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Sono tre giorni che Edward non si fa sentire. Ho chiamato Valerie per sapere se stava da lei ma mi ha risposto di no. Non sono preoccupata, mio fratello sa badare a se stesso, sono solo un po' triste e confusa. Mio fratello non ha mai bevuto fino ad ubriacarsi e mi parlava dei suoi problemi come io facevo con lui. Forse però non posso giudicarlo, dato che anche io gli ho nascosto moltissime cose negli ultimi mesi.

Mia madre non mi permette più di uscire e ha scoperto delle mie scappatelle attraverso il balcone, mi ha così sbarrato la finestra come se fossi in carcere.
Dall'ultimo litigio papà non è tornato più a casa e ogni volta che accenno l'argomento a mia madre cambia discorso alterandosi.
So che ci sono state delle crisi tra di loro ultimamente ma ho paura che presto cambierà qualcosa nella mia vita.

Mamma come al solito non c'è ma stavolta non so quando tornerà e quindi non posso uscire o invitare gente a casa. Apro il frigo, più per curiosità che per altro dato che quel turbinare di eventi mi aveva tolto l'appetito.
Non c'era nulla di pronto, come al solito. Allora prendo un pacco di biscotti e un libro cercando di passare il pomeriggio senza crogiolarmi nella noia.

Ci provo ma non riesco a leggere neanche una riga senza confondermi. Prendo il cellulare e cerco di chiamare mio fratello. Aggancia la segreteria telefonica.
Allora chiamo Harry. Ho bisogno di parlare con qualcuno. No, non con qualcuno, con Harry.
-Hey, Helen-risponde il mio ragazzo.
-Ciao...-
-Stai bene? Vuoi che venga lì ?-chiede preoccupato.
-No, no é tutto okay, vorrei solo poterti vedere, ma...-
-Tua madre?-intuisce subito lui.
-Già-
-Dai amore mio non essere triste, presto ci rivedremo a scuola tutti i giorni-
-Lo so, ma pensavo di poterti vedere sempre durante le feste, soprattutto domani che é Natale...-rispondo amareggiata.
-Troveremo una soluzione, dai-cerca di incoraggiarmi.
-Va bene-pur sapendo che difficilmente lo vedrò, mi fa piacere che cerchi una soluzione per stare un po' con me.
-Ora devo andare piccola, ti chiamo io, okay?-
-Okay-rispondo.
-Ti amo-
-Ti amo anch'io-rispondo sorridendo prima di attaccare.

Fisso l'albero pieno di luci e colori che appare nel salotto di casa mia. É così colorato e festoso, ma non mi trasmette allegria. La mia famiglia si sta lentamente dilaniando e io sono impotente davanti a ciò. Stasera é la vigilia, ma nessuno apparecchierà la tavola. Non ci sarà nessun pranzetto e nessuna musica a rallegrare la serata. I miei nonni sono a Las Vegas a godersi la pensione e i miei zii sono rimasti in Canada quando io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Londra. Nessun pacchetto verrà scartato sotto l'albero domattina.

Fuori piove a dirotto e fa freddo. Prendo una coperta e mi raggomitolo sul divano ripensando a quando ero in quella stessa posizione tra le braccia di Harry e sorseggiavamo cioccolata guardando un film. Allora ero felice, niente mi faceva paura. In quel momento mi sembrava di aver toccato con mano la felicità. Mi ritrovo a sorridere di quel pensiero che mi fa compagnia.

Dopo un po' entra in casa mia madre. La ignoro, come lei sta facendo con me da diverso tempo. Mi stupisce però quando viene a sedersi sulla poltrona di fronte a me.
-Ma guarda un po' chi si é degnato di tornare a casa-comincio con il tono più acido che sono capace di riprodurre.
-Non parlarmi così, dobbiamo discutere di alcune cose importanti-dice -Tra pochi minuti arriverà anche tuo padre e ne discuteremo insieme, da famiglia quale siamo-conclude in un fiato.
-E Edward? Lui non fa parte della nostra famiglia?-replico senza battere ciglio.
Prima che possa rispondere entra mio padre in salotto che si siede sopra un'altra poltrona parallela a quella su cui è seduta mia madre. Sono nervosa, l'aria comincia a farsi tesa. É mio padre che finalmente spezza il silenzio dicendo -Helen, come hai potuto notare, tra me e la mamma le cose non vanno bene.-
So dove vuole andare a parare, ma spero che il momento in cui me lo dirà arrivi più tardi possibile. -Abbiamo deciso di divorziare.-Sento che il mondo mi crolla letteralmente addosso. Non posso credere che stia succedendo e senza accorgermene sento le guance andare a fuoco che si rigano di lacrime. -A Natale? Cazzo a Natale vi viene in mente?!-é l'unica cosa che riesco a dire. -Helen...-cerca di intervenire mia madre. Mi alzo in piedi -No, no mamma sta zitta, state zitti! Sono mesi che non c'è dialogo in questa casa, mesi che non ve ne importa niente di me e ora ve ne uscite così?-non riesco più a continuare, le parole mi si bloccano in gola, mi viene solo da piangere. I miei genitori fanno per alzarsi, ma li allontano con un gesto secco della mano. Mi calmo e riesco a sussurrare -E ora che succede? Chi se ne va? Vedrò uno di vuoi una volta la settimana e trascorreremo a turno le feste?-i due adulti nella stanza abbassano il capo. Mi dirigo verso la mia stanza ma prima mi volto e rivolgendomi alle due persone in piedi sussurro -Come avete fatto a smettere di amarvi?-.Non ci fu risposta a quella terribile domanda, solo i singhiozzi soffocati di mia madre.

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