Come avevo previsto il mal di testa arrivò e quasi collassai dal dolore mentre altre immagini facevano breccia nella mia mente.
Aprii gli occhi. Ero al centro di una piccola stanza le cui pareti erano composte da massicci blocchi di pietra. Mi guardai a destra e a sinistra e lì vidi una piccola finestrella, mi avvicinai e guardai fuori. La prima cosa che mi saltò agli occhi fu ancora il perenne tramonto con striature rosse, rosa, arancioni e scarlatte che costituiva il panorama di quel luogo. C'erano diverse colline e alberi tutti neri perché contro luce. Dava una piacevole sensazione di tranquillità <<È bellissimo, non è così?>> Sobbalzai al suono di quella voce; prima non c'era nessuno. Mi girai e riconobbi l'uomo dalla capigliatura mora; il viso era ancora sfocato. <<Isobel, io so chi sei>> continuò senza aspettarsi una risposta << e tu, nel profondo della tua anima, sai chi sono io. Sono disposto ad accoglierti qui con me, lontana da tutte le persone che ti stanno ferendo. Sono disposto ad offrirti il mio aiuto e quello dei miei sudditi. L'unica cosa che ti chiedo in cambio è di dire Sì.>> Lo fissai negli occhi e risposi calma <<Stai mentendo: io non ti conosco. Questo è solo un sogno, mi risveglierò e parlerò con mio fratello e insieme risolveremo la situazione. Non ho bisogno di te!>> Egli si girò ed attraversò la stanzetta per rivolgere lo sguardo all'orizzonte infuocato, poi parlò: <<Non sto cercando di convincerti. Avrai un ultima possibilità per venire con me, dopodiché ti lascerò vivere la tua vita da Angelo.>> Mi guardò e io riuscii a percepire il suo sorriso. <<Arrivederci Isobel.>>
Mi svegliai che ancora mi girava la testa. Alla mia salute avrei pensato più tardi; guardai l'orologio: 18.17. Avevo ancora tempo. Aprii la porta e andai verso il dormitorio maschile sperando di non incrociare quelli che fino a questo pomeriggio erano i miei amici. Bussai con foga, finché Jules non mi aprì. Durante il tragitto avevo pensato al discorso che gli avrei fatto, ma tutte le parole mi sfuggirono dalla mente. Gli saltai al collo e a quel punto le lacrime mi stavano già scendendo sulle guance.
- "Hei sorellin- Oh! Ma cosa ti è preso adesso?" mi chiese barcollando all'indietro.
- "Io... tutti i miei amici, non... non mi vogliono più... Samuel... è uno stronzo e... I-Isaac" Fui colpita da un ennesimo singhiozzo disperato. Cercai di continuare a parlare ma non riuscii a spiccicare parola che Jules mi aveva messo a sedere accanto a lui sul letto cercando di capirci qualcosa.
Quando mi fui calmata provai a spiegargli degli ultimi avvenimenti e lui mi ascoltò attento.
- "Mi manca. La Terra, intendo. Mi piacerebbe soltanto tornare nella mia Dimensione per rivedere Alice e i miei cosiddetti genitori." Dissi ancora scossa da qualche singhiozzo "Sei sicuro di non aver trovato niente di utile in questi giorni?"
- "Ho provato a cercare tra migliaia di libri, quella volta sono riuscito a portarti qui dopo mesi di allenamento e ricerche. Ora non avrei la forza e Mordecai non mi lascerebbe mai farti ritornare indietro prima del Giuramento." Spiegò "Adesso hai bisogno di tranquillizzarti. Vado a prenderti un fazzoletto in bagno, okay?"
- "Grazie mille Jules" dissi ancora triste "ma forse ce n'è uno anche..." non riuscii a finire la frase perché lui era già andato in bagno. Feci per richiudere il cassetto che stavo aprendo ma qualcosa mi incuriosì. Lì in mezzo a qualche foglio scarabocchiato e delle gomme da masticare c'era una fotografia: la presi in mano e la scrutai tra le ciglia bagnate di lacrime. Riconobbi due volti: uno era mio fratello e l'altra era Alice. Erano così carini insieme. Mi rigirai la foto tra le dita per vedere quando fosse stata scattata. Riuscii a stento a trattenere un grido di sorpresa:
9/10/2016
Era stata scattata ieri! Nella mia testa frullava un'idea alla quale non potevo credere. Tutta la rabbia che avevo trattenuto fino ad allora sembrava riaffiorare tra le mie mani, strinsi i denti e accartocciai il foglio; mi girai appena in tempo per vedere l'espressione sbalordita di Jules. Mi corse incontro e prese fiato per spiegarmi.
- "Tu!" gli urlai contro "Come hai potuto! Ero disperata, e... mi hai mentito!"
- "Io... volevo solo che tu provassi a vivere qui con me tra gli Angeli." Cercò di dirmi tra le mie grida.
- "Con te? Tu non c'eri! Eri con la mia migliore amica! Mentre io soffrivo." Quasi bisbigliai quelle ultime parole. Corsi verso la mia camera già sapendo cosa avrei fatto.
Mi sbattei la porta alle spalle e chiusi a chiave. Poi buttai la chiave sotto l'armadio. Mi stesi sul letto e pregai con tutte le mie forze che quel mal di testa arrivasse in fretta. Ero stanca, stufa di questa vita. Avrei preferito vivere in un mondo fatto di niente. Basato sulla fantasia e sui sogni. Niente più insicurezze, né paura, né dolore. Volevo solo affondare e non risalire più. Probabilmente erano solo stupidi sogni quelli che comparivano nella mia mente, ma ormai ero disperata. Non restava altro che provarci. All'improvviso il cranio cominciò a martellarmi. Stavo per sprofondare in un sonno dal quale non mi sarei svegliata per un bel po'.
<<Sai, avevo quasi smesso di sperarci. Ma alla fine sei venuta>> Questa volta mi trovavo in una sala ampissima, le cui immense pareti erano ricoperte da affreschi, arazzi e decorazioni scarlatte, bianche e nere. Davanti ai miei occhi c'era un trono di pelle di ermellino sul quale era compostamente seduto il tipo dai capelli neri. Riuscivo a vedergli più chiaramente il viso, le rughe intorno agli occhi velati azzurri, qualche capello bianco alla base delle tempie. Me lo ero immaginato più giovane, nonostante fosse sulla cinquantina era un bell'uomo <<Allora Isobel cara, devi dirmi qualcosa?>> ci avevo riflettuto abbastanza ora l'unica cosa che restava da fare era dire... <<Sì.>>
Rieccomi con un nuovo capitolo, come potete leggere non sono morta né sono stata rapita; ho finalmente aggiornato DARK SOUL! Con questo sviluppo la storia prenderà un piega un po' diversa, ma lo scoprirete solo continuando a leggere (sempre se io mi decido a continuare ad aggiornare -.-)
- Antea :D
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DARK SOUL
ParanormalDal capitolo 13: «L'amore è il peccato dei demoni.» ••• Isobel Gray è una delle più normali quindicenni della Terra. Sogna costantemente che le succeda qualcosa di spettacolare e un po' sovrannaturale, come nei romanzi che legge, che le cambi la vit...