Una parte di me sapeva che non poteva essere solo un sogno. Ne ero convinta perché non sarei mai stata capace di immaginarmi tutto questo, neanche dopo tutti romanzi che avevo letto. Ma la restante parte di me si stava chiedendo perché non potessi semplicemente allontanarmi dalla realtà e da tutti quei tradimenti; tanto, peggio di così.... Fu esattamente questo che pensai quando dissi 'Sì' a quell'uomo che ora era seduto di fronte a me.
Mi accomodai all'altro estremo del tavolo. Lui mi guardò nelle iridi, il mio verde smeraldo incatenato al suo familiare nero tenebra. Infine parlò: "Preferisci il ketchup o la maionese, sulle patatine?"
'Davvero?' Pensai. 'Mi hai fatto arrivare non so dove, inchinare davanti al tuo cospetto e vestire come una dama di corte e la prima cosa che mi chiedi è se io preferisca il ketchup o la maionese?!', quasi risi di me stessa. 'Perché preoccuparsi tanto quando so che questo è solo un sogno?' Spensi la parte di me che si stava preoccupando delle mie scelte e mi abbandonai a quell'incredibile situazione.
- "Nessuno dei due in realtà."
- "Benissimo. Avete sentito, mettevi al lavoro" dichiarò battendo due volte le mani.
Sembrava stesse parlando all'aria, poi in realtà dalle tende appese alle pareti sbucarono dei camerieri con dei vassoi. Mentre mangiava, l'uomo non spiccicava alcuna parola sensata, faceva soltanto degli inutili apprezzamenti sul cibo. Ad un certo punto mi stancai di vederlo spiluccare dall'ennesimo piatto. Non aveva senso sedere di fronte a qualcuno che sapeva letteralmente ogni cosa su di me, mentre io non sapevo nemmeno dove mi trovassi o chi avessi davanti. Così mi convinsi a chiedergli chi fosse.
- "Beh," mi rispose "per possedere tutto questo devo per forza essere una persona importante, non credi?" Disse indicando a braccia aperte la stanza tappezzata di affreschi e statue decorate con fili d'oro. "Ti credevo più intelligente, Isobel. Davvero non sei ancora riuscita a capire? Cosa ti insegnano in quella maledetta scuola?"
Francamente, me lo stavo chiedendo anche io.
- "Guarda fuori: paesaggio striato di rosso. Guarda me, adesso: persona importante con una corona in testa." Dichiarò indicando prima la vista fuori dalle vetrate e poi il suo capo, sul quale in effetti era poggiata di traverso una corona ornata di rubini e gocce d'oro colato.
Lo guardai confuso.
- "Non credi che se avessi già capito tutto non ti avrei posto questa domanda?"
- "Piccolo indizio: Non ha a che fare con gli angeli."
Mi balenò in mente un pensiero folle: 'Se non ha che fare con gli angeli allora...'
L'uomo intercettò il mio sguardo e sembrò leggermi nel pensiero quando disse: "Esatto piccola; benvenuta all'Inferno"
Ciao lettori che ancora seguono questa storia, non so come facciate ad avere tutta questa pazienza ma, come potete aver notato, mi sono un po' allontanata da Isobel e i suoi strani sogni, ma l'importante è che sono tornata! Fatemi sapere nei commenti se volete che continui :)
VULNERABLEMINDS
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DARK SOUL
ParanormalDal capitolo 13: «L'amore è il peccato dei demoni.» ••• Isobel Gray è una delle più normali quindicenni della Terra. Sogna costantemente che le succeda qualcosa di spettacolare e un po' sovrannaturale, come nei romanzi che legge, che le cambi la vit...