Mi svegliai ancora su quello scomodo divano a causa di una fastidiosissima luce puntata negli occhi. Cercai di aprirli, invano: la luce era troppo forte.
- "Jules, ma cosa...?
- "Ah bentornata dormigliona, non ti volevi alzare."
Mi misi a sedere e vidi Jules con una torcia accesa in mano e capii.
- "Cos'è tutto questo bisogno di svegliarmi ?" chiesi mentre presi dalle sue mani la torcia e la spensi.
- "Pronta per la notiziona... andiamo nella DIMENSIONE ANGELICA!"
- "Ma che problemi hai oggi, noi siamo GIÀ nella Dimensione Angelica." dissi scocciata.
- "Bé... non è proprio così. Ma ti spiegherò tutto dopo."
- "Dammi una risposta adesso o non vengo." gli dissi con fermezza.
La sua voce si addolcì – "E va bene. Dato che non hai fatto il Solenne Giuramento di Appartenenza, non potresti entrare dai cancelli della nostra Dimensione perché potresti ancora rivelare agli umani tutto del nostro mondo senza essere imprigionata nelle carceri. Ieri sera però hai incontrato quel Caduto quindi dobbiamo assolutamente andarci." Mi rispose con fare sbrigativo.
- "Sì, ma se dobbiamo andare nella D. Angelica, adesso dove siamo?"
- "Questo posto è una specie di limbo tra le due Dimensioni. Qui il tempo passa molto più in fretta, ecco perché dopo un'ora al massimo devi tornare in quella Umana."
Mi sorsero duemila domande a proposito del limbo. E se non potessimo più tornare indietro? E se un giorno Jules sbagliasse e dovessimo restare qui per sempre? Stando qui poco più di mezza giornata io starei via dal mio mondo quasi una settimana! Ma non feci in tempo a chiederne neanche una che lui mi prese per mano e fece quel gesto con la mano.
Se prima vorticavo e mi girava la testa ritornando dal limbo alla Dimensione Umana, andando alla Dimensione Angelica fu come se fossi in una centrifuga alla massima velocità. Per evitare di svenire chiusi gli occhi e mi concentrai solo sulla fermezza della mano di Jules sulla mia. Pian piano quella fermezza si attenuò finché non sentii mio fratello picchiettarmi sulla spalla e sussurrarmi di aprire gli occhi. Scossa da un moto di panico mi rifiutai categoricamente di vedere cosa c'era al di là delle mie palpebre. Ancora quel tamburellìo delle sue dita sulla mia spalla e la voce di Jules che mi disse piano - Dai Isobel, apri gli occhi e non preoccuparti, qui ci sono io -. Riluttante aprii un poco gli occhi aggrappandomi con tenacia al braccio di Jules, ma quello che vidi mi bastò per farmi spalancare la bocca: eravamo in un flusso di fili sinuosi e colorati. Le linee multicolori viaggiavano sfiorandoci la pelle ma senza toccarci, si estendevano languide e ondulate per uno spazio che sembrava infinito. Eravamo ancora mano nella mano fluttuando sopra un piano invisibile. - Jules ma... questo succede ogni volta che si va da una dimensione all'altra, cioè anche quando andiamo nel limbo? - - No, solo quando si va in una dimensione, per il limbo non funziona così, non c'è niente -. Non capii bene la spiegazione, ero troppo curiosa di toccare uno di quei fili serpeggianti ma Jules mi fermò ancora prima di poter scegliere quale, sussurrandomi - No, ferma! Se li tocchi finiremo in un'altra dimensione e non so se sarei capace di tornare indietro -. Spaventata mi ritirai immediatamente la mano e gli chiesi perché mi stesse parlando così piano. Lui mi rispose: - Tutte queste linee, che equivalgono ciascuna ad una dimensione differente, viaggiano intorno a noi seguendo un flusso spazio-tempo sonoro e alzare la voce rischierebbe di scombussolare il loro moto e non voglio scoprire cosa accadrebbe in seguito. Sono certo però che imparerai tutte queste cose a suo tempo -. Non feci in tempo neanche a cercare di comprendere le sue parole che tutto cominciò a vorticare come alla partenza di quello strabiliante viaggio, così richiusi gli occhi e la mano di di Jules riprese a stringermi la mia. Forse non era così male aver scoperto di avere un fratello, da piccola lo avevo sempre desiderato e anche adesso la cosa non era cambiata... A quelle parole sorrisi mentalmente, preparandomi all'impatto nella nuova Dimensione.
Questo capitolo è molto corto ma in compenso l'ho pubblicato prima del previsto. È breve perché volevo creare una sorta di passaggio tra la vecchia vita di Isobel e quella nuova; scoprirete tanto altro nel prossimo capitolo che sarà molto più lungo e ricco di strabilianti sorprese! D'ora in poi visto che, come ho detto, la storia avrà una svolta, i capitoli saranno più equilibrati e fatemi sapere con un commento se per voi va bene che io ne pubblichi uno a settimana. Volevo ringraziarvi anche per le più di 170 visualizzazioni! *-*
- Antea :D
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DARK SOUL
ParanormalDal capitolo 13: «L'amore è il peccato dei demoni.» ••• Isobel Gray è una delle più normali quindicenni della Terra. Sogna costantemente che le succeda qualcosa di spettacolare e un po' sovrannaturale, come nei romanzi che legge, che le cambi la vit...