Capitolo 19

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-Non ti allontanare,che qua ti perdi-
-Vabenee-dico sbuffando
-Quando anche mamma torna ci parliamo-dice portandomi una mano alla spalla

Annuisco sorridendo e poi inizio a scendere le scale,in questo palazzo sembra non ci sia un'anima viva

-Sorry,you have lost your mobile phone-sentì dire da una voce maschile
-Eh?Ah,I'm Italian-dissi girandomi
-Ah meglio così,se incontravo un'altra inglese impazzivo,comunque ti é caduto il cellulare sul tappeto-disse indicandomi il tappeto
-Oh grazie-dissi raccogliendolo
-Sei nuova qua?Non ti ho mai visto-disse allungandomi la mano
-Si,sono Sara,la sorella del ragazzo del 43B-dissi stringendogli la mano
-Ah,Luca,è l'unico italiano qua dentro,comunque,mi chiamo Federico-disse sorridendo
-Vabene,allora ci vediamo-
-Certo!-

Lasciai la presa ed aprì il portone
Sono le 16.30,e qua per le strade c'é già parecchia gente
Presi il cellulare,e digitai il numero di Ale

"Pronto?"sembrava avesse la bocca piena
"Mangi alle tre e mezzo del pomeriggio?"chiesi ridendo
"Oi Sara,eh si,ci siamo svegliati tardi tutti e tre"
Feci una piccola risata senza smettere di guardare le vetrine
"Allora come va la?"chiese dopo poco
"Per ora bene,oggi io e mio fratello parliamo con mamma"
"E com'é lì?"
"Non è proprio così male,c'é sempre gente per strada,e le vetrine sono tutte bellissime"dissi sorridendo
"Ma manchi tu"aggiunsi
"Qua casa è triste senza te"
"Ti prometto che torno presto"
"Vuoi parlare con Dani e Stash?"
"Siii"
Sentì qualche rumore e poi la voce si Stash
"Giganteee"urlai
"Nanettaa"disse ridendo
"Come va li senza di me?"chiesi
"Eh,la tua allegria manca"
"E con Carmen?"
"Sempre tutti bene,l'abbiamo fatto"
"E che lo vieni a dire a me?"dissi ridendo
"Eh devi essere aggiornata su tutto"
"Dai su stupido,passami Daniele"
"Ai suoi ordini"
Risi e poi sentì la voce di Dani
"Coglioneee,mi manchi"dissi non appena rispose
"Stronzaa,pure tu"
"Stai trattando bene la mia amica?"
"Sempre,tu più tosto,vedi di non far soffrire il mio amico"
"Giuro che torno presto"
"Ti ripasso Ale?"
"No dai,salutamelo"
"Vabene,ci sentiamo"

Staccai e ritornai con lo sguardo sulle vetrine
Notai in un negozio una giacca di pelle nera che mi fece ricordare Ale
Notai che costava anche poco,entrai e con un po' di gesti riuscì a far capire alla commessa che avevo bisogno di quella giacca
Ritornai a casa dopo un'oretta

-Già di ritorno-disse mio fratello
-E questa?-aggiunse indicando la busta
-È una giacca-dissi prendendola dalla busta
-Per te?-
-Per Ale..-
-Aah,mamma comunque torna tra un po'-

Annuisco e torno in camera
Sistemo la giacca su una sedia,non so per quanto tempo dovrò tenerla lì sopra

A Ale:Ti ho comprato un regalo

Da Ale:Mhh,ora mi tieni in ansiaa,hai parlato con tua madre?

A Ale:Non ancora,tra un po' torna dal supermarket e ci parliamo

Da Ale:Dai su,vedi di convincerla che già mi manchi

Sorrido e blocco il telefono
Lo appoggio sul comodino di fianco al letto e mi porto entrambe le mani sulla pancia
Sbuffo di tanto in tanto aspettando mia madre
Ritorna dopo un'oretta piena di buste
La aiutiamo a sistemare un po' di cose,prendiamo un bel respiro ed iniziammo a parlare

-Mamma,ti dobbiamo parlare-disse ansioso mio fratello
-Tesori ditemi-disse sedendosi su una sedia
-Cioé beh,é Sara che ti deve parlare-
-Già...-
-Dai su non tenetemi sulle spine-
-É che beh,non so come farti capire,ma ho bisogno che ritorniamo a Napoli il più presto possibile-dissi sedendomi
-Ancora con questa storia?Ti ho detto che restiamo qua per non so quanto tempo,ma parecchio-disse battendo una mano sul tavolo
-Tu non capisci proprio.
A Napoli io ho la mia vita,ho 17 anni,anch'io ho il diritto di avere una migliore amica,un ragazzo che mi ama,degli amici,anch'io ho il diritto di vivere una vita da comunque 17enne-
-Sara no e basta,non so tra quanto ritorneremo-
-Per una volta,porca puttana,prova a capirmi,prova a metterti nei miei panni.
Credi che a me papà non manchi?Beh ti sbagli.
A me papà manca più di tutti.
Lo capisco che a te manca papà,perché manca a tutti,ma questo non puo' impedirmi di vivere la mia vita,come avrebbe voluto papà.
Papà avrebbe voluto che io fossi felice,con degli amici,che per colpa tua potrei perdere da un momento all'altro.
Ogni tanto mamma,prova a capirmi-

Non la lascio parlare che subito corro in camera sbattendo la porta.
Mi getto sul letto,ma senza piangere,sono troppo arrabbiata per far uscire le lacrime.
Sento aprire la porta dopo poco,e la figura di mio fratello mi piomba accanto

-Ho provato anch'io,ma non ne vuole proprio sapere-

Annuisco senza dire niente,e resto a fissare il soffitto
Tasto con la mano nel vuoto,e poi afferro il cellulare

A Ale:Non ne vuole proprio sapere.

Da Ale:Porca troia,piccola giuro che quando posso prendo il primo aereo e vengo da te

Sorrido un po' e poi blocco il cellulare riposandolo sul comodino
Nella stanza c'é silenzio tombale,si sentono solo i rumori della tastiera di Luca

-Senti,stasera esco,vieni con me?Ti presento anche la mia ragazza-interruppe nel silenzio
-Certo,non ci penso proprio a restare sola con mamma-

Cuori belliii

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