"Narcissa, ritengo necessario chiederti cosa hai provato nel treno."
L'uomo era seduto su una sedia accanto al letto dove la sua secondogenita riposava, ricordava ogni singola volta che era stato lì.
Lo sguardo di Draco si posò sulla figlia. Aveva gli occhi perfettamente uguali ai suoi, anche i capelli non erano da meno, come il carattere. Cosa che effettivamente li faceva scontrare spesso sin da quando la giovane era piccola, non appena litigavano lei stringeva i pugni, e, a differenza degli altri bambini, Scorpius e Rosalyn compresi, affrontava in uno stato di 'spaventocalma' le discussioni, non una lacrima lasciava gli occhietti vispi della giovane, non un suono di protesta troppo alto scappava dalle sue labbra.
Narcissa era la Malfoy, probabilmente l'unica di tre fratelli ad avere le caratteristiche e il comportamento di uno di loro.
Scorpius aveva l'aspetto, si, indubbiamente, ma il comportamento era da Greengrass, totalmente.
Rosalyn aveva il portamento, ma nient' altro.
"Padre, non era necessario venire fin qui.."
"Parlami del tuo malessere e non ti preoccupare."
"D'improvviso ho sentito le voci dei miei compagni nella testa, dicevano cose che però non venivano pronunciate da loro.."Sussurrò la bionda, gli occhi fissi sul volto di suo padre, non un accenno di irrequietezza.
"Capisco..se non erro tu.." incominciò l'uomo parlando
'Sei una Legilimens' pensò infine,
Narcissa percepì quelle parole come se il padre le avesse appena pronunciate ad alta voce, con il suo tono di voce
"Padre, ho sentito i suoi pensieri."
"Ne sono felice. È una cosa normale, capita a volte, devi solo imparare a controllarlo, non dirlo ai professori, ora Narcissa devo andare. Buona giornata."
"Arrivederci padre."
L'uomo con passo cadenzato uscì dalla stanza, lasciando dietro di sé solamente una stanza semivuota ricca di silenzio.
I capelli ribelli della giovane erano stato domati in una semplice treccia laterale, le occhiaie profonde erano state mascherate con dei trucchi, le labbra martoriate erano strette continuamente tra i denti candidi e perfetti della giovane.
Indossava la divisa scolastica con i colori della sua casa; blu e bronzo.
Era seduta ad un tavolo nella biblioteca, tre tomi di Pozioni davanti agli occhi, stava prendendo appunti per il compito sul 'Distillato Soporifero' che il professor Lumacorno aveva assegnato per la settimana seguente.
"Che noia.. odio Pozioni.." sussurrò la ragazza alla figura minuta che le si era appena seduta in fianco.
"Rosellina cara, hai sempre fatto pena in Pozioni passami il foglio, ti aiuto." La bionda afferrò decisa il foglio e incominciò a leggere le frasi sconnesse che sua sorella aveva appuntato sul foglio, probabilmente distratta a causa della preoccupazione per lei.
Prese una piuma pregiata dalla cartella della sorella, e, dopo aver buttato la pergamena della mora incominciò a scrivere con la grafia minuziosa e ricamata.
Rosalyn, la testa appoggiata sulle braccia conserte fissava la sua gemella, e pensare che pochi istanti prima era in infermeria...
'Infermeria.. Infermeria..' pensò
"Narcissa Bellatrix Malfoy! per quale assurdo motivo non sei in infermeria! Ti sei svegliata solamente questa mattina, che tu sia maledetta, Santa Morgana, perchè non ascolti mai madama Chips! Farai la fine dello scorso anno; bloccata a letto con un incantesimo!" sibilò con voce bassissima per non fare destare madama Pince.
"Ringraziami, ti ho finito il compito." Sussurrò la bionda dopo essersi alzata. Fece per andarsene, ma la mano abbronzata di sua sorella le afferrò un braccio.
"Osa anche solo muoverti e io non mi farò scrupoli ad utilizzare un' Imperio."
"Malfoy!" La porta della Biblioteca venne aperta violentemente, sbattè contro un muro facendo alzare polvere su polvere.
James Sirius Potter urlando a squarciagola nel bel mezzo della biblioteca si avvicinò, con un passo degno di un elefante, alla giovane secondogenita della famiglia di Purosangue più schifosamente ricchi che conoscesse.
Rose le lasciò il braccio che venne però stretto da James che facendo leva sulle gambe se la caricò in spalla.
"Potter mettimi giù!" La ragazza urlava e una Madama Pince indignata le si catapultò in fianco, fissò i due con astio e con tono imperioso urlò: "Voi tre! Avete cinque minuti per sparire dalla mia biblioteca! non permettevi mai più di urlare!- volse uno sguardo di rammarico a Rose per poi sussurrare- siete espulsi dalla biblioteca per una settimana."
Shock. Quello che si leggeva sulla faccia della mora era solo quell' emozione : shock, mai in vita sua era stata messa in punizione, mai aveva infranto le regole, ma soprattutto, mai aveva passato un giorno ad Hogwarts senza andare in biblioteca per almeno un'ora, quelle erano tutte cose che era solita fare sua sorella.
"Oh, Madama, la prego, siamo mortificati, non ci espella per così tanto dalla Biblioteca!" La mora, tentando di somigliare alla gemella quando convinceva qualcuno a fare ciò che voleva, sbattè velocemente le ciglia, ottenendo però un "Rosellina, ti è andato qualcosa in un occhio? " dalla bionda.
' L' hanno sicuramente adottata, ne sono sicura. Non potrebbe essere altrimenti. ' pensò . come poteva non capire l' importanza della cultura che un luogo come quello le avrebbe conferito!
"Signorina, sono spiacente, ma in questo modo imparerete come ci si comporta. Buona giornata." con un gesto della mano ossuta invitò i ragazzi ad uscire, e dopo che ebbero eseguito il suo ordine; una stizzita, e due arrabbiati , se ne andò via, seguita dal fruscio del suo lungo abito grigio in stoffa, che poi, pensò Narcissa probabilmente era di due secoli prima.
"Potter tu stai per morire, mettimi giù! " la bionda si dimenava il più possibile per sfuggire dalla presa del Grifondoro, che però, ferrea, rimaneva costante.
"Quando sarai sdraiata sul letto dell' Infermeria, bloccata, e senza possibili vie di fuga. "
