40 capitolo Annabelle

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Chiudo subito la chiamata e fisso Mattia con uno sguardo spaventato.
"Hai paura di tua madre?"disse ridendo.
"Non c'è niente da ridere,ora mi metterà in punizione!"dissi alzandomi in piedi.
"Dai torna qui!"disse facendo la faccina triste.
"No,posso farmi una doccia?"dissi camminando avanti e indietro per la stanza.
"Uffi...e va bene"disse per mettersi a braccia conserte.
Lo baciai sulla fronte e andai in bagno.
Entrai in bagno e mi guardai allo specchio.
"Lui...lui si è innamorato di me"dissi tra me e me e toccai lo specchio.
"Lui dice che sono bellissima"dissi sorridendo.
Mi uscirono delle lacrime mentre continuavo a sorridere.
Io lo amo.
E lui sarà sempre il mio principe.
Entrai nella doccia e continuai a pensare a  lui per tutto il tempo.
Uscii venti minuti dopo che fui entrata.
Mi asciugai velocemente i capelli e mi misi le mutande e il reggiseno di prima e poi mi coprii con un asciugamano.
Raggiunsi la camera di Mattia e quando l'aprii vidi Mattia seduto sul letto a fissarmi.
Era ancora senza maglia.
"Che hai da guardare?"dissi arrossendo.
"C'è una bella visione"disse con un sorriso malizioso.
"Non fare lo scemo"dissi cercando la maglia che mi aveva prestato.
"Cerchi questa?"disse prendendo una maglia da dietro di lui.
"Dammela"dissi sorridendo.
"Vienitela a prendere se ci riesci"disse sorridendo.
"No...prendo un'altra maglia"dissi con un sorriso malizioso e mi recai nell'armadio accanto a me.
"Eh no!"disse raggiungendomi e mettendosi davanti a me.
"Prima un bacio"aggiunse e mi fece alzare il viso per guardarlo.
Annuì e gli diedi un bacio alla veloce.
"Solo questo?"disse facendo di nuovo la sua faccina tenera.
Poi mi guardò da capo a piedi e sorrise.
Mi levò l'asciugamano che era avvolto attorno al mio corpo.
Diventai rossa come un peperone e mi coprii la faccia.
Non voglio farmi vedere da lui in intimo ora.
Presi l'asciugamano che era caduto per terra e uscii di corsa dal bagno.
Sentii i suoi passi dietro di me e allora mi chiusi in bagno.
"Apri!"disse ridendo.
"No!"dissi ridendo.
"Guarda che sfondo la porta!"disse cominciando a bussare.
"Provaci"dissi sorridendo.
Mentre parlava non feci caso a cosa dicesse perché ero impegnata a cercare un'altra maglia.
Vidi una magli tutta bianca maschile e la misi.
Bene,mi arrivava a metà coscia.
Ma non c'è altro.
Nemmeno dei pantaloni.
Aprii lentamente la porta e subito trovai davanti a me Mattia che sorrise.
Poi mi prese per i polsi e mi appoggiò al muro e cominciò a baciarmi.
"Quanto ti sta bene la mia maglia"disse con un sorriso da pervertito.
"Stai zitto"dissi poggiando una mia mano sulla sua guancia e gliela accarezzai.
"È troppo bello essere amato da te"disse sorridendo.
"Ma la felicità non sta nell'amati:quella è soltanto una soddisfazione di vanità a disgusto.
La felicità è nell'amare,Mattia"dissi sorridendo.
"Allora è bello amarti"disse sorridendo.

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