-" Jules?! Ma cosa ci fai qui! "- esclamai sbalordita.
-" Sei delusa, ti aspettavi qualcun'altro? "- mi chiese con uno sorrisetto malizioso. Sembrava molto più a suo agio qui, a scuola era perennemente misterioso e chiuso.
In un incomprensibile impeto di terrore ordinai alle mie gambe di scappare nel bosco, lontano dalle sue grinfie. Non sapevo neanche il motivo per il quale stessi fuggendo; era solo Jules. Dentro di me però qualcosa mi diceva che lui non c'entrava niente con me. I miei piedi schiacciavano il tappeto di foglie rossastre della pineta e improvvisamente un ombra velocissima mi era sfrecciata di fianco, troppo rapida per capire cosa fosse. Subito dopo andai a sbattere contro qualcosa e appena me ne accorsi mi preparai ad affrontarlo, quanto due possenti (e familiari) braccia mi sollevarono da terra per le spalle: Jules, ancora lui. Mi stava riportando in fretta alla casetta nella quale mi ero svegliata mentre io mi dimenavo cercando di liberarmi da lui, ma invano.
-" Non stai ferma un secondo eh? "- mi disse con quel sorriso sarcastico e un po' infastidito stampato in faccia. Mi mise a sedere su uno scoglio che confinava con la spiaggia. -" Adesso sta buona, voglio solo parlarti. "-.
Ovviamente non credevo ad una parola, infatti non appena si girò avrei voluto saltare in piedi e mettermi a correre ma la volontà di fuggire era minore di quella di saperne di più. Così mi ero decisa a starlo a sentire.
-" Allora, vediamo, da cosa potrei cominciare... Ho tante cose da raccontarti, dolcezza. "- mi aveva detto con tono spaventosamente soave e dolce.
-" Intanto non ti azzardare a chiamarmi mai più dolcezza! Ci conosciamo appena!! "-
-" Questa è una delle cose di cui ti volevo parlare, dolcezza. Io ti sono... familiare, non è così? "- vedendo la mia espressione sbalordita, come se mi stesse leggendo nel pensiero, aveva continuato a parlare. -" Non è casuale che lo sia, anche se è tanto che non ci vediamo, anzi tu non mi hai mai visto ma io ti sorveglio da non poco tempo."
- "E perché dovresti farlo? Io non ho bisogno della tua protezione!"- esclamai in preda all'ira.
- "Infatti non è per proteggerti che lo faccio. Voglio solo vedere come se la cava la mia sorellina." La sua cosa? Sperai di aver sentito male. "Beh, non dici niente?"
- "Cosa dovrei dire? Disperarmi o essere felicissima? Certo che no, il massimo che posso fare è mettermi a ridere." dissi accennando un sorriso di sfida.
- "Non mi credi." Affermò, ma non sembrava sconfitto. "Allora come faccio a sapere che non vuoi parlare di questi 'sogni' ad Alice?" Impietrii un momento ma l'attimo dopo misi in funzione la parte razionale del mio cervello e riposi a tono.
- "Ovvio, perché questo è soltanto un sogno."
- "Se questa è l'unica ancora che ti tiene salda al non voler credere che siamo fratelli, allora fra poco ti ricrederai." Sbuffai esasperata.
- "Non ti sto dicendo una bugia. Siamo proprio fratelli! Sai quelli che hanno la stessa madre e lo stesso padre? Puoi mettermi alla prova se vuoi: so ogni cosa." - capiva benissimo che non lo stavo a sentire neanche lontanamente.
- "Allora perché né mamma né papà mi hanno mai detto nulla di tutto ciò?"
- "Questo è semplice, perché loro non lo sanno, o meglio, loro non ne hanno la minima idea. Ma di questo ne parleremo un'altra volta, sei già abbastanza scossa. È meglio ritornare nella tua realtà adesso."
-" Ma... !"
-" No no no, niente ma, tanto non ti ricorderai niente di questa conversazione né di tutta questa faccenda."
Non avevo avuto nemmeno il tempo di ribattere che con un movimento fulmineo della sua mano tutto aveva cominciato a roteare, facendomi girare la testa. Avevo mille domande in testa. Cosa non sanno i miei genitori? Aveva detto che avremmo parlato un'altra volta, ma un'altra volta quando? E anche che 'dovevo tornare nella mia realtà', ma quale realtà? Ed era vero che non avrei ricordato niente di tutto ciò?
