Un odore dolce mi solleticò le narici e mi portò ad alzare la schiena dal divano.
- "Ben svegliata sorellina." disse una voce. Mi ci devo ancora abituare a questa faccenda della sorellina, dopo tutto ciò che era successo sembrava la cosa più normale, in più c'era un non so ché che mi spingeva a credergli –legami di sangue forse, o telepatia tra Angeli- pensai. Aprii gli occhi con una smorfia: la camera era molto illuminata.
- "Cos'è quest'odore?" chiesi.
- "Sto facendo i pancakes, spero ti piacciano perché ci ho messo un bel po' a cucinarli."
- "Ah sai pure cucinare? Comunque per me è notte fonda e ho cenato tipo due ore fa con i miei genitori perciò sono costretta a rifiutare."
La sua espressione sembrò per un momento delusa ma si ricompose subito. "Bhe –disse appoggiando i pancakes sul tavolino e sedendosi al mio fianco- dato che non vuoi queste delizie devo parlarti dei nostri genitori."
Una scossa mi percosse tutto il corpo, ancora non potevo credere che mia madre e mio padre non fossero veramente mia madre e mio padre. Se con la storia dell'essere fratelli è come se mi fidassi ciecamente di Jules, con la faccenda dei miei genitori non riuscivo a realizzare di aver vissuto così a lungo essendone all'oscuro; qualcosa non quadrava. Avevo bisogno d'aria
- "Jules, ti prego possiamo andare fuori a parlarne, qui si soffoca." gli chiesi.
- "Oh ma certo, questo ed altro per la signorina." Detto ciò con fare lusinghiero e ironico, un sorriso ci spuntò sulle labbra e ci avviammo all'esterno. Non era esattamente una bella giornata, il sole era completamente coperto da uno spesso strato di nuvole c'era però una luce bianca pungente molto fastidiosa per i miei occhi chiari. Mi misi seduta con le mani appoggiate alla sabbia tiepida al tocco e Jules accanto a me.
- "Allora in nostri genitori sono... un mistero. Dato che possediamo delle qualità angeliche presumo che siano dei Superiori, ma nessuno ne è certo."mi disse.
- "E come la metti con le nostre qualità in più –vedendo la sua espressione interrogativa mi spiegai meglio- alludo al tuo teletrasporto interdimensionale e alla mia telecinesi."
- "Anche quello è un mistero, insomma i figli dei Superiori non ce li hanno, che io sappia, magari i nostri avevano qualcosa di speciale oppure tutta la nostra dinastia!" Ci stava scherzando un po' troppo, infatti notando la mia espressione contraddittoria ritornò serio e continuò "Ma come ti dicevo non ho la più pallida idea di chi siano."
- "Vuoi dire che non c'è neanche un Angelo di qualsiasi tipo sulla faccia della Terra... della Dimensione Angelica" mi corressi "che conosce o conosceva i nostri genitori?"
- "No, aspetta non è proprio così, magari qualcuno li conosceva, il fatto è che non sappiamo di chi chiedere, insomma non conosco neanche il loro nome!"
Sembrava alquanto esausto così decisi di porgergli un'ultima domanda per poi chiedergli di tornare nel mio mondo.
- "Senti prima di andarmene vorrei chiederti come mai non ricordo nulla di questi incontri mentre quando vengo qui rammento ciò che accade nel mio mondo?"
- "Per protezione, insomma se tu un giorno decidessi di rivelare tutto quello che c'è oltre alla noiosa Dimensione Umana scoppierebbe il finimondo." mi rispose.
- "E questo durerà per sempre?"
- "Oh no, finché non farai il Solenne Giuramento di Appartenenza."
- "Il cosa? Sembra tanto una cosa antica."
- "Lo è, avrà tipo 7-8 mila anni. Ma adesso non devi preoccupartene. Verrà anche questo momento." Decise che la conversazione sarebbe finita lì e con il movimento della mano mi riportò nella maniera più dolce finora, nella Dimensione Umana.
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DARK SOUL
ParanormalDal capitolo 13: «L'amore è il peccato dei demoni.» ••• Isobel Gray è una delle più normali quindicenni della Terra. Sogna costantemente che le succeda qualcosa di spettacolare e un po' sovrannaturale, come nei romanzi che legge, che le cambi la vit...