di notte,giravano prostitute,ladri e assassini. A proposito di quest'ultimi.
Era una casa come tante,su una via tra le altre. Ma lei scelse me.
È una ragazza come tante. Anzi no.
È speciale,bellissima come poche,ma forse lo è proprio per il suo lavoro.
Era sera,attorno alle 22:48 stavo guardando la TV,i miei erano già al letto,lo stesso per mio fratello. Ero steso in una strana posizione sul divano,a guardare la TV,giravo cercando qualcosa da guardare,quando una strana interferenza interruppe lo zapping. Mi alzai,capitava spesso,ci voleva solo un po' di tempo...Vecchia tv....Mi diressi verso la cucina per prendere qualcosa da mangiare,ma neanche la luce nel frigo si accese...Questo era particolarmente strano. Decisi così di andare a controllare il contatore,misi le pantofole ed usci di casa in pigiama. Mi diressi dietro casa,notai che il contatore era spento,più che spento...distrutto,ma era successo mentre andavo a vederlo,perché prima di uscire le luci funzionavano,presi il cellulare che avevo in tasca e misi la fotocamera,la torcia andava ad intermittenza,decisi di andare a letto,ma mentre tornavo dentro,vidi la finestra della stanza di mio fratello spaccata. Entrai di fretta,salii le scale e aprì la porta...Uno spettacolo raccapricciante...Mio fratello morto,crocifisso al muro,coltelli su mani,piedi e collo. Le sue viscere erano buttate sul letto e potevo chiaramente vedere il cuore per terra...Masticato e sputato...Mi trattenni dal vomitare,non riuscivo ad urlare,ero traumatizzato,corsi dai miei,colpì la porta con una spallata e lì vomitai...I miei erano stati fatti a pezzi,i loro organi erano masticati e sputati in giro. Sul muro la scritta col sangue "Tocca a te".
Corsi via di casa,andai dai vicini,bussai,colpì la porta a calci e pugni,come più potevo,presi un sasso e lo scagliai contro la porta. Urlai ma nessuno sentiva,ero da solo. Niente prostitute,niente ladri o tossici per strada. Mi sentivo morire.
La vidi.
Era bellissima.
Lunghi capelli.
Non distinguevo bene al buio.
Camminava a testa alta verso di me.
Teneva un coltello nella mano,stringeva forte nella mano sinistra un cuore e nella destra un coltello.
Si avvicinava e non riuscivo a muovermi né a parlare.
Dissi solo un soffocato "chi sei?".
Non ebbi risposta.
Si fermo a pochi passi da me puntandomi coltello fisso al cuore,fece uno scatto. Sentì il suo respiro caldo sul collo,mi putava al petto un coltello. Chiusi gli occhi. Sapevo e speravo che sarei morto. Scese una lacrima dal mio occhio semichiuso.
Riaprii gli occhi,la vidi che camminava,mi dava le spalle,si muoveva lentamente,pian piano nel buio...Quel corpo così perfetto,quel volto degno di un'angelo. La vedevo camminare e sparire nel buio. Dio solo sa cosa l'avesse spinta a non uccidermi.
È successo diverse volte,sempre la stessa dinamica,ho cambiato casa,cambiato parenti,cambiato vita.
Oggi è come quel giorno.
Ormai ci sono abituato.
Mi muovo lento verso il contatore della luce,distrutto...Come sempre.
Torno in casa,munito di torcia e coltello. Non stavolta.
Tengo la pistola nella foderina,entro in cucin,prendo lo scotch e attacco la torcia alla pistola,dove punto lì sono pronto a sparare,esco in giardino ed urlo con tutto il fiato che ho in corpo. Non mi avrai. L'aria si fece pesante. Troppo. Il respiro divenne fiatone.
La vidi nel buio. La solita figura bellissima. Volto stupendo. Corpo mozzafiato. Stesso coltello di sempre. Ma stavolta...Non aveva il cuore.
Lasciai cadere il coltello che avevo in pugno. Preparai il colpo. Un solo colpo in canna e non potevo sbagliare.
Premetti il grilletto.
Il colpo partì.
La mancai.
Stessa dinamica. Fece uno scatto e me la ritrovai davanti agli occhi. Con il coltello puntato sul cuore,ma stavolta aveva uno sguardo diverso. Accattivante. Sentì il coltello che scendeva nella carne. Il sangue caldo colò per terra. Mi squarciò il petto.
Ero lì. Sanguinante e moribondo.
Anche stavolta ha compiuto il suo desiderio di sangue. La vedova nera. La lama celata. La mano del diavolo.
Valeria The Killer.#Spazioautore.
Yeeeeeee,ci sono riuscito,inizialmente era una scommessa,ma boom! C'è l'ho fatta!
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Creepypasta
HorrorLo so,wattpad è pieno di storie così... Ma alla paura non c'è confine...