Slytherin

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Le dita candide e curate della ragazza si muovevano sui tasti dando vita a strofe musicali meravigliose, il volto della giovane era illuminato da un fascio di luce che entrava da una delle numerose finestre ad arco della stanza.
Gli occhi chiusi, celavano il colore tempesta che li caratterizzava da sempre e i suoi capelli biondo platino irradiati dai raggi solari sembravano ottenere una tonalità dorata.

La musica si espandeva per tutto il Manor e ogni abitante della casa se ne beava. Dei passi distrassero la ragazza dal suo lavoro, aprì un occhio e osservò la scena che le si parava davanti; una ragazza mora dagli occhi marroni e un bambino biondo dagli occhi azzurri stavano litigando furiosamente.

"Non devi disturbare Narcissa! Sta' suonando!" urlò la sorella gemella della pianista rivolgendo uno sguardo truce al fratello minore.

La ragazza richiuse l'occhio che aveva aperto e riprese a suonare mentre sul suo volto si espandeva un ghigno.
I suoi due fratelli erano davvero impossibili, litigavano nove volte su dieci anche solo per chi fosse più intonato.

Sentiva ancora le loro voci di sottofondo che stizzite battibeccavano, ne avrebbero avute per un bel po', decise che si era stufata di suonare quindi si alzò in piedi, sulle sue ballerine bianche, coperta da un vestito del medesimo colore e si avvicinò ai due litiganti.

"Ei voi due, la finite?" non osò chiamarli per nome, sarebbero potute partire delle discussioni su chi fosse il suo parente preferito e di certo non era in vena.

"Scusa Narcissa" il bambino abbassò il capo, era consapevole che fare arrabbiare, contraddire, provocare, o addirittura sfidare la sua sorella maggiore era solo controproducente.

"Va bene, ma vi dovete calmare e per un giorno smettetela di litigare." Con una mano scompigliò i capelli dell' undicenne mentre la sua gemella la osservava stranita dall' alto delle sue ballerine con tacco che le conferivano quei dieci centimetri di altezza necessari a fare arrivare il suo mento alla testa della sorella.

"Va bene." Il bambino sollevò il capo e le sorrise.

"Scorpius, hai i capelli che sono un disastro" mormorò Rosalyn a suo fratello che le rivolse un ghigno iniziando a correre.

"Hai perso ogni speranza.." iniziò la bionda ghignando.
"Ma smettila tu! Ti adora soltanto perché gli dai sempre ragione" annunciò la mora sicura di sé mentre i suoi occhi marroni scrutavano i tasti del pianoforte.

"Mmh.. se lo dici tu.." la bionda si avvicinò allo sgabello dello strumento e dopo essersi seduta, lasciando dello spazio a Rose, riprese a suonare.
La mora come previsto prese posto alla sua destra e guardò le dita affusolate della sorella schiacciare i tasti con calma.

"Prova" mormorò la bionda poco dopo. Con un dito premette un tasto producendo un suono stonato che eccheggiò in tutta la casa facendo entrare dalla porta principale i genitori dei ragazzi.
Astoria Malfoy indossava un vestito verde smeraldo e guardava le sue figlie con curiosità; riuscire a fare avvicinare Rosalyn ad un pianoforte era più unico che raro e solo Narcissa era capace di compiere quella magia.
Draco era mollemente appoggiato ad una parete e scrutava la stanza con attenzione, i suoi occhi di ghiaccio erano fissi su un punto indefinito e il le sue labbra erano piegate un un ghigno.

"Sono arrivate le vostre lettere, vostro fratello è al piano di sotto ad aspettarvi."
Le due ragazze si alzarono simultaneamente e con passo deciso si avvicinarono alla cucina dove il ragazzino guardava con occhi sognanti la sua lettera.

"Siete così felici? Sono solo delle lettere per Hogwarts!" Mormorò Narcissa

"Che rompi pluffe, non rovinargli la sorpresa!"
Il biondo prese la sua lettera e con mano tremante la aprì leggendo i messaggi inviati a loro dalla preside. I suoi occhi esprimevano felicità e in oltre non riusciva neanche a stare fermo un secondo a causa della sua contentezza.
Narcissa non si scomodò di leggere la lettera, anzi la mise in una tasca del vestito nascosta e si sedette sul divano di pelle del Manor.
Un elfo con passo tremante si avvicinò alla ragazza.
"Signorina Malfoy, il signorino Zabini è appena arrivato, posso farlo entrare?"

"Mi sembra logico, fallo entrare e sbrigati!"
L'elfo si smaterializzò all'ingresso e fece, come ordinato, entrare nella stanza il ragazzo.

"Cissy, da quanto tempo!"
I due ragazzi si sedettero sui braccioli della poltrona ed incominciarono a discutere di ogni cosa possibile e immaginabile fino all' arrivo di Rose che alla vista del giovane Zabini fece uno scatto indietro battendo la testa.

"Narcissa Bellatrix Malfoy! Come hai osato invitare questo schipodo sparacoda di Zabini in casa!"

"Oh, Rosalyn, come stai oggi? Sei ingrassata a quanto pare, che il tuo caro Scamander ti abbia messa in cinta?"

"Voi due! Basta!" Urlò Narcissa, glissando il nome del migliore amico della sorella, volgendo il suo sguardo inizialmente sulla mora, poi su Theodor Zabini, i cui capelli neri coprivano gli occhi blu oceano e la cui bocca era piegata in un ghigno di scherno.

"Mi ha detto che sono grassa!" "Mi ha dato dello schipodo sparacoda!"
Urlarono Rose e Theodor contemporaneamente.

"Oh mio Salazar, basta!"

"Theodor, che piacere vederti" esclamò Astoria tenendo per un braccio il figlio più piccolo.

"Grazie signora Malfoy"

" Scorp, cosa hai fatto adesso?" chiese stizzita Rose

"Ho messo della burrobirra nella trousse francese di trucchi di mamma"
Gli occhi della mora si sgranarono e tutti si prepararono all' urlo che sarebbe arrivato dopo se Narcissa non avesse prontamente silenziato sua sorella con un 'Silencio' ben piazzato.
"Ora tu scappa. Adesso!"
Non appena la madre lo lasciò corse fino alla sua camera e vi si chiuse dentro mentre la donna si allontanava e Rose veniva liberata dall' incantesimo.

"Tu sei pazza Cissy! Ci manca solo che gli dai dei Galeoni!"
la bionda pensò un po' alla risposta e poi disse con tono soave
"Dopo darò a Scorpius i soldi necessari per comprare tutte le caramelle di Mielandia"

"Io me ne vado, mi rifiuto di stare con due Serpeverde!" E si, lei, Rosalyn Daphne Malfoy era la prima di tutta la sua famiglia a non essere una Serpeverde. Era una strabiliantemente intelligente Corvonero.

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