16. TRADIMENTI

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Qui sopra Selene 

Durante la pausa pranzo non andai in mensa, bensì in biblioteca. Avrei aspettato Isaac lì. Inoltre, vista la mia scarsità in Storia degli Angeli, decisi che non sarebbe stata una cattiva idea studiare qualcosa; anche perché il mio tutor si era rifiutato di aiutarmi nello studio e sicuramente non mi sarei fatta aiutare di Samuel. A quel pensiero mi ritornarono in mente tutti gli avvenimenti della sera prima...

<<Sì, amici che fanno questo...>> e mi si avventò sulle labbra. Le mani calde dietro la schiena, i brividi che correvano su e giù dalla spina dorsale, i nostri corpi così vicini. E poi l'illuminazione che fece crollare tutto.

Una stretta allo stomaco mi distolse dai ricordi e mi ricordò che avrei dovuto studiare. Aprii il libro e cominciai a concentrarmi. Sui libri della biblioteca appariva tutto molto più chiaro e finalmente riuscii a cavare qualche ragno dal buco. Avevo appena finito di studiare i primi cinque capitoli e stavo per iniziare quello sulla Dimensione Demoniaca, della quale non sapevo niente, quando udii qualcuno urlare il mio nome sottovoce. Mi girai e trovai Lea e Aria sulla soglia. Raccolsi in fretta le mie cose e andai loro incontro.

- "Hei, che fai oggi pomeriggio?" mi chiese Lea.

- "Oh, niente di ché. Fra un'ora ho allenamento con Isaac. Voi, non andate in palestra con gli altri?"

- "Sì, dovremmo ma tutti gli allenamenti sono sospesi oggi. Ti va di fare una passeggiata con noi, o andare al bar a prendere un caffè?"

- "C'è un bar all'Accademia?"

- "Sì, è vicino alla palestra. Andiamo lì tutti i giorni dopo allenamento."

- "Ah, forte. Vengo volentieri."

Così ci incamminammo tutte tre insieme verso la caffetteria senza smettere di parlare. Parlammo di un po' di tutto: la nostra vita prima dell'Accademia, delle nostre vecchie amiche, dei nostri genitori. Le ascoltai curiosa ma io non avevo molto da dire se non crogiolarmi nei ricordi. Qualche giorno prima avevo chiesto a Jules se c'era un modo di rivedere tutti (o almeno una parte di) coloro che facevano parte della mia vecchia vita. Scoprii che mio fratello ne aveva cercato uno ma non aveva trovato niente di utile, sennò me l'avrebbe già detto o sarebbe già partito per rivedere Alice. Ogni volta che parlava di lei gli si illuminava lo sguardo ma appena si rendeva conto che era pressoché irraggiungibile si intristiva. Quando toccammo l'argomento genitori io fui restia a parlarne, dopotutto non sapevo neanche chi fossero. Arrivate al bar ci sedemmo e ordinammo tre cappuccini e due paste, io ne feci volentieri a meno: avrei rimesso tutto durante l'allenamento stremante con Isaac. Mentre aspettavamo l'argomento dei nostri discorsi cambiò totalmente andando a riversarsi sul gossip. Aria e Lea dissero che girava voce che una ragazza avesse visto le ali di Isaac e che le avesse descritte come stupende: un'apertura alare di quasi tre metri, candide e colossali.

- "Beh, non sono poi tutta questa grandezza!" dissi loro.

- "Oh Santo Cielo! Gliele hai viste!" gridarono in coro loro due per poi abbassare il tono e guardarsi in giro per vedere se qualcuno avesse sentito.

- "Sì. Ma questa ragazza ha proprio esagerato, certo sono molto morbide al tatto ma non sono così enormi."

- "Le hai anche toccate quindi! E ti ha già fatto la proposta? Com'è stato? Eleonor: raccontaci tutto." Disse Aria cercando di contenere un'inspiegabile euforia.

- "Eh? Che proposta?"

- "Di matrimonio, sciocchina."

- "Di MATRIMONIO?"dichiarai frastornata. Esse si scambiarono uno sguardo interrogativo e subito dopo fecero due calcoli e la loro espressione mutò da gioia in disgusto misto a stupore.

DARK SOULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora