《Prendimi e crescimi||AF||

Capitolo 25

4 lunghissimi mesi dopo.

Oggi è 23 dicembre,e io e mia madre torniamo a Napoli domani,alla vigilia di Natale.
Fè sta sempre al mio finaco.
Ale...
Beh quasi mi viene da ridere.
Non si è fatto sentire dal giorno dopo che era andato via di qua.
Non mi ha fatto sapere Dani come stava,ho dovuto chiedere a Martina.
Se provo a chiamarlo mi riufiuta,e se gli mando un messaggio visualizza e non risponde.
Ho chiesto anche ai ragazzi se sapevano il perchè di questo ignoramento,ma mi hanno detto che in questi quattro mesi Ale non era più lui.
Rispondeva sempre male a tutti,litigava sempre con Stash e quasi ogni sera tornava ubriaco.

-Pronta?-mi chiese Fè accostandosi alla porta
Annuii
-Andiamo al pub?-chiese poi
Annuii ancora
-Hai intenzione di dire una parola stasera?-chiese ancora
-Si-
-Oh,bene-
-Muoviti andiamo-dissi tirandolo per un braccio

-Ale si è fatto sentire?-chiese mordendo il suo panino
Scossi la testa
-Pezzo di merd-
-Hei,vabene che è vero,ma io a lui ci tengo-
-Ah mannaggia la tua testolinaa-disse dandomi dei piccoli colpetti sulla testa

Risi e ritornai ad avventarmi sul panino.
Feci ordinare una birra,cosa che non avevo mai bevuto.
Fè mi guardò strano,poi ordinò.
La bevvi tutta,quasi d'un sorso.
Non era poi così male.
Me ne feci portare un'altra,che peró bevvi più lentamente.
Nonostante fossero solo due birre avevo deo giramenti di testa,non ne ero abituata,ho sempre bevuto cocacola.

-Sara,stai bene?-
-Si si-dissi
-Mh non mi sembra proprio.
Ora vediamo subito.
Ti manca Alessandro?-
-Da morire-ammetteei.
-Mh okkay,non stai bene.
Con il carattere che hai non l'avresti mai ammesso-
-Andiamo al prato?-chiesi stringendo i suoi polsi
-Si si,ma così mi fai male-disse fissandosi i polsi

Pagò il dovuto e mi afferrò a braccietto.
Andammo alla salita,che salì quasi traballante con il suo aiuto.
Ci sedemmo sul prato.

-Perchè mi manca?-chiesi
-Forse perchè lo ami?-disse scrollando le spalle
-Ma è così stronzo.-
-Lo so,ma l'amore non distingue i buoni e gli stronzi-

Mi lasciai cadere sul prato,tenendo gli occhi fissi al cielo.

-E pensare che la mia prina volta è stata qui,su questo prato,con lui-
-Basta Sara,ritorna in te.-disse lasciandosi cadere anche lui
-Ma io sto benissimo-

Sorrisi.
I giramenti di testa non li avevo giá da un po',ma volevo fargli credere che queste confessioni siano per colpa della birra,quando io so benissimo che è la verità.

-Credo che sarai la cosa che mi mancherá di più di questo posto stupendo-sussurrai
-Mandy...-sussurrò per poi abbracciarmi

Sorrisi per il 'Mendy'
Era un modo in cui aveva deciso di chiamarmi,e non so nemmeno da dove lo abbia preso
Sara è troppo semplice
Mollai la presa e ritornai a stendenrmi sul prato.
Erano le 23.
La mattina seguente avevo il volo alle 8.00,ma volevo passare più tempo possibile con lui,mi mancherá più di tutto.
È l'unico amico che ho qua.
Mi ascolta e mi sopporta sempre.
Sopporta tutti i miei sfoghi su quanto sia stronzo Ale.
Un po' mi dispace andare via,devo ammetterlo,anzi tanto.
Ma a Napoli Martina mi aspetta.
E pure il gigante ed il coglione.
Quel coglione che mi ha fatto preoccupare da pazzi.

-A domani alle 7.30 allora-disse dandomi un'abbraccio
-A domani-affermai

Salì l'ultima rampa di scale,infilai le chiavi nella serratura e feci una corsa in camera.
Mi tolsi le scarpe e mi gettai a peso morto sul letto.
Erano le 3.30 ed io non riuscivo a dormire.
Presi sonno verso le 6.00,svegliata poi dalla sveglia alle 6.30
Mi alzai ed andai a fare colazione con mamma e Luca.
Ci preparammo di fretta,ed andai a bussare Fè alle 7.20,un dieci minuti prima.

-Prontoo?-urlai abbracciandolo
-Uf,devi proprio andare via?-chiese con il broncio
-Si piccolo unicornoo-dissi scompigliandogli i capelli

Aspettammo mia madre e mio fratello e insieme ci avviammo all'aeroporto poco distante dal condominio.
Arrivammo lì,e con un grosso respiro abbracciai Fè,per l'ultima volta

-E ti prego,tu non dimenticarti di me-sussurrai
-Non potrei mai farlo,mi mancherai.-sussurrò stringendomi ancora più forte

Lasciai la presa da Fede ed andai da mio fratello,che strinsi in un abbraccio

-Mi mancherai fratellone-
-Anche tu sorellina.
E dici a quello stronzo che quando torno a Napoli gli spezzo le gambe e qualsiasi altro osso.-urlò mentre io e mia mamma ci avviammo

Mi girai e sorrisi,ad entrambi.
Andarono via una volta che io e mamma eravamo ormai dentro.

A Martina:Sto per partire,tra qualche ora sono lì,verso le 10.30

Spensi il telefono prima che quella signorina potesse annunciare delle cose.
Allacciai la cintura come suggerito dalla hostess e prendemmo il volo.

-Sara...siamo arrivati-
-Eh?Di giá?-dissi stiracchiandomi
-Hai dormito tutte le due ore e mezzo-disse sorridendo

Scendemmo da quel maledetto aereo e vidi Martina,in compagnia di Daniele e Stash.
Corsi ad abbracciare Martina,lasciando cadere la mia valigia sul pavimento

-Piccolo disastro quanto mi sei mancatoo-urlò
-Anche tu riccioli d'oro-dissi ridendo

Mi staccai da lei ed andai ad abbracciare Stash,che quasi mi soffocava.
Per ultimo abbracciai Daniele.
Dio e se mi era mancato pure lui.

-Tu,stupido coglione mi hai fatto prendere uno spavento.-dissi dandogli una pacca sulla spalla
-Non è stata colpa mia-disse stringendomi ancora più forte.

Ci avviammo verso l'uscita.
Mamma,Stash e Marty stavano parlando,anche io e Daniele

-Senti..ma quindi sta male?-chiesi piano
-Nessuno riesce a capire come sta.
Un attimo è felice e l'attimo dopo piange.
Risponde male a qualsiasi domanda gli si porga,beve più del dovuto,e litiga ogni santissimo giorno con Stash.
Solo tu riusciresti a capirlo-finì sospirando.

Annuii piano senza dire niente.
I ragazzi ci accompagnarono a casa,dove una volta lì iniziammo a sistemare tutte le cose.
Non smisi un attimo di pensare a quello che mi aveva detto Dani.

Solo tu riusciresti a capirlo.

Mi rimbombava nella testa,come un colpo di pistola.

MOMENTO SCLERO.
IL 23 FEBBRAIO INCONTRERÒ I RAGAZZI PORCA ZOZZETTA.
NON AVETE IDEA DI QUANTO IO SIA FELICE.
E VOI,ANDRETE AD UNO DEGLI INSTORE?