Jokes

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La ragazza si svegliò molto presto, a detta dell' orologio erano le otto di mattina. In pochi secondi fu in piedi, si addentrò nel suo bagno privato dove si fece una doccia, inondando le stanze del suo profumo di vaniglia.
I suoi capelli neri, da bagnati le toccavano appena le spalle.
Si avvolse in un asciugamano color smeraldo e si asciugò i capelli con un incantesimo.

Iniziò a tirare fuori vestiti su vestiti dal suo armadio incassato nella parete.
Doveva essere perfetta dalla sua migliore amica, aveva già scartato quattro vestiti dei sei eletti, ora veniva la parte più difficile della vita di ogni adolescente: la scelta tra due vestiti.

Bianco o nero, al ginocchio o mezza coscia. Quanto sarebbe voluta nascere maschio!
Suo fratello maggiore, Daniel, nonostante fosse vanitoso come una ragazzina ci metteva al massimo dieci minuti a vestirsi.
Obbiettò per il vestito nero al ginocchio che aveva comprato in una vacanza al mare e uscì dalla sua camera da letto.

"Madre, sto andando da Narcissa."
"Come ti pare. Torna presto." La voce gracchiante della donna le giunse fino alle orecchie. Voleva bene a sua madre, nonostante non sapesse chi fosse suo padre, nonostante la donna sembrasse odiare i suoi figli. In fondo era fatta così.
La ragazza chiamò un elfo e con lui si smaterializzò a Malfoy Manor.
Erano le dieci, l'orario perfetto, Narcissa, da sempre mattiniera sarebbe stata già sveglia e avrebbero avuto molto tempo per parlare.

Percorse il lungo sentiero di pietre che conduceva al portone e bussò, un elfo dopo pochi istanti le aprì e la fece entrare.

"Marie!" La bionda stava scendendo le scale dirigendosi all' ingresso per raggiungere la sua migliore amica.
"Cissy!" La mora le si buttò letteralmente tra le braccia, chiuse gli occhi neri e respirò il familiare profumo di Narcissa; menta con un retrogusto di mela verde.

"Vieni, andiamo di sopra."
Le due giovani salirono le scale, imboccarono un corridoio e svoltarono. Aprirono la porta della stanza della bionda e si lanciarono sul letto che cigolò sotto il loro peso.

"Hai qualcosa di nuovo da raccontarmi? Finalmente ti sei fidanzata con uno dei tuoi tanti spasimanti? Hai concesso ad altri la tua amicizia?" Mormorò Marie sapendo già la risposta.
"No a tutto e tu?"
"Mi sono lasciata con Noah, mi tradiva con una Tassorosso." Sbuffò la mora arricciandosi una ciocca con le dita.
A quelle parole la bionda si sollevò in piedi e rivolse un ghigno malizioso all' amica
"Tradimento Tassorosso.. Dormitorio.. faremo esplodere il loro dormitorio, il terzo giorno dall' arrivo ad Hogwa..."

"Narcissa Bellatrix Malfoy! Io ti uccido!" un urlo invase l'intero Manor e la giovane minacciata al posto di essere spaventata incominciò a ghignare.

"Cosa hai fatto a Rosaly.."
La riccia entrò nella stanza senza bussare o annunciare la sua presenza, aveva qualcosa di diverso notò la Parkinson, non avrebbe saputo dire se si trattasse delle occhiaie che le deturpavano il viso o se si trattasse dei suoi capelli, che oltre ad essere comunemente indomabili, erano improvvisamente diventati blu elettrico
"Lo scherzo dei capelli, un classico ma con il suo stile" mormorò, ecco, se le occhiate avessero potuto uccidere quella che Rosalyn Daphne Malfoy le indirizzò avrebbe avuto l'effetto di un Avada Kedavra in pieno petto.

"Dimmi il motivo di tutto ciò!" La Corvonero guardava alternativamente i suoi capelli che aveva posato su una spalla e sua sorella.

"Ti avevo detto di essere arrabbiata!"
L'ex mora a quelle parole usci dalla stanza bofonchiando delle parole che potevano essere un "meglio per te che si tolga" o anche un "ma vai a farti sbattere ad Azkaban!"

"Cissy, mi sembra l'ideale far esplodere il dormitorio dei Tassorosso. Perfetto, gran bella idea. Ora, scusami ma devo andare."
La bionda si limitò ad annuire e la sua amica sparì dietro le porte della camera.

"Narcissa! Hai fatto uno scherzo geniale, insegnamelo!" Scorpius entrò nella stanza visibilmente elettrizzato muovendo convulsamente le mani.
"Quando sarai grande Scorp.."
"Ma tu hai solo un anno più di me!"
"Allora tra un anno" la ragazza scompigliò i capelli del fratello e uscì dalla stanza.

"Cissy, aspetta, guarda!" Scorpius seguì la giovane e le sventolò davanti la sua bacchetta nuova di zecca. Era sui dieci centimetri ipotizzò Narcissa, bianca con una fascetta argentata.
La ragazza rivolse uno sguardo carico di affetto al fratello e sparì.

Draco era affacciato alla finestra del suo studio. Il vecchio studio di suo padre. La luce soffusa proveniente dalle candele che illuminava la stanza dava un aspetto più tetro all'ambiente. Nel suo campo visivo comparve una ragazza. Narcissa, i capelli biondi, gli occhi azzurri, e il portamento elegante la distinguevano come Malfoy, si muoveva come una ninfa dei boschi nel giardino del Manor, sotto il sole d'Agosto, dell' ultimo giorno di Agosto.
Si stava sicuramente dirigendo al melo. Era il suo albero preferito sin da piccola, ricordava che i suoi primi passi erano stati nei pressi di quella pianta, un sorriso dolce gli increspò le labbra, in fondo nessuno lo avrebbe visto, no?
La giovane si era seduta all'ombra del melo e stava osservando il giardino davanti a sé.
Povera bambina, non sapeva nulla.. nulla.
Pensava Draco, mentre il rimorso per quello che aveva fatto a sua figlia lo attanagliò. Non gli importava nulla della vita altrui, di Astoria e del Manor. A lui interessava solo sé stesso, e di conseguenza anche di Scorpius e Narcissa. Il resto non importava. Il resto poteva morire, autodistruggersi, frantumarsi. Non gli sarebbe importato. Lui era fatto così. E così sarebbe rimasto per sempre. Non sarebbe cambiato per nessuno, si disse.. non sapeva quanto si stesse sbagliando.

The New MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora