8. "L'ANGELO CADUTO"

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- "Jules!" urlai correndo verso la spiaggia. "Jules dove sei! Devo parlarti!" dopo quello che era successo ieri notte non riuscii a darmi pace, cos'era quella creatura che stava per assalirmi? Mi ricordai le sue gambe esili e pallide, il corpo interamente coperto di sporcizia, fango e foglie. La schiena così magra che s'intravedevano le costole. Non lo vidi in faccia -per fortuna- e se lo avessi guardato sarei morta dalla paura, solo per quello spavento ero svenuta, figuriamoci anche il viso, e se mi avesse attaccata... rabbrividii. Dovevo assolutamente trovare mio fratello. Mi doveva delle spiegazioni, in più era stato lui ad invitarmi alla festa di Ryan. Mi avviai verso il bosco chiamandolo a gran voce, ma di lui non c'era traccia. Provai ad alzare gli occhi ma tutto ciò che vedevo era fogliame su fogliame che copriva il cielo azzurro. All'improvviso una macchia indistinta si fece largo tra le fronde; impaurita ancora dall'episodio di stanotte decisi di tornare nella casetta vicino alla spiaggia e aspettarlo lì. Mentre correvo verso la distesa di sabbia, sentii un tonfo dietro di me e sobbalzai. Mi girai di scatto e quello cha avevo davanti era proprio lui.

- "Jules, non hai sentito che ti chiamavo? Ti sto cercando da almeno dieci minuti."

- "Scusa ma è da quando ti ho portata qui che non ti svegli e ne ho approfittato per farmi un giro" mi spiegò facendomi scorgere le (stupende) ali nere dietro la schiena.

- "Ah ok. Suppongo che sia passato un bel po' da quando sono qui. Perciò, bando alle ciance, prima che tu mi riporti nel mio letto devo assolutamente sapere cos'era la creatura di ieri sera." gli chiesi curiosa.

- "Quale creatura?"

- "Ehi, ci sei... Ieri sera quell'essere mi stava per attaccare e tu mia hai salvato." gli spiegai ansiosa.

- "Cosa? Frena frena. Ieri come al solito ti ho trovata verso le 23.30 nel tuo letto, ti ho presa in braccio e ti ho portata qui." Vedendo la mia espressione più frastornata che mai capì che c'era qualcosa sotto e continuò "Spiegami nel dettaglio cosa hai visto."

Gli raccontai del mio 'incontro' con quella creatura e poi qualcuno -che assomigliava tantissimo a lui, ma che poteva benissimo essere qualcun altro dato che ero mezza svenuta- mi salvò dalle sue grinfie, ma prima di arrivare a casa stavo già dormendo.

- "Aspetta, quell'essere era alto, molto più alto di te, gracile con le ali lacere?"

- "Già è proprio così!" gli spiegai impaziente per la milionesima volta.

Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e... "Non spaventarti ma, quello che hai visto era... era un Angelo Caduto." poi trattenne il fiato in attesa della mia reazione.

- "CHE COSA?! Intendi che quel 'coso' si sarebbe potuto impossessare di me, mentre tu eri con la mia migliore amica a spassartela!" sbraitai.

- "Lascia fuori Alice, non trovandoti più abbiamo pensato te ne fossi andata visto che di certo non stavi pomiciando con qualcuno in una camera da letto. Poi, se mi avessi ascoltato, non si sarebbe potuto impossessare di te, sei un Angelo, e se ci avesse  provato sarebbe stato colpito da una specie di scarica elettrica. Comunque resta ancora irrisolta la questione di chi ti abbia portato a casa nella tua stanza e come facevi ad essere in pigiama quando ti ho trovata."

Non mi ero resa conto di avere indosso dei pantaloncini e una maglietta. Mi guardai velocemente e sì: ero in pigiama.

- "Oh cavolo sei in ritardo, sono già le 7.10 nella Dimensione Umana." mi disse Jules guardando un orologio invisibile, ma non feci in tempo a chiedergli niente che già mi sentivo girare la testa e con essa tutto il corpo.

-

La sveglia sobbalza sul comodino mentre io mi alzo stiracchiandomi la schiena e sfregandomi gli occhi. Guardo il display del cellulare per vedere se ci sono nuove notifiche e Miseriaccia! mi accorgo che è domenica. Svegliarsi così presto di domenica: un'eresia! Ormai il guaio è fatto, non c'è alcuna possibilità che io riesca ad addormentarmi così, scendo per fare colazione. I miei passi sui gradini delle scale sono molto rumorosi ma non me ne preoccupo non c'è nessuno in casa. Una volta in cucina apro il frigo per prendere il latte e cerco nella dispensa i biscotti. Poi mi siedo sullo sgabello e penso un po' al sogno di stanotte. Ormai è già da tanto tempo che non ricordo i miei sogni ma quello di stanotte sì, anche se abbastanza confuso. Era notte ed io mi trovavo in un parco con molte panchine e perfino una fontana. Ad un certo punto vedo qualcosa tra i cespugli e vado a vedere. Una creatura nascosta tra le foglie si stava alzando per venirmi incontro ma non era del tutto umana. Era alta almeno 2 metri ed era pallidissima tanto che riuscivo a scorgere il reticolo di vene sotto la pelle incrostata di fango. Poi qualcuno mi prese al volo poco prima che quell'essere si girasse e mi portò lontano da quel parco. Mi disincanto da quel sogno macabro per riportare l'attenzione sul biscotto gocciolante di latte. Finito di mangiare poggio tutto nel lavandino e vado a farmi una doccia, mi sento come se avessi i postumi di una sbornia, nonostante non avessi bevuto neanche una goccia di alcol ieri sera.

Credo sia venuto il momento di uscire, prendo la giacca e vado a fare una passeggiata in riva al fiume. Camminando per le strade vedo la gente accalcarsi sui marciapiedi e sulle strisce pedonali, in lontananza si vedono già le sponde del fiume circondate da colline verdi. Mentre entro dai cancelli del Great River Park sento le voci dei bambini sugli scivoli e sulle altalene, l'abbaiare dei cani al guinzaglio dei padroni, le vecchiette sulle panchine intente a chiacchierare. Mi fermo sul muretto di un ponte piastrellato di pietre irregolari e ormai consumate dal tempo mentre fisso incantata il mio riflesso sul pelo dell'acqua. Passano qualche anatra e un paio di cigni che rovinano la mia immagine sul fiume. All'improvviso una vibrazione nella tasca della mia giacca mi risveglia dai miei pensieri.

-HEI, SEI SVEGLIA? Il messaggio è di Alice.

-SONO AL PARCO. CHE C'È?

-TI VA DI VENIRE DA ME. DEVO PARLARTI *-*

-OK ARRIVO :)

Venti minuti dopo sto suonando il suo campanello in attesa che mi apra.

- "Buongiorno signora Fairwood." Dico salutando la madre di Ali.

- "Vieni entra Isa, Alice è nella sua stanza."

Percorro il corridoio tappezzato di quadri e soprammobili. Alla fine del corridoio c'è la sua camera. Entro senza bussare, ormai è un'abitudine, in quella stanza dipinta completamente di rosa e con un ordinato scaffale di libri e... peluche. Ali è sdraiata a pancia in giù sul letto e mi fa cenno di avvicinarmi.

- "Isaaaa, dove sei finita ieri? Ti abbiamo cercato dappertutto."

- "Oh tranquilla, mentre tu e Jules vi divertivate lasciandomi sola –preciso- io ho vagato per tutta la sera in cerca di una persona loquace con cui passare la serata. Poi sono andata in giardino e..." solo in quel momento mi rendo conto che non ricordo più niente di quanto era successo ieri notte. Come se avessi un buco nella memoria, come se una gomma mi avesse cancellato quella parte della serata. Decido di non dire niente ad Alice, 'sarò solo stanca' mi dico. "Poi sono andata a casa."

- "Come? Da sola, a piedi?"

- "Già. Allora cosa c'era di così importante da dirmi?" chiesi tentando di cambiare argomento.

- "Ehm... a proposito di ieri sera, Jules ed io dopo aver bevuto qualche drink e ballato un po'... MI HA BACIATA!"

- "Aliii! Lo sapevo che gli piacevi. Dimmi. Tutti. I. Dettagli." Le dissi con fare malizioso e autorevole.

- "Allora ci siamo allontanati dalla gente e dalla musica, per appostarci in un luogo più appartato. Poi mi avvicinò alla parete e contemporaneamente al suo corpo mise le sue labbra sulle mie e BOOM sono esplosa dentro. È stato così perfetto..." dice con voce sognante.

- "La mia migliore amica ha dato il primo bacio!" urlo.

- "Shh così mia mamma ci sentirà!" non fa in tempo a finire la frase che già scoppiamo a ridere. Sono così felice per lei.

Trascorriamo un paio d'ore insieme poi andiamo a mangiare insieme al fast food in fondo alla strada. Alle 4 saluto Ali e ritorno a casa per fare i compiti.

Jules's Pov

Ieri sera è stato fantastico: finalmente ho baciato Alice! Lo sognavo da così tanto. Ma la festa di Ryan era veramente orrenda, c'erano solo ragazzi ubriachi e persone che si baciavano dappertutto. L'unica cosa bella, anzi stupenda, è stata Ali. Quando l'ho vista con quel vestito a casa di Isobel mi sono dovuto trattenere dal saltarle addosso, era così dannatamente sexy ed elegante allo stesso tempo. A proposito di Isa, dopo l'incontro con quel "Caduto" voglio verificare che non si sia fatta niente; anche solo al pensiero che l'abbia toccata con quelle sue luride mani da peccatore... mi viene da vomitare. Devo assolutamente portarla all'Accademia, anche se questo implica infrangere le regole.





Salve a tutti, miei Nephilim! Amatemi per aver caricato questo capitolo mooolto prima del previsto. Dopo tutte queste novità che cosa succederà alla nostra piccola Isa? Posso solo svelarvi che da qui in poi cambieranno (quasi) ufficialmente le cose: la storia avrà una svolta, compariranno nuovi personaggi e modificherò un po' anche il mio modo di scrivere –che spero vi piaccia anche se sono solo alle prime armi- . Dato che come avete potuto vedere ho cambiato la copertina, volevo chiedervi se questa vi piace di più; ho preso spunto da quella stupenda di AYMOR, storia di dianarossi3. Detto questo fatemi sapere con tanti commenti quale preferite.

-Antea :D

DARK SOULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora