Con uno scatto Rose si alzò dal suo letto. Era notte fonda. Gli occhi marroni chiusi e la bocca spalancata alla ricerca di aria. Il corpo totalmente sudato.
Aveva paura, quell'incubo tornava sempre. Ogni singola notte.
Il suo unico problema era che non ricordava cosa sognasse. Meccanicamente aprì la porta della stanza e proseguì lungo il corridoio, la settima camera a destra era quella di Narcissa. Bussò e solo in quel momento si rese conto che dai suoi occhi sgorgavano decine e decine di lacrime.
La porta si spalancò su un quadro buio e la bionda mostrò la sua figura alla sorella. Indossava una camicia da notte in seta verde smeraldo e i capelli erano legati in uno chignon ordinato."Rosie, ti sembra il caso di fare irruzione in camera mia alle.. - la ragazza guardò sul muro di destra, dove un orologio in oro era appeso, e lesse l'orario - due di mattina!" Sussurrò stizzita rivolgendo poi uno sguardo di riprovazione alla mora che non curandosi delle sue parole le si lanciò addosso.
"Se questo è il tuo modo di.." Rosalyn prese a singhiozzare sulla sua spalla, i capelli si posarono sul volto della gemella, mentre Narcissa le dava dei colpetti sulla schiena per consolarla.
"Sono tornati non è vero?" Chiese dopo alcuni minuti la Serpeverde. Un cenno di assenso le spiegò tutto.
Era oramai un anno che sua sorella aveva degli incubi ricorrenti, non ricordava mai cosa sognasse, ma si svegliava sudata, impaurita e scioccata e veniva da lei a cercare conforto."Dai vieni." Fece entrare Rose nella sua camera e poi chiuse la porta.
Le due Malfoy si sdraiarono sul letto della bionda che dopo poco prese a parlare.
"Sai Rosie, la paura non è altro che ciò che le permetti di essere." I suoi occhi di ghiaccio erano fissi sul volto rigato di lacrime della sorella.
"Non vale la pena di avere il terrore di cose che non conosci e che non ricordi.""Cissy, grazie per la compagnia."
"Figurati, ora dormi per davvero. Non vorrei che la mia meravigliosa bellezza si rovini saltando ora di sonno."'La solita' pensò Rose.
'La solita Narcissa Bellatrix Malfoy'
La giovane si voltò su un fianco e cullata dalla voce dolce di sua sorella si addormentò."Oggi andremo ad Hogsmeade, preparatevi!" Astoria visibilmente eccitata, seduta al tavolo dopo la colazione, si rivolse ai suoi figli che assonnati si diressero nelle loro camere.
Narcissa si voltò verso il suo armadio di ciliegio, dopo averlo aperto con un cigolio sinistro prese un vestito candido e lo indossò, le arrivava alle ginocchia e aveva una fascia argentata sotto al seno.
si pettinò i capelli e uscì dalla stanza indossando delle scarpe anche esse bianche."Afferrate il mio braccio." I ragazzi fecero appena in tempo a fare come ordinato che su smaterializzarono ad Hogsmeade.
"Rosalyn, Scorpius, andate da madama McClane. Narcissa, tu vai al Ghirigoro. Io andrò da madama Precious a comprare dei vestiti da festa."
Madama Precious era la donna che possedeva il negozio di vestiti più costosi del paese.
Senza proferire parola si diresse verso il luogo assegnato percorrendo tranquillamente le vie di Hogsmeade."Cissy!" La ragazza si voltò e venne investita da un abbraccio da parte del più giovane tra i ragazzi Potter. Il migliore amico di suo fratello.
"Al, tutto a posto? Trascorso una buona estate?"
"Si, vieni a salutare."La ragazza venne trascinata tra i Weasley e i Potter. Ronald le rivolse uno sguardo contrariato mentre Harry ed Hermione le sorrisero il primo felice e la seconda sconfitta.
"Professoressa Granger, buona giornata. Signori Potter, Signor Weasley." La ragazza salutò tutti utilizzando il tono più gentile che il suo stato d'animo le consentiva.
"Narcissa, è un piacere vederti. È tanto che tu ed Albus non state insieme." Ginevra porse la mano alla ragazza che fece un passo indietro. C'era qualcosa che non le ispirava fiducia nei Weasley-Potter fatta eccezione per Albus.
Il Serpeverde rivolse uno sguardo di riprovazione alla madre che abbassò la mano. Le aveva detto più e più volte che non avrebbe mai avuto affetto e dolcezza da una Malfoy, soprattutto non da Narcissa Malfoy."Scusatemi, io devo andare al Ghirigoro. Al, vuoi venire, dopo possiamo andare da Scorpius."
i due ragazzi si diressero al negozio e dopo aver comprato i libri necessari alla bionda uscirono."Ti va' di andare.." la sua frase venne bloccata a metà a causa dell'arrivo di una ragazza del suo stesso anno, se non si sbagliava di Tassorosso che saltò al collo di Albus baciandolo.
La Serpeverde ghignando si allontanò dai due rivolgendo al suo amico un cenno di saluto camminando verso il negozio di madama McClane.Rose e Scorpius erano seduti sugli sgabelli del negozio e dei metri magici prendevano loro le misure.
"Finalmente, Rose si sta' lamentando da mezz'ora, secondo lei saremmo dovuti andare tutti insieme." Esclamò il più piccolo dei tre fratelli.
"Scorpius, smettila di criticare sempre e comunque Rosie."
"Io non la sto criticando." Narcissa sollevò un sopracciglio dorato e il ragazzino in risposta sollevò le mani.La ragazza si avvicinò poi alla sorella che, a qualche metro di distanza, non si era ancora accorta della sua presenza.
"Rosie, come va'?"
"Ma tu non eri arrabbiata con me?" Mormorò confusa la mora mentre il metro magico che le stava prendendo le misure si incastrò tra i suoi capelli, erano marroni, ricci ma soprattutto indomabili."Oh, fidati, lo sono ancora." La bionda, osservava sua sorella mentre con dei vani tentativi cercava di liberarsi del metro magico, con un ghigno che le increspava le labbra rosee.
