Theodor Zabini

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Theodor Zabini era seduto in un canto del letto verde smeraldo della sua migliore amica. Ovunque si guardasse quella stanza sembrava urlare 'qui abita un Serpeverde' a gran voce. Quella ragazza era davvero strana, il suo modo di comportarsi gli era sempre risultato complicato, come lei. L'unico modo per descrivere Narcissa Bellatrix Malfoy era 'complicato', se ne era accorto la prima volta che l'aveva vista sdraiata sul marciapiede a causa di una caduta.

Il moro stava camminando tranquillamente per Hogsmeade, spalle diritte, portamento impeccabile, vestiti immacolati, testa.. tra le nuvole. Tristezza incollata addosso e rimorso nel cuore. Si, quel ragazzo provava tutte queste emozioni quando un piccolo miracolo del cielo volle che la secondogenita dei Malfoy gli cadesse addosso.
I loro occhi si incrociarono, vide le sue stesse emozioni in quelli della giovane dai capelli platino e dagli occhi tempesta, banalmente chiamati azzurri, errori da Babbani, i suoi occhi erano color tempesta, un misto tra azzurro, grigio, blu e verde.
Occhi particolari per una persona altrettanto particolare.
La bionda era completamente bagnata dalla pioggia che quel giorno cadeva alquanto insistentemente, i vestiti le si appiccicavano addosso.
Si alzò da fiera Purosangue quale era rifiutando l'aiuto del moro e gli concesse una cosa spettacolare.. un sorriso, o meglio il sorriso.
Erano anni che la ragazza non sorrideva sinceramente, ma questo lui non lo sapeva ancora, neanche in quel momento.
Bagnati si diressero ad un Pub, comprarono due Burrobirre e si rivelarono piccole sciocchezze, come il colore preferito, la casa che avrebbero voluto ad Hogwarts, la mancanza o meno di fratelli o sorelle.
Quel giorno, su quel marciapiede, in quell'orario perfetto era nata un' amicizia. Un amicizia tra due Serpeverde, un amicizia tra due Purosangue, un amicizia destinata all' Eternità.

"Theo, vieni." Il ragazzo non appena risvegliato dalla trance che lo aveva attanagliato si avvicinò alla ragazza e guardò quello che gli stava mostrando;
un album di fotografie. Loro fotografie, chiaramente animate, fatte con una macchina magica.

Nella prima fotografia Narcissa era seduta sotto un albero accanto al ragazzo e mangiava una mela verde, come quelle che piacevano a lei mentre Rose spiegava ad entrambi un argomento di Trasfigurazione, la bionda aveva una faccia completamente assorta, ma non nell' ascoltare la sorella ma bensì nell' ingerire il suo frutto. Il moro la osservava con un sorriso dipinto sul volto, gli occhi blu puntati sul viso della giovane e le braccia incrociate sotto il mento.
Il tutto in un posto ben noto ad entrambi vicino al Lago Nero.

In un'altra foto Theodor era in biblioteca e Narcissa arrivando da dietro gli cingeva il collo sorridendo.
Sorridendo. Non ghignando.

Si susseguirono molte altre foto fino a che l'album non finì

"Theodor Zabini!"
"Narcissa Malfoy!"
"Sai suonare il Pianoforte?"
"Ovviamente. No."
la ragazza rivolse uno sguardo fintamente arrabbiato al giovane poggiato alla sua spalla e, dopo avergli afferrato una mano lo trascinò nella sala della musica.
Nell' ampio salone il color panna troneggiava su tutto, le tredici finestre ad arco di cui era dotata la camera la illuminavano di luce solare e il Pianoforte occupava lo spazio centrale.

La bionda si sedette sullo sgabello e fece accomodare il moro alla sua destra.
"Forza, prova, non sarai certo peggio di Rose e Scorpius."
"Mi rifiuto, suona tu qualcosa"
La ragazza si scrocchiò teatralmente le dita e poi incominciò a premere delicatamente i tasti creando una sinfonia che al giovane ricordava la pioggia che leggera cadeva sul terreno e un temporale estivo.

"Cissy!" Scorpius corse verso la sorella maggiore e si nascose tra le sue braccia.
"Scorp, che cosa c'è che non va?"
Mormorò la giovane con tono dolce dopo essersi accorta delle lacrime che bagnavano gli occhi perfettamente uguali ai suoi del fratello.
"Rose mi odia" le sopracciglia dorate della Serpeverde si sollevarono
"Rose non ti odia."
"E chi te lo ha detto?"
"Rose è l'altra parte di me, la mia sorellina maggiore, la conosco come le mie tasche e so per certo che non ti odia. Lei odia solo Theodor." Il bambino a quella frase sorrise e fece la linguaccia al moro seduto accanto alla sorella maggiore.
Le lacrime erano completamente sparite dagli occhi del biondo che se ne andò dalla porta con un sorriso sulle labbra.

"Mio Salazar, dopo devo parlare con mia sorella. Prima o poi ucciderò quei due pazzi maniaci dei miei fratelli che hanno preso il gusto di litigare appena io mi metto a suonare."

"Beato me che sono figlio unico. Un giorno vorrò sapere perché tutti i tuoi fratelli mi odiano." Disse il moro alludendo alla frase della sua amica e alla lingua del piccolo Scorpius che non appena lo vedeva non poteva fare a meno di uscire dalla sua bocca.

"Non ne ho idea. Me lo chiedo anche io."

"Ss.. ssignorina Malfoy, il Signorino Zabini è richiesto dalla signora Zabini.. la signora vorrebbe che lei tornasse a casa." Mormorò un elfo appena arrivato.
"Va bene. Ciao Cissy, ci vediamo il primo Settembre."

Il ragazzo si alzò facendo scricchiolare la pelle dello sgabello e si diresse verso la porta per poi uscire dal Manor dei Malfoy con un ghigno nuovamente stampato sulle labbra e la postura di un fiero Serpeverde Purosangue.

The New MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora