29. Il Concerto

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Dopo il bubble tea ritorniamo a San Siro, non mi abituerò mai a vedere uno stadio così grande.

Entrammo nello stadio per vedere l'impianto luci funzionante e fare quanche ultima prova con la luce giusta. Ricevemmo istruzioni per il giorno dopo, come stare attenti alle passerelle mobili o di stare sempre sotto uno dei riflettori principali.

Mentre il fonico spiegava le ultime cose ai ragazzi, andai a sedermi su una delle poltrone in platea. Posai la testa su una scatola piena di cavi sullasedia di fianco e mi addormentai.

<Ari, svegliati. Dobbiamo andare> sentii la voce di Suho e poi una sua mano scuotermi.

Volevo rimanere lì, tranquilla a dormire. Stavo dormendo così bene.
Sentii poi delle braccia circondarmi e sollevarmi dalla sedia. Emisi una specie di grugnito di disapprovazione. Volevo dormire lì.

Aprii gli occhi una volta nel corridoio delle camere.

<Ben svegliata principessa> disse Suho sorridendomi.

Ancora mezza addormentata, risposi qualcosa che assomigliava a un <Ben sevegliato anche a te principesso> il mio cervello doveva ancora svegliarsi quindi chissà cosa avevo detto...
Suho e D.O. scoppiano a ridere.

Mi portarono fino alla mia camera e Suho mi posò sul letto.
Mi stropicciai gli occhi e sbadigliai con la grazia di un ippopotamo cresciuto in cattività.

<Cosa si mangia?> chiesi, aplena sentii il mio stomaco brontolare.

<Sei una piccola fogna> disse Suho ridendo.

<Yah! Cosa ti ridi! Ho la faccia di una che salterà la cena? No, quindi cibo> dissi indicandomi il viso e guardando male Kyungsoo che non riusciva a non ridere.

Scoppiai a ridere anch'io e così loro capirono di potersi lasciare andare.

<Quindi si mangia?> chiesi ancora tornando seria.

<Non lo so, io non ho molta fame... di sicuro Sehun sarà già in sala da pranzo a reclamare cibo nel suo inglese sgangherato> disse con un mezzo sorriso Suho <Vai a soccorrerlo>.

Mi illuminai <Idea!> corsi alla mia valigia <Se non sono scema completamente dobbero esserci ancora...> dissi rovistando nella taschina davanti.

<Cosa?> chiese Kyungsoo.

Tirai fuori un grosso mazzo di chiavi che gli sventolai davanti contenta <Le avevo lasciate qui quando ci siamo trasferiti in Corea, mio padre ed io. E si dà il caso che qui ci siano le chiavi della mia casa in campagna>.

<Casa in campagna?> chiese stranito Suho.

<Mio padre voleva avere una casa immersa nel verde, così ne aveva comprata una per passarci le vacanze> spiegai.

<Wow! E dove si trova?> chuese curioso Kyungsoo.

<Fuori Milano, ci si arriva in un'ora o poco meno> risposi scrollando le spalle..

Andammo a bussare a tutte le camere dei ragazzi proponendo la mia idea.

<E come lo diciamo ai manager?> chiese Minseok preoccupato.

Lo guardai stupita e poi gli sorrisi <E chi ha detto che lo debbano sapere per forza> e Sehun mi battè il cinque.

Detto questo, senza dire niente a nessuno, uscimmo dall'hotel e prendemmo una serie di metro ed in fine il treno che ci portò in quel piccolo paesino tra i campi.

La mia casa era lì davanti a me. Bella e semplice.
L'erba del giardino era cresciuta parecchio e mi arrivava alla vita.
Dopo aver attraversato il vialetto andai ad aprire la porta. Fui travolta dall'odore familiare di polvere e legno.
Faceva freddino, forse c'erano solo quindici gradi. Chiesi ai ragazzi di aprire le ante per far entrare un po' di aria. Io andai ingarage ad alzare il contatore e ad accendere l'acqua e il metano, seguendo le istruzioni di mio padre l telefono. Mi feci aiutare dai ragazzi a portare un po' di legna in casa pee accendere la stufa.
Dopo diversi minuti almeno la sala si stava scaldando e di conseguenza anche la cucina comunicante.

La Parte Migliore Della Vita (EXO~BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora