"Rosalyn, spiegami perché Scorpius crede che lo odi!"
Narcissa era in piedi nel bel mezzo della biblioteca di Malfoy Manor, un libro in mano e una sorella irritata davanti agli occhi."Non ne ho idea, è un bambino irritante."
"Non ti credo."
"Bene, non credermi." La mora prese un libro da uno scaffale e si sedette osservando le pagine senza leggerle davvero."Sei felice del ritorno ad Hogwarts?" la ragazza aveva toccato un nervo scoperto, il volto di sua sorella scattò verso destra, prese a sudare freddo, le mani chiuse in una morsa letale e gli occhi puntati verso il pavimento piastrellato.
"S.. si?" Suonava più come una domanda che come un'affermazione."Rosie? Cosa non va'?"
"Lorcan.."
"Scamander? Che centra Scamander?"
era davvero confusa, il Corvonero era un amico di sua sorella ed erano entrambi nella stessa casa, ma non capiva quale fosse il problema, capì però invece che il comportamento continuamente arrabbiato della giovane era solamente causa dell'agitazione per il ritorno a scuola."Rosie, cosa centra Scamander" soffiò la bionda.
"Io e lui.. noi.. noi ci siamo fidanzati."
Narcissa non appena quelle parole uscirono dalla bocca della sorella si sentì mancare il terreno da sotto i piedi.
Non sopportava che Rose le nascondesse qualcosa.
Si girò verso la porta e uscì dalla biblioteca.Cara Marie,
Sarei felice che tu venissi a trovarmi al Manor. È molto che non ci vediamo.
Mi auguro tu stia bene, come me.
Theodor è venuto a trovarmi questa mattina, mancate solo tu e William.
Ti aspetto, a presto.Cissy.
"Emerald, vai da Marie. Sbrigati." Il gufo reale si sollevò in volo e sparì dietro gli alberi del Manor, oltre le nuvole, per arrivare a casa della ragazza. Picchiettò delicatamente contro la finestra e la mora Parkinson gli aprì con felicità.
Era raro che ricevesse lettere.
Appena vide il gufo riconobbe subito la lettera arrivata da Malfoy Manor.
La sua migliore amica le aveva scritto di vederla, due giorni dopo le avrebbe fatto visita. Le due ragazze erano amiche dalla nascita, da quando Marie aveva dato a Narcissa la sua prima mela verde, motivo per cui non appena vedeva la ragazza con quel frutto in mano sentiva un immenso bisogno di abbracciarla.
Si, era uno stereotipo che tutti i Serpeverde fossero privi di emozioni, insomma, non erano pezzi di ghiaccio, no?
C'erano di sicuro persone che avrebbero definito la loro principessa, Narcissa Malfoy, priva di ogni sentimento, e lo avrebbe fatto anche lei se non avesse avuto l'occasione di conoscerla davvero.
Si avvicinò alla scrivania e scrisse una risposta alla lettera.Cissy,
Sono felice che tu mi abbia scritto, dopodomani verrò a casa tua.
Ci vediamo tesoro.Marie.
Breve e sintetico, perfetto. Diede ad Emerald un biscotto e gli porse la lettera, che sparì pochi istanti dopo dietro le nuvole estive.
"Narcissa, tesoro, stai bene?"
Astoria, preoccupata dall' assenza della figlia a pranzo si era recata nella sua stanza per parlarle.
Solo tre cose facevano perdere l'appetito alla ragazza:
i litigi eccessivi dei suoi fratelli.
Sua sorella quando le nascondeva delle cose, e infine lo stress generale dopo il molto studio."Certamente madre, non ero affamata, quindi ho preferito restare in camera mia. Grazie per l'interessamento."
Gli occhi della donna si posarono sulla sua bambina.
I capelli biondi e gli occhi azzurri erano totalmente stati ereditati da Draco, il portamento elegante da una rigida istruzione e il modo di parlare dalle sue esperienze.
Nonostante sua figlia non le somigliasse in nulla sentiva un forte legame nei suoi confronti, cosa che invece non accadeva per Rosalyn.
Nonostante fossero gemelle e la maggiore avesse ereditato i suoi capelli non la sentiva davvero 'sua'.
Le erano serviti anni per imparare ad amarle entrambe."Va bene. Vado nelle mie stanze se hai qualche problema chiama pure gli elfi.. oppure, cara, potresti chiamare me."
Gli occhi della bionda si spalancarono. Sua madre e suo padre erano sempre sembrati distanti e distaccati anche se non era propriamente così, che sua madre le dicesse 'chiamami se hai bisogno' era un chiaro segno di avvicinamento."Grazie madre. Lo farò."
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