-
Mi sveglio come spesso accade all'improvviso e, guarda che novità, la sveglia sta suonando all'impazzata indicandomi che, seconda novità della giornata, sono in ritardo. Mi preparo, stampo un bacio sulla guancia a mia madre e mio padre e vado da Ali. Arriviamo a scuola appena in tempo, e in lontananza vediamo una figura tutta in nero, che si sta avvicinando: Jules.
-" Ti sta sbranando con gli occhi. " mi dice Alice guardandolo.
- " No, al massimo sta guardando te!" Non fa in tempo a replicare che lui è già arrivato di fianco a noi e ha cominciato a parlare.
-" Ciao Alice!" Le dice e io le pianto una gomitata tra le costole come per dire 'te l'avevo detto!'. Lui sembra non notarlo e continua: "Sabato c'è una festa, volevo chiederti se ti va di venire; ah e... anche tu Isobel puoi venire se ti va." Dice rivolgendosi a me.
- "Bé, veramente io..." Cerco una scusa per tirarmi indietro: si vede che non sono la benvenuta.
- "Oh ceeerto che ci va! Vero Isa?" Mi dice lanciandomi una delle sua occhiate di fuoco per le quali è famosa. Io annuisco rassegnata, non voglio fare brutta figura.
- "Bene allora ci vediamo a casa di Ryan alle 9.30. Sapete chi è Ryan, vero? Ryan Jennings? Oh certo che lo sapete, siete qui da quasi quattro mesi ormai." Dice con una punta di imbarazzo alla fine. Non sapevo che le guance di ragazzi del genere fossero capaci di arrossarsi.
Ali annuisce entusiasta e Jules se ne va soddisfatto con la sua camminata da strafigo. Mi giro con lo sguardo verso la mia migliore amica.
- "Alice Fairwood! Come ti è venuto in mente di accettare il suo invito alla festa di Ryan? Di RYAN stiamo parlando! Ti sei già dimenticata quanto lo odiamo?" Esclamo furiosa.
- "Isobel Gray! Certo che non mi sono dimenticata quanto non lo sopporto, ma alla festa ci saranno almeno ottocento persone, non dobbiamo per forza stare di fianco a lui. Sarà un'occasione per fare nuove conoscenze." disse cln un sorrisetto malizioso "E poi hai detto tu che dobbiamo conoscere meglio il seducente, attraente, misterioso Jules..."
- "Va bene verrò, ma se mi annoio prendo la macchina e me la svigno." Le dico mentre entriamo in classe. A dirla tutta mi aveva già convinto al 'faremo nuove conoscenze'.
- "Ci divertiremo un mondo! La nostra prima vera festa!!" Dice entusiasta.
La giornata è insolitamente monotona ma per fortuna oggi usciamo prima. La campanella suona e accompagno Ali a casa. Prima che entri le dico: -" Allora... vedo che qualcuno ha preso una cotta per Jules..." Questa volta il sorriso malizioso ce l'ho io.
- "No, ma che dici! ...Comunque" dice cambiando argomento "la festa è fra solo due giorni quindi aspettati pomeriggi di shopping sfrenato! Prima compreremo i vestiti poi il trucco e infine dovremo farci i capelli!" dice entusiasta, un po' troppo per i miei gusti.
- "Non vedo l'ora..." dissi roteando gli occhi. E con queste parole salgo sulla bici e torno a casa.
Jules's Pov
Stanotte sono finalmente riuscito a parlare con Isobel e dirle che siamo fratelli! Spero che mi prenderà sul serio. Ci sono molte cose che deve ancora sapere, soprattutto su i suoi, anzi i nostri genitori. Voglio trovare un modo per dirglielo senza che svenga per lo sconcerto. Prima però sarò costretto raccontarle di tutto il resto, il che non è facile e per farlo si deve fidare di me anche qui. Sono riuscito a invitare Isobel e Ali alla festa di quello snob di Ryan, non so come faccia a piacere a tutte le ragazze del liceo: è solo un riccone viziato. Penso di piacere ad Alice, stare con lei potrebbe aiutarmi ad avvicinarmi a mia sorella senza dare nell'occhio e in più avrei una ragazza in questa dimensione.
Eccomi di nuovo qui! Allora che ve ne pare della scoperta di Isobel?? Quando scoprirà tutto il resto come reagirà? Spero vi intrighi questa storia e che continuiate a seguirla...
- Antea :)
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DARK SOUL
ParanormalDal capitolo 13: «L'amore è il peccato dei demoni.» ••• Isobel Gray è una delle più normali quindicenni della Terra. Sogna costantemente che le succeda qualcosa di spettacolare e un po' sovrannaturale, come nei romanzi che legge, che le cambi la vit